Home Amon Amarth in Italia, 2006-2016: una retrospettiva foto-giornalistica

Amon Amarth in Italia, 2006-2016: una retrospettiva foto-giornalistica

Dieci anni di Amon Amarth in Italia, raccontati con i live report di dieci concerti e oltre cento foto!

pubblicato 4 Agosto 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 03:40

Lunedì 7 Agosto 2017 gli Amon Amarth suoneranno con gli Arch Enemy a Majano. Io purtroppo non potrò essere presente, e la cosa mi rode parecchio perchè sono due band che apprezzo molto. Durante il mio rodimento, però, mi sono consolato pensando al fatto che ho avuto la fortuna di poter vedere (e fotografare e scrivere) gli Amon Amarth tantissime volte, negli ultimi dieci anni.
Li ho visti la prima volta all’Evolution Festival del 2006, è stato amore a primo Skål.
Avendo un archivio piuttosto fornito di foto e articoli, ho deciso di ripercorrere con voi il percorso degli Amon Amarth in Italia, dal 2006 a oggi – non sono tutti i concerti che hanno suonato nella penisola, ma sono tutti quelli che ho visto io.
Durante un crash del mio hard disk, anni fa, ho perso parecchie foto, quindi per i loro primi concerti posso solo affidarmi alle foto pubblicate da Metal Shock, ma per il resto degli show, ci saranno gallerie nuove ed inedite, accompagnate dalle parole che avevo scritto all’epoca.

Se avete ricordi da condividere, foto che avete scattato nelle varie epoche, o volete commentare (o criticare!) questo articolo, vi rimando al post sulla pagina Facebook di MusicaMetal/Soundsblog, dove la discussione è aperta…

2006, Luglio: Amon Amarth all’ Evolution Festival, Toscolano Maderno

La foto ed il live report sono stati pubblicati su Metal Shock 460.

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Ecco cosa scrivevo:

“Dopo gli Atheist è il momento di un gruppo che sta salendo nei giudizi “di culto” degli amanti del Viking Metal: gli Amon Amarth. Eccoli qui, i veri vichingi del festival, accompagnati anche dal sacro corno da cui bere birra. A dire la verità, forse dal loro concerto ci si sarebbe potuti aspettare qualcosa di più, visto che hanno pescato canzoni tutte piuttosto simili tra loro, senza eccessivi cambi di ritmo o sorprese. Ma le conclusive “Victorious March” e “Death in Fire” tengono altissimo il livello di epicità del concerto, suonato con passione e convinzione da Hegg e soci. Promossi, nonostante una scaletta forse da migliorare. Spero Odino non mi fulmini per questo appunto.”

2006, Novembre: Amon Amarth all’Alcatraz di Milano (Palco B) con Tyr e Wintersun

Il concerto fu recensito su Metal Shock 464, accompagnato da foto epiche. Mi spiace aver perso quegli scatti, perchè un Johan Hegg a petto nudo poi non lo abbiamo più visto!

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Ecco cosa scrivevo:

“Gli Amon Amarth sono qui per combattere, suonare, e conquistare i cuori dei fan italiani, che già erano andati in visibilio per loro all’Evolution Festival. Johan Hegg fa subito suo il pubblico, presentandosi come il vero vichingo che è: petto nudo a mostrare senza vergogna la pancetta da birra, ciondolo di Mjolnir appeso al collo, corno da birra appeso alla cintura, e via con il massacro sonoro.
La reazione della gente già dopo la opener Valhalla Awaits è grandiosa, al punto da far ridere Johan sotto i baffi e da fargli annunciare qualche bel pezzo in stile death: partono Runes To My Memory e Death In Fire. L’ultimo disco suona benissimo dal vivo, e la band si impone sul palco con grande effeto scenico. Il concerto supera tutte le più rosee aspettative, la folla inneggia costantemente agli Amon Amarth e a Odino, finchè la band inizia a scattare foto dal palco, per ricordarsi di una serata veramente incandescente. Si dice che gli Amon Amarth siano ormai una realtà consolidata, in continua in crescita nel panorama metal, e constatando la loro performance live, bisogna dire che i ragazzi meritano ancor di più quello che hanno già raggiunto. I bis di “Vs The World” e “Gods Of War” mandano tutti a casa con quella voglia di tirar fuori un’ascia da guerra e andare a combattere.”

2007, Ottobre: Amon Amarth all’Alcatraz di Milano (Palco A) come opener dei Dimmu Borgir

Ultimo live report pubblicato su Metal Shock, il numero 483.

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Ecco cosa scrivevo:

“Avremmo preferito che al posto dei mediocri opener Engel, fosse stato dato più spazio agli Amon Amarth: la performance dei vichinghi è stata eccellente, ma è durata solo 45 minuti! Johan Hegg e soci sono ormai degli habituè dei concerti in Italia (questo è il loro terzo concerto negli ultimi 365 giorni!), e la cosa inizia a farsi notare, visto che il cantante non solo ha imparato le frasi essenziali di rito (“Grazie!”, “You are real italian vikings!”), ma anche quali sono le migliori marche di birra locali da inserire nel suo corno: dopo l’ennesimo “Skoll!”, infatti, si pulisce la barba soddisfatto urlando “NASTRO AZZURRO!”. Anche ai freddi uomini del nord poace ridere, e in più di un’occasione si è visto Johan appagato dal calore del pubblico italiano. I brani in scaletta sono solo otto, il concerto è intensissimo e scorre via troppo velocemente, da Valhalla Awaits Me” a “Pursuit of Vikings”, fa piacere sentire ancora una volta suonati dal vivo dei brani che in dimensione live sono ingigantiti rispetto alla versione in studio, grazie alla capacità della band di mangiarsi il palco e ipnotizzare i fan con una gran presenza scenica.”

Qualche foto recuperata dall’hard disk:

2008, Novembre: Amon Amarth all’Unholy Alliance con Slayer, Trivium, Mastodon al Palasharp di Milano.

Tour importante per gli Amon, questo con gli Slayer. In molti si lamentarono per la presenza come “opener” (al di là del gruppo locale), con soli 30 minuti a disposizione e con la gran parte del pubblico che ancora faticava ad entrare nel Palasharp. A livello fotografico, suonarono praticamente al buio.

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Ecco cosa scrivevo:

“Amon Amarth: ancora una volta, pienamente “in serata”, con un Johan Hegg che si diletta con l’Italiano e sa come arringare la folla. Troppo corta la mezz’ora a disposizione, giusta la scelta di scegliere solo due brani dal nuovo disco (comunque accolti benissimo!). La scaletta: Death in Fire – Asator – Twilight of the Thunder God – Runes to My Memory – Free Will Sacrifice – Cry of the Black Birds – The Pursuit of Vikings.”

2009, Novembre: Amon Amarth all’Alcatraz di Milano (Palco B)

Di questo concerto non riesco a recuperare l’articolo. Ma ci sono delle foto suggestive, godiamocele.

2010, Giugno: Amon Amarth al Gods Of Metal di Collegno

Per questo Gods fui chiamato a scattare anche delle foto dal palco, e durante i meet & greet: sono foto decisamente diverse dal solito…

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Non avevo scritto un report per quel concerto, ma vedendo la scaletta del festival, gli Amon Amarth suonavano subito prima degli headliner… i Lordi. Vedendo come sono poi andate le cose (e che fine hanno fatto ora i Lordi), forse sarebbe stato meglio avere gli Amon headliner, dando un posto importante nel curriculum della band.

La cosa fantastica fu poter girare un video della band pochi secondi prima dell’inizio del concerto, mentre si scaldano nel backstage durante l’intro.

2011, Maggio: Amon Amarth ai Magazzini Generali di Milano

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Ecco cosa scrivevo:

“Gli Amon Amarth tornano a Milano per propagare ancora una volta il verbo del Valhalla, ma anzichè le dorate stanze (o i club spaziosi) che si potevano aspettare, trovano i Magazzini Generali. Location che va molto stretta agli attuali paladini del viking/death metal.
Di sicuro gli Amon Amarth avrebbero meritato di più, visto che dal vivo sono in continuo miglioramento, e che la gente, beh, semplicemente li ama. I cori che partono non appena si spengono le luci sono fortissimi, e fra una canzone e l’altra Johan Hegg si gode tutti gli applausi e le urla di incitamento, sfoggiando sorrisi molto soddisfatti. […]
Insomma, la band è in gran forma, il palco decorato con fuoco e fiamme, e il pubblico è caldissimo: la prossima volta si spera soltanto che il locale sia degno di un Re…”

2012, Giugno: Amon Amarth al Gods of Metal di Rho (headliner: Manowar)

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Ecco cosa scrivevo:

” ‘C’è tanta gente oggi che non ci conosce, ma cantate lo stesso con noi il ritornello: fa niente se non conoscete le parole, tanto è death metal, nessuno capisce le parole!’. Grandissimo Johan Hegg degli Amon Amarth, grande incitatore delle folle. Finalmente l’Arena Milano Fiera inizia un po’ a riempirsi, e anche il pit, visto dall’alto, fa la sua figura.”

2013. Novembre: Amon Amarth a Trezzo, con Carcass e Hell

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Ecco cosa scrivevo:

“Ormai quasi tutti in Italia li hanno visti, nel corso degli anni (e forse questo va un po’ a loro svantaggio, questa sera: nonostante tutto sanno di “già visto”, mentre le altre due band sono delle vere rarità), e sanno cosa aspettarsi – ma ogni volta le aspettative vengono superate. Questa volta, oltre al palcoscenico epico, comprensivo di rune illuminate, c’è stato anche un Johan Hegg epico che alza al cielo un martello di Thor, oltre al classico corno da bevute vichinghe: il pubblico esplode, così come esplode per la tradizionale bestemmia sparata a metà concerto (ormai son rimasti solo lui e Max Cavalera, a divertirsi a dialogare così!), e lo show va avanti senza intoppi. Come dice il cantante: “E’ Domenica sera, è una serata di Metal… ammettete che non c’è posto migliore al mondo, questa sera.” ”

2016, Novembre: Amon Amarth all’Alcatraz di Milano, con i Testament in apertura

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Ecco cosa scrivevo:

“Basta che venga tolto il velo al mega-elmo-vichingo che sorregge la batteria in mezzo al palco, avvolto da scalini “di pietra”, per capire come gli Amon Amarth si siano portati dietro l’artiglieria pesante: anche per questo club-tour hanno la scenografia da mega-palco, e durante il concerto arriveranno accanto alla band anche dei Vichinghi con scudo ed elmo che combatteranno a morte, degli alfieri con stendardo, e anche Loki. Il tutto mentre il telone ci trasporta dal mondo di Jomsviking fino a bordo di una nave vichinga, per una esperienza totalmente coinvolgente.
E la musica?
La musica, sparata a volumi veramente alti (ma cosa è successo alle tristemente note direttive del Comune di Milano? Finalmente si possono ascoltare concerti metal a volumi metal? Speriamo sia un trend positivo!), è ottima. Jomsviking è uno dei migliori album metal del 2016, e non è un problema quindi se molte canzoni in scaletta sono prese dal nuovo disco, soprattutto se mischiate con alcuni dei brani immancabili del gruppo svedese. I musicisti procedono bene, sia i veterani che quelli nuovi, ma tutta l’attenzione è catalizzata su Johan Hegg, unico leader carismatico degli Amon, capace di comandare la folla con un sorriso o un’alzata di ciglia. La folla impazzisce, lo incita alla bestemmia, ma Johan ormai è andato oltre, non gli servono più trucchetti blasfemi per ricevere applausi, e quando alla fine si presenta impugnando un martello di Thor, è assolutamente plausibile che sì, lui sia degno, e nell’illusione del concerto si può anche immaginare che quel martello pesi 100 chili e che serva ad uccidere i giganti, o perlomeno a proteggere Asgard.
Ora ditemi se un frontman del genere, con un palco del genere e soprattutto con canzoni del genere, non merita di suonare anche dopo i Testament.”