Home Airbourne a Trezzo: foto-report dal concerto al Live Club, 9 Dicembre 2016

Airbourne a Trezzo: foto-report dal concerto al Live Club, 9 Dicembre 2016

Show intenso (ma breve) della band australiana, che innaffia di birra tutto il pubblico.

pubblicato 10 Dicembre 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 11:27

Gli Airbourne sono un ottimo gruppo per chi vuole sentire un po’ di rock and roll di Venerdì sera, ubriacarsi, far casino e divertirsi senza troppe menate. Meglio dal vivo che su cd, ovviamente – ed è per questo che il gruppo australiano approda proprio di Venerdì sera al Live Club di Trezzo, riempiendolo quasi completamente e facendo iniziare alla grande il weekend di tutti.
Non serve essere “super-fan” della band, per potersi godere un loro concerto – sono anzi un ottimo punto d’ingresso nel mondo dell’hard rock (rock molto pesante, a dir la verità, grazie anche a volumi altissimi), per chi volesse far avvicinare alla musica più heavy i propri amici. Hanno carisma, hanno i riff, sanno stare sul palco, hanno cori memorabili… Il divertimento è assicurato.

La serata, in ogni caso, inizia con i Leogun, al primo show in Italia. Solitamente il pubblico nostrano è diffidente verso le novità, ma la risposta verso gruppo inglese è stata caldissima fin dalle prime note del loro rock intinto di blues. Per chi ha una certa età, come presenza scenica e sound “sporco” richiamano gli Zen Guerrilla (sarà anche per la chioma del chitarrista/cantante), e in ogni pausa vengono coperti di applausi: davvero un buon debutto.
Da segnalare, il batterista con maglietta dei Wu Tang Clan e lo spartito a fianco. Ma da segnalare, soprattutto, una performance che diventava più intensa man mano che il tempo scorreva, passando da un rock immediato a qualcosa di sempre più complesso e affascinante.

E’ poi il momento degli Airbourne, caricati a mille fin dal primo secondo in cui sale sul palco Joel O’Keeffe, il leader che non sa cosa sia una maglietta, che arriva a petto nudo in qualsiasi stagione dell’anno e che mantiene un’ottima forma fisica nonostante i litri di birra ingeriti.
Come dicevamo, questi tizi sono in giro da 13 anni, hanno all’attivo quattro dischi (l’ultimo, Breakin’ Outta Hell, uscito solo un paio di mesi fa), e sanno decisamente stare su un palco. Sono tutti delle furie mentre suonano, fra headbanging e corse in giro, ma l’attenzione è sempre su Joel, che se non è impegnato a spaccarsi una lattina di birra in testa, si fa trasportare in mezzo al pubblico sulle spalle di un roadie, per suonare e, sì, spaccare un’altra lattina di birra. Un tempo si arrampicava anche sulle impalcature a decine di metri d’altezza, ma dopo un incidente ha deciso che comunque basta la musica, a intrattenere. E, sì, la musica intrattiene molto. Li si paragona sempre agli AC/DC, e non si sbaglia più di tanto. Forse manca ancora la hit epocale da far girare in tutte le radio del mondo, ma una serie di ottime canzoni le hanno scritte, ed è anche un po’ assurdo che una delle migliori, Diamond In The Rough, sia lasciata fuori dalla scaletta. In effetti, molti brani sono fuori scaletta, visto che gli Airbourne suonano solo per un’ora, per un totale di dodici brani.
Pazienza, alla fin fine si era tutti qui per divertirsi e iniziare bene il weekend, non per un festival prog rock. Meglio iniziare col botto senza mai annoiarsi, e pensare già alla prossima volta in cui potremo goderci la band dal vivo…

Airbourne al Live Club di Trezzo: la scaletta suonata

Ready to Rock
Too Much, Too Young, Too Fast
Chewin’ the Fat
Rivalry
Girls in Black
It’s All for Rock ‘n’ Roll
Down on You
Breakin’ Outta Hell
No Way but the Hard Way
Stand Up for Rock ‘n’ Roll
—-
Live It Up
Runnin’ Wild