Home Hardcore Superstar e Fozzy a Trezzo: foto-report dal concerto al Live Club, 10 Novembre 2017

Hardcore Superstar e Fozzy a Trezzo: foto-report dal concerto al Live Club, 10 Novembre 2017

Gran serata rock and roll a Trezzo: cos’altro vi aspettavate, dagli Hardcore Superstar e dai loro super-ospiti?

pubblicato 11 Novembre 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 00:47

Grande serata di (Hard) Rock and Roll, al Live Club di Trezzo: come poteva essere altrimenti, se gli headliner sono gli Hardcore Superstar?
Il gruppo svedese, sempre amatissimo, si è portato in tour una manciata di band assolutamente interessanti, e lo show è stato intenso fin dalle prime note del primo gruppo, i Madame Mayhem da New York. Capitanati (appunto) da Madame Mayhem, il gruppo si è dimostrato capacissimo di tenere il palco, e di avere suoni puliti, perfetti per mettere in mostra le doti vocali della cantante.

Riguardo agli svedesi The Last Band, non pensavo avessero un seguito tale in Italia – invece, appena arrivati sul palco sono stati accolti da un boato dei presenti, e quasi per tutto il set i fan hanno urlato insieme al cantante Blood Coffee. La loro proposta musicale è la più dura della serata, con un mix di hardcore, punk e metal, al punto che la cover di Bulls On Parade dei Rage Against The Machine non è sembrata assolutamente fuori luogo. Quaranta minuti veramente intensi, per un gruppo decisamente da tenere d’occhio.

I Fozzy sono al settimo disco ed esistono da diciotto anni, eppure questa è la loro prima volta in assoluto in Italia: il perchè verrà spiegato in una video-intervista girata nel pomeriggio del concerto (restate sintonizzati!), ma l’importante è che alla fine la band di Chris Jericho e Rich Ward sia arrivata da noi. Il loro spettacolo è coinvolgente, le canzoni decisamente ci sono (molte tratte dal nuovo disco, Judas), e ogni membro del gruppo ha la sua personalità e sa come attirare l’attenzione su di sè. Insomma non è il “Chris Jericho show”, ma un vero e proprio concerto: questo è dimostrato dal fatto che, finito il primo brano, il pubblico (fra cui tantissimi appassionati di wrestling, evidentemente) urla a gran voce “Y2J! Y2J!”, ma Chris suggerisce di urlare “Fozzy! Fozzy!”, e tutti gli vanno dietro. Da quel momento, i fan urleranno solo il nome della band, e non quello del super-carismatico frontman.

Infine, gli Hardcore Superstar. Sono semplicemente una macchina da guerra, hanno un tiro pazzesco, e continuano a migliorare. Una versione così compatta e potente di My Good Reputation non l’avevo mai sentita, e fissa l’asticella per tutto il resto dello show. Jocke Berg non si ferma per un secondo, correndo ovunque per il palco (anche sulla scenografia!), avvolgendosi nella bandiera italiana, ed in generale attirando l’attenzione su di sè, e suoi suoi… baffi. Sì, anche questo sarà spiegato in una video-intervista registrata nel pomeriggio prima del concerto.
Fa piacere ascoltare un paio di pezzi dal primo disco, anche se apprendo con sconcerto che ci sono molti fan che preferiscono cantare i brani nuovissimi, snobbando quelli vecchi – fortunatamente pezzi come Above The Law e la nuovissima Have Mercy On Me sono all’altezza di tutto il resto della discografia, ed è un piacere ascoltarli.
Nel finale, quando è il momento di bere gli ultimi shot di alcool, il delirio: sul palco arriva prima il cantante dei The Last Band, che si alterna perfettamente con Jocke per Last Call For Alcohol, poi Chris Jericho porta un bar portatile da cui distribuisce shot di Jagermeister alle fan salite sul palco (mentre Vic Zino accenna alla chitarra No Limit dei 2Unlimited), dietro la batteria si siedono tre musicisti e scendono coriandoli dal tetto. Guardate il video in apertura, per capire quanto sia dannatamente divertente assistere ad un concerto degli Hardcore Superstar. Perderli è sempre un peccato.

Hardcore Superstar a Trezzo: la setlist del 10 Novembre 2017

Beg for It
Liberation
My Good Reputation
Dreamin’ in a Casket
Wild Boys
Touch The Sky
Sensitive to the Light
Dear Old Fame
Someone Special
Have Mercy on Me
Above the Law
Last Call for Alcohol
Moonshine
We Don’t Celebrate Sundays