Home Fabrizio Moro: “La Rai da svecchiare prima di Sanremo. Dopo i talent sparisci”

Fabrizio Moro: “La Rai da svecchiare prima di Sanremo. Dopo i talent sparisci”

Per il prof di Amici il Festival dovrebbe puntare sulla musica prima che sullo show

pubblicato 16 Luglio 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 04:06

Fabrizio Moro difende i due segreti per essere e rimanere un artista: fare tanta gavetta e suonare sul palco dal vivo. Intervistato dal quotidiano Libero, il cantante ha rilasciato delle dichiarazioni forti contro i talent nonostante sia un docente della scuola di Maria De Filippi:

“Riuscite ad entrare ad Amici o X Factor? Bisogna prendere tutto ciò che si ha. Poi però dovete suonare in giro. Perché quella popolarità dura una manciata di mesi e poi sparisci. La gavetta ti forma contro la fragilità, ti aiuta ad acquisire credibilità nei confronti del pubblico. Se non emozioni la gente, la fama non ti aiuterà a riempire le piazze l’anno dopo un talent e quello dopo ancora”.

Quanto alla sua di gavetta, Moro ricorda di aver cominciato ad una festa di paese, suonando “sopra una fila di tavolini da campeggio attaccati l’uno all’altro”. Era il 1996 e oggi la sua carriera è decollata (tante le tappe sold out del suo ultimo tour, a partire dalla data-evento al Palalottomatica).

Sanremo ha ancora una volta portato bene al cantante, eppure c’è qualcosa che continua a non convincerlo del meccanismo della gara:

“Bisogna pensare più alla musica che allo show. Far sì che partecipino molti giovani e non solo una decina. Ma tanto non ambia nulla. In Italia ci sono sempre le solite facce, dalla musica alla politica, ovunque. Il problema è che bisognerebbe svecchiare la Rai per prima”.

Il suo orgoglio più grande oggi? Che in molti gli scrivono di aver studiato giurisprudenza grazie ai suoi testi. Il cantante emergente che avrebbe voluto produrre? “Maldestro. Vorrei diventare suo amico. E’ un uomo e un artista pieno di talento”.

Il sogno non ancora realizzato di Fabrizio Moro? Scrivere un testo per Vasco Rossi anche se “non riesco a scrivere per gli altri. Scrivo sempre e solo per me, poi semmai regalo il testo”. Basti pensare a Un’altra vita di Elodie o a Sono solo parole di Noemi…