Home Notizie Marco Carta: “La musica sta diventando una gara a chi vende più copie”. E lancia un appello alle radio

Marco Carta: “La musica sta diventando una gara a chi vende più copie”. E lancia un appello alle radio

Marco Carta, reduce da L’Isola dei famosi, promuove il nuovo disco: Come il mondo.

pubblicato 14 Maggio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 17:30

E’ in Italia da quattro giorni, il primo in Warner lo dedica ai giornalisti. Stiamo parlando di Marco Carta, reduce dall’Isola dei famosi e già impegnato nella promozione del disco in uscita venerdì 27 maggio, Come il mondo. “E’ un bel momento. Questo disco nato da un lavoro cresciuto nel tempo. Non sono andato sull’Isola per ritrovare me stesso. Il mio scopo era promuovere il disco, non posso negarlo. L’Isola in questo momento mi serviva. La gente mi ha sempre riconosciuto per strada, non ho mai perso di popolarità. Però mi dicevano ‘Ti vogliamo vedere in televisione. Non fai più niente?” e questo mi faceva stare male. Si era creato un malessere: stavo facendo singoli importanti come Splendida ostinazione e portando avanti attività social ma tutto questo non arrivava a tutti. Mi sentivo senza mezzo. La televisione e la radio sono ancora oggi mezzi potenti”.

Come il mondo arriva a quattro anni di distanza dall’ultimo disco di inediti. Questo nuovo lavoro “parla di profondità, parla al mondo… bisogna farsi sentire”. Il titolo dell’album prende il nome da una traccia scritta da Daniele Coro e Federica Cambia (“Loro sono fatti per me”): “Il testo si riferisce alle cose negative del mondo ma vuole anche dire che questo mondo, appunto, è pieno di cose belle. Perché non ne parliamo? L’Isola mi ha fatto capire quante cose belle abbiamo e non ce ne rendiamo conto. Il frigorifero è un esempio banale”.

Non so più amare fa da apripista all’uscita del disco: “Il titolo del singolo è un bluff pazzesco, in realtà la canzone fa capire il contrario. Canto: ‘Non so più amare’, ma anche ‘Ogni giorno di più, questo è il potere che hai tu’. E’ anche una canzone maliziosa, c’è tanta passione. Spesso si è schiavi del sesso: quando inizia una relazione di solo sesso, poi si rischia di cadere nei sentimenti”. Questo brano segna anche una svolta rock: “Il Marchino rock c’è sempre stato. Amici mi aveva improntato sul pop-ballad leggero, il pubblico voleva quello da me. Ma non ero solo quello. Avevo paura a far uscire il Marco più rock e duro. Splendida ostinazione era stato un esperimento ed era andato bene, ha fatto il disco di platino. Ora ci riproviamo con Non so più amare“.

Il disco è composto da dieci tracce dove Carta mette in risalto il suo animo da interprete puro: “Io rivendico il mio essere interprete. E’ un ruolo difficile, quasi attoriale. Ci vuole studio e lavoro per calarsi nelle emozioni e nelle sensazioni del brano. Oggi, però, fa figo dire ‘L’ho scritta io’. Potrebbero farlo tutti”. Nella tracklist c’è anche la canzone esclusa da Sanremo, ma il cantante non vuole svelare il titolo, “forse lo farò più avanti, ho il mio perché”: “L’esclusione l’avevo presa un po’ male, poi l’ho digerita. Doveva andare così. Scrivetelo: il prossimo anno mi piacerebbe fare Sanremo. E’ un sogno e mi piacerebbe tornarci”.

Il cantante sardo, ora, si concentra sulla promozione del disco e spera di fare un lungo tour radiofonico:

“Voglio fare un tour radiofonico. Io, purtroppo, ho dei problemi con le radio, sono molto selettive con la musica italiana. Mi rendo conto che uscire da Amici alla mia epoca mi è costato tanto. Chi esce da Amici adesso fa boom subito. Io stimo artisticamente Alessandra Amoroso, Emma Marrone, i The Kolors, i Dear Jack: loro hanno avuto molti meno problemi e meno pre-concetti da parte di un sistema. Si dovrebbe ridimensionare tutto e dire ‘Cavolo, anche nella preistoria ‘amiciana’, quando c’era Marco Carta, non dovevano esserci questi pregiudizi’. I tempi sono cambiati, quel che è stato è stato. Non voglio fare la guerra alle radio né criticarle. Ho solo voglia di fare tour in radio, spero di conquistarmi delle rotazione perché credo che questo brano, Non so più amare, meriti un posto”.

Infine una riflessione sui pregiudizi: “Come si superano? Non ci sono ancora riuscito, non lo so dire. Mi piacerebbe riuscirci, me lo auguro. E’ importante non arrendersi mai e non fingersi qualcuno che non si è. Ancora non ho chiara la percezione, ma penso che L’Isola mi abbia aiutato. Ho visto cose carine su di me, forse qualcosa è successo. Con la giusta visibilità musicale e televisiva, sono riuscito a far vedere qualcosa in più di me […] Nell’arte ci si apprezza difficilmente. Io sto supportando Francesca Michielin all’Eurovision, lo farò anche pubblicamente. Se partecipassi io, non tutti lo farebbero. La musica sta diventando una gara a chi vende più copie, è abbastanza squallido”.

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