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Il Nucleo a Soundsblog: “Volevamo restituire 5 euro a chi comprerà il nuovo album”

Soundsblog intervista oggi “Il Nucleo“, band emiliana molto conosciuta al grande pubblico per il singolo “Sospeso“, hit del 2003 e per l’attuale singolo oggi in rotation radiofonica “Cambiano le cose”. Ma non solo. Due album all’attivo (“Meccanismi” ed “Essere Romantico”) e il terzo appena il uscito il 13 giugno. Intervistiamo Andrea Zanichelli, voce e autore

di aleali
pubblicato 16 Giugno 2008 aggiornato 31 Agosto 2020 21:16

Soundsblog intervista oggi “Il Nucleo“, band emiliana molto conosciuta al grande pubblico per il singolo “Sospeso“, hit del 2003 e per l’attuale singolo oggi in rotation radiofonica “Cambiano le cose”. Ma non solo.

Due album all’attivo (“Meccanismi” ed “Essere Romantico”) e il terzo appena il uscito il 13 giugno. Intervistiamo Andrea Zanichelli, voce e autore dei testi. Per maggiori informazioni, visitate il Myspace e il forum ufficiale del gruppo. Per vedere il video del brano “Cambiano le cose”, lo trovate a fondo post.

Il Nucleo si presenta al pubblico senza la propria musica. Cosa dice?

E’ difficile etichettarsi. Se dovessimo ‘venderci al pubblico’, direi che la nostra musica è un mix eclettico di stili diversi.

“Io prendo a casa sopra un ramo al vento” è il titolo del nuovo album. Un distaccamento nell’epoca degli artisti impegnati?

Non cerchiamo uno spazio dal quale guardare dall’alto, non ci distacchiamo dai problemi in maniera supponente. La ricerca è di una dimensione interiore. In giro c’è tanto caos, nel delirio è difficile concentrarsi. Non vogliamo fregarcene dei problemi. Il tentativo è eliminare dalla nostra vita le cose superflue e ragionare su quello che conta.


Quindi nessuna posizione politica.

Noi abbiamo cercato di starne un po’ alla larga. Ci si può interessare delle cose anche senza schierarsi. Anche perché tanto adesso, di qua o di là, c’è poca differenza.

Del nuovo album, di cosa andate fieri?

Non ce ne rendiamo conto subito, di solito i pezzi di cui andiamo più fieri sono quelli che hanno un feedback molto forte da parte del pubblico. Un esempio è la title track che abbiamo già suonato live durante alcuni concerti. “Che cosa conta”, che invece non abbiamo mai suonato dal vivo, sappiamo già che è un brano che ci darà molte soddisfazioni. Non a caso è il pezzo d’apertura del disco.

Gioco: ti elenco alcuni ambiti. Individuane il più grande problema che li riguarda. Il primo: le case discografiche.

Essere legate in maniera troppo diretta al disco fisico. Essere antichi.

Delle radio?

Troppo legate a pochi personaggi dell’ambito italiano, senza investire, con un atteggiamento a rischio zero, su nuovi progetti.

E infine, delle reti musicali?

Li è ancora più grave la situazione. Fanno poca musica e propongono cose che ci sono anche in altri canali.


Alcuni testi del vostro passato come “Sospeso” i critici dicono tutt’oggi che erano o criptici o privi di significato. E’ vero?

E’ una critica giusta. Nel disco abbiamo cercato di arrivare al succo del discorso. Mi sono reso conto che ero troppo legato all’estetica del testo, piuttosto che incisivo in quello che volevo dire. Per colpa dell’età e per la paura di dire certe cose. Abbiamo spogliato oggi i testi dai fronzoli per arrivare all’ascoltatore.


Giusy Ferreri e il suo successo tramite la tv con X-Factor. Cosa ne pensi?

Non ho mai visto una puntata del programma. Mi fa rabbia che la musica adesso è quella. Un giovane che si vuole avvicinare alla musica è portato a legarsi a quei programmi odiosi. E poi manca la gavetta. Magari un giorno ti ritrovi catapultato su un palco importante e non ci capisci niente dentro.


Artisti dei quali oggi non puoi fare a meno?

Una delle band che apprezziamo di più sono gli Arcade Fire, una delle migliori negli ultimi 5-10 anni. Di italiani i Bluvertigo, uno dei primi gruppi che abbiamo ascoltato e che ci ha fatto avvicinare a certi tipi di sonorità. Ascoltando “Metallo non metallo” ci siamo posti molte domande sulla musica.

Che aspettative avete con questo nuovo album?

Ci interessa avere un tour ricco di date, sperando che qualche brava persona compri l’album. Siamo arrivati ad un livello per il quale mi verrebbe da restituire cinque euro del disco per la scomodità dell’essere uscito di casa. Forse la gente non lo sa: i costi per un disco sono sempre uguali, sono i guadagni che sono cambiati.

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