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Devin Townsend a Trezzo: foto-report dal concerto di Febbraio 2017

Un concerto decisamente migliore rispetto a quello del 2015, aiutato anche da due special guest del calibro di Leprous e Between The Buried And Me

pubblicato 9 Marzo 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 08:29

Eugenio Crippa, nostro esperto in campo prog-e-affini, è andato al concerto di Devin Townsend al Live Club di Trezzo, lo scorso 7 Febbraio: ecco le sue foto ed i suoi commenti alla serata.

Devin Townsend, uno dei nostri canadesi preferiti, lo avevamo lasciato esattamente un anno fa, con un concerto che in fin dei conti aveva abbastanza deluso. Lo scorso 7 febbraio, nella medesima cornice del Live Club di Trezzo D’Adda, il multiforme artista nordamericano si è presentato forte dell’ultimo disco “Transcendence”, che pare aver risollevato leggermente le quotazioni di un musicista che negli ultimi tempi, a causa di una produttività fuori dal comune, ha disorientato non poco il proprio pubblico.

Il pacchetto è simile al precedente, con due band di supporto di estrazione prog-metal e Townsend e la sua band per il gran finale. Spetta ai norvegesi Leprous l’ingrato compito di aprire le danze davanti a un pubblico decimato dall’ingrato orario di inizio dello show: le 19.30, in un territorio lombardo congestionato dal traffico delle ore di punta, non sono un orario accessibile a tutti, né 35 minuti di slot sono adeguati a una band del calibro dei Leprous, che decide di estrarre ben cinque dei sei brani in scaletta dall’ultimo “The Congregation”. Poco male alla fine, a giudicare dagli sguardi dei presenti qualche nuovo seguace è stato conquistato anche a questo giro, e non ci lamentiamo troppo nell’apprendere a fine serata, dallo stesso batterista della band, che la band tornerà in autunno con un nuovo disco in studio e un tour da headliner.

Anche i Between the Buried and Me li avremmo visti volentieri in cima al bill, ma nel loro caso le aspettative erano molto alte, e il risultato purtroppo non alla loro altezza. Tanto avvincenti su disco – e non è per nulla semplice, date le trame intricatissime delle loro lunghe composizioni – quanto poco incisivi dal vivo, hanno inanellato sei brani provenienti dagli ultimi tre album, in modo tale che è sembrato di vederli suonare un unico lungo pezzo di 45-50 minuti: a fine concerto, resta un briciolo di amarezza per aver assistito sì a una performance ad alto tasso tecnico, ma di cui alla fine resta ben poco.

Alle 21.30, puntuale, Devin Townsend e i suoi bandmate salgono su un palco molto più spartano di quello preparato lo scorso anno, il cui unico ‘addobbo’ concesso è un grosso telone alle spalle del batterista con la riproduzione della copertina di “Transcendence”. Meglio, molto meglio così in quanto, eliminato ogni possibile elemento di distrazione, ci si può concentrare solo sulla musica – ok, e anche sulle smorfie del mastermind canadese e i suoi brevi sketch ironici che ogni tanto spuntano tra un brano e l’altro. Il risultato è per certi versi sorprendente, e decisamente convincente, e anche i suoni sembrano essere calibrati molto meglio; si tratta di un’impressione derivata da un mero paragone con lo show dello scorso anno, oppure di una oggettiva realtà dei fatti? Poco importa, alla fine ciò che conta è l’aver assistito a un concerto di un impatto e intensità notevoli, la cui unica pecca è l’essere durato troppo poco. non è la prima volta che lo diciamo ma, a costo di essere bollati come ‘choosy’, ribadiamo il concetto: per un artista che si vanta, parole testuali, di “avere 25 album” nella propria discografia (probabilmente molti di più, in realtà), 90 minuti scarsi di live continuano a sembrare un po’ pochi.

Setlist Leprous:
Foe (Coal)
Third Law (The Congregation)
The Price (The Congregation)
The Flood (The Congregation)
Rewind (The Congregation)
Slave (The Congregation)

Setlist Between the Buried and Me:
Fossil Genera – A Feed from Cloud Mountain (The Great Misdirect)
The Coma Machine (Coma Ecliptic)
Lay Your Ghosts to Rest (The Parallax II: Future Sequence)
Bloom (The Parallax II: Future Sequence)
Opinion Oblivion (Coma Ecliptic)
Life in Velvet (Coma Ecliptic)

Setlist Devin Townsend:
Rejoice (Z² – Sky Blue)
Night (Ocean Machine: Biomech)
Stormbending (Transcendence)
Failure (Transcendence)
Hyperdrive (Ziltoid the Omniscient)
Where We Belong (Epicloud)
Planet of the Apes (Deconstruction)
Ziltoid Goes Home (Z² – Dark Matters)
Suicide (Accelerated Evolution)
Supercrush! (Addicted)
March of the Poozers (Z² – Dark Matters)
Kingdom (Physicist)

Encore:
Ih-Ah! (solo acoustic) (Addicted)
Higher (Transcendence)