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Nergal, Confessioni di un Eretico: la recensione del libro

Più un “approfondimento” su Adam Darski che una vera e propria biografia, il libro è una lunga serie di interviste ai leader dei Behemoth.

pubblicato 14 Febbraio 2017 aggiornato 28 Agosto 2020 09:22

Bisogna essere chiari su una cosa, riguardo questo libro di Nergal: non si tratta tanto di una “autobiografia”, quanto di un “approfondimento su Nergal”. Bisogna rendersi conto che il cantante dei Behemoth in Polonia è super-famoso, che i Behemoth sono la band metal più importante in patria, conosciuta anche nel mainstream perchè spesso in cima alle classifiche delle vendite di dischi, e che Nergal è finito nel giro del gossip per la sua relazione con Dorota Rabczewska (la più grande pop-star polacca), e che infine è stato giudice di The Voice. Calcolate che quando andò per sbattezzarsi, il prete lo riconobbe e non cercò di fargli cambiare idea – anzi, gli offrì un tè.
Quindi, in Polonia Adam Darski è personaggio ben noto, e quando nel 2012 è uscita solo per quel mercato questa biografia, si dava per scontato che tutti conoscessero lui, Dorota e molti degli avvenimenti descritti, compresa ovviamente la sua lotta contro la leucemia. Nel libro, durante le interviste, Nergal descrive ciò che gli passava per la testa e tutti i retroscena, ma (a meno che non emerga dai ricordi stessi) non sono fornite date per una posizione temporale. Tutto è incentrato su Nergal, e su una conoscenza un po’ pregressa del personaggio.
I neofiti totali potrebbero rimanere spiazzati, e a chi conosce poco il personaggio (ma ne è comunque affascinato) è consigliato un ripasso preliminare su Wikipedia, anche solo per fissare le date di uscita dei dischi di cui si parla nel libro.

L’altra cosa da sapere su queste “Confessioni di un Eretico”, è che prendono forma di “lunghissima intervista”. Non è un volume narrato in prima persona da Nergal: il protagonista del libro risponde alle domande serrate di due intervistatori che conoscono bene lui e la sua storia, e che vogliono andare a fondo su certe questioni. E’ una narrazione diversa dal solito, originale ed efficace: il continuo botta-e-risposta permette una lettura snella, con aneddoti che arrivano direttamente al punto e che rimangono impressi nella coscienza. In poche pagine si può scoprire approfonditamente, ad esempio, come Nergal abbia vissuto la virata a destra della scena black metal europea, dribblando però sulla storia secondo la quale un tizio avrebbe cercato di ucciderlo perchè non era abbastanza nazionalista.

Non abbiamo, quindi, la classica struttura temporale, con racconti di infanzia, adolescenza, primi successi, successo, drammi, rivincita… ci sono invece aree tematiche esplorate in capitoli dai titoli cripticamente allusivi (“L’albero della vita” parla del sesso, “Non c’è fumo senza fuoco” tratta del black metal e della propensione della scena a bruciare chiese, “Sognando Varsavia” esplora la relazione con Doda ed il trasferimento nella capitale polacca, e così via).
Linee temporali si mescolano, con la menzione del rapporto con Dorota suggerito in vari capitoli, prima di essere esplorato a fondo in una sezione centrale del libro, mentre ad esempio nelle ultime pagine viene rimembrata la nascita “dolorosa” di Evangelion. Purtroppo, essendo il libro del 2012 (tradotto in inglese nel 2015 e ora arrivato in Italia grazie alla Tsunami), non si scopre il motivo che ha portato Nergal ad aprire un negozio hipster di barbiere, ma in realtà seguendo il suo percorso mentale emerge chiaramente il bisogno di cercare continue sfide e di lasciare il segno ben oltre questa vita mortale.
Il segno musicale, con i Behemoth, l’ha decisamente lasciato, ma anche a livello umano ha influito moltissimo sulle vite di chi si trova a combattere contro malattie mortali e cerca un motivo per andare avanti: come recita una maglietta nella sezione fotografica del libro, “I made leukemia my bitch”. La sezione sulla sua malattia è molto toccante, e segue ogni momento della durissima prova affrontata da Nergal, che per mesi ha sottovalutato i sintomi e cercato di tirare avanti, per non deludere la band o la fidanzata. Poi Satana è venuto a bussare alla porta… ma trovando qualcuno di più astuto di lui, se n’è andato, lasciando Adam Darski libero di rispondere a tutte le domande che gli vengono poste nel libro.

Uno dei suoi desideri ancora non realizzati? Incontrare Rocco Siffredi, definito “un tipo che sembra rilassato”. Questo è Nergal: dalle vette più profonde a quelle più frivole, rimane sempre sè stesso, ed è un piacere scoprirlo in questo libro, consigliato a tutti i liberi pensatori.

Adam Nergal Darski
CONFESSIONI DI UN ERETICO
Tra sacro e profano nei Behemoth e oltre

272 pagine + 16 a colori
Tsunami Edizioni – 20,00 Euro

PS – viste le polemiche nate in questi giorni, mettiamo un parental advisory: nel libro sono presenti, scritte nero su bianco, due bestemmie. Non fate le anime candide: se conoscete i Behemoth, saprete della loro battaglia contro la religione, e se siete mai stati ad un loro concerto, le blasfemie sono da anni contemplate dalla loro “liturgia”. D’altronde queste sono le “confessioni di un eretico”, non di una educanda.