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Francesco Gabbani a Blogo: da Amen a Eternamente Ora, dal tour ai progetti futuri

Francesco Gabbani racconta a Blogo come è cambiata la sua vita dopo la vittoria a Sanremo Giovani, spiega il suo album, Eternamente ora, traccia per traccia e ci anticipa qualcosa sul suo tour.

pubblicato 20 Aprile 2016 aggiornato 16 Ottobre 2020 15:41

Francesco Gabbani, vincitore di Sanremo Giovani con il Brano Amen (già disco d’oro per le oltre 25.000 copie vendute di Amen e con il video ha già superato i 5 milioni di visualizzazioni su Youtube), si è raccontato a Blogo: il cantante ha parlato della sua vita dopo Sanremo e della sua vita privata, ci ha spiegato il suo album Eternamente ora (nella Top 20 della classifica Gfk-Fimi degli album più venduti in Italia) traccia per traccia e ci ha anticipato i suoi impegni futuri a cominciare dal tour (prima data il 5 maggio a Morbegno).

Ciao Francesco, ben tornato su Soundsblog. Come ti sei trovato dopo Sanremo a vivere la tua vita di musicista e di cantante?

In realtà la quotidianità è cambiata parecchio, anche perché, per forza di cose, dopo il Festival ho iniziato a girare un po’ come una trottola per tutta Italia per presentare l’album Eternamente Ora nei tour instore e per le interviste – Diciamo che Amen ha avuto la sua bella vita anche a livello radiofonico -. La mia vita è cambiata in questo senso e poi le persone iniziano a riconoscermi e mi fermano per strada. Per queste cose ho avvertito il cambiamento, ma io personalmente non mi sento cambiato, anche perché io ero a Sanremo e ho ricevuto tutti questi bei riconoscimenti, dopo che nella vita ho fatto un percorso che mi ha dato il valore giusto da attribuire alle cose. Mi sto godendo questo momento, ma rimango con i piedi per terra, perché devo ancora impegnarmi tanto per proseguire il percorso.

Ultimamente, o dopo Sanremo, hai più detto amen nella tua vita?

(Ride) Guarda … non lo dicevo prima! Lo canto. Va da se che se uno analizza il testo della canzone, come vi avevo già detto, propone di smetterla di dire Amen, di smetterla di accettare in maniera consapevole quello che ci succede di sgradevole. Come non lo dicevo prima, continuo a non dirlo anche adesso. Per andare avanti dobbiamo capire che siamo artefici del nostro destino.

Però nel tuo album, ho notato che ci sono tanti riferimenti religiosi, all’anima e pure ad una catechista con cui non so che cosa ci avevi fatto…

(ride) Con la catechista, ti riferisci a quella di cui parlo nel brano Il vento si alzerà, non è successo niente di particolare. Era solo una frase per far capire che già da piccolo, quando già mi cercavano di indottrinare con un percorso di cultura di tipo cristiana, seguivo più i miei istinti e tutto ciò che mi emozionava e che catturava la mia attenzione, più che a prendere per vero l’indottrinamento…

Ma in realtà sei credente o fedele in qualcosa o saresti da psicanalizzare perché veramente hai messo nei testi tanti riferimenti all’anima, alla fede. E tra l’altro nell’album, anche nelle canzoni più riflessive ci metti sempre la speranza. Sei un guru?

No, un guru no. Diciamo che sono attirato dalla ricerca di tutto ciò che va oltre il materialismo e tutto ciò che è empirico. Se ti devo dire la verità non sono assolutamente praticante di nessun tipo di religione o di filosofia particolare. Sono alla ricerca, perché come tutti, anch’io non ho le prove di come stanno le cose realmente. Mi limito a ricercare…

E a metterle nelle canzoni…

Le metto nelle canzoni, perché le canzoni sono nè più nè meno espressioni di quello che sono io (o le persone con le quali collaboro). Inevitabilmente le canzoni esprimono le mie preoccupazioni, le mie speranze.

A proposito di speranze e di Amen, mi ricollegherei alla gavetta che hai fatto: ne hai fatta tanta, ti sei “fatto” il palco e quindi conosci l’argomento. Dopo Sanremo ho intervistato un cantante, Eman, che ha inciso una canzone che si chiama Amen. Lui mi ha detto onestamente che all’inizio ti tifava anche perché aveva evidentemente un ritorno di immagine (chi cercava la tua canzone poteva trovare la sua), poi ti ha ascoltato e gli sei piaciuto…

Grazie!

La domanda è: tu pensi di essere un esempio per i giovani cantanti? In futuro vorrai fare qualcosa per aiutare altri cantanti emergenti che si stanno facendo il mazzo per arrivare dove vogliono arrivare?

Mi piacerebbe molto poterli aiutare, ma il problema è che realisticamente non saprei come fare, anche perché in realtà sto continuando a sgomitare anch’io, perché l’esperienza di Sanremo e la visibilità che ho avuto con il brano Amen per me è una novità e, nonostante sia un risultato, lo vedo come un punto di partenza. Anch’io mi continuo a considerare un artista emergente. Io spero in futuro, anche collaborando, di poter condividere un percorso con altri artisti emergenti. Il consiglio più grande che posso dare a chi fa musica come me è quello di essere se stessi fino in fondo: non vale la pena di abbassarsi a dover strumentalizzare la propria musica e quello che fa per ottenere dei risultati. Uno deve fare musica, perché ha l’esigenza espressiva di farlo. Se poi uno ha del buono, probabilmente, nonostante il contesto discografico sia molto difficile, alla lunga viene fuori. La musica va fatta con molta spontaneità.

Quindi se tu per due o tre anni avessi la “crisi dello scrittore”, piuttosto che uscire con qualche album ti fermeresti?

Non uscirei. Credo proprio di sì.

Rimanendo sempre nel campo degli artisti emergenti: è notizia di poco tempo fa, che un rapper, Davide Borri, voleva andare a girare un video in Islanda, non aveva i soldi e ha ripiegato girandolo in Abruzzo e scoprendo dei posti pazzeschi. Ti è mai capitato di avere un sogno artistico da realizzare, che poi non hai potuto fare o che hai dovuto ridimensionare?

No, devo dire di no. Ad oggi il percorso che sto facendo combacia con quello che avrei sempre sperato. Logicamente il sogno più grande continua ad essere quello di poter fare musica il più possibile. In realtà continua ad essere un sogno, perché, ripeto, quello che sto vivendo oggi è solo un punto di partenza. Mi spiego: il sogno non è tanto legato ad un discorso di notorietà – io non ho mire da quel punto di vista lì e a dire la verità non ho neanche delle grandi velleità dal punto di vista materiale, non me ne frega niente! – il mio sogno è quello di potermi alzare al mattino e dire: “Mi posso guadagnare da vivere facendo quello che mi piace”. Penso che questo, indipendentemente dalla passione che uno ha, sia un privilegio enorme nella vita.

E così arriviamo a parlare del Tour, che in parte la realizzazione del tuo sogno, perché ti dà la possibilità di cantare e di far questo nella vita. Dicci tutto quello che vuoi del tour.

Premetto: sono molto contento e non vedo l’ora di salire sul palco, perché la cosa di più è suonare dal vivo e poi perché sono veramente orgoglioso di vedere la risposta del pubblico, perché per i live la gente deve prendere, venire ad ascoltarti e sarà una grande sorpresa vedere come va a finire. Attualmente sono state pubblicate le prime otto date del tour e sono in aggiornamento – io e lo staff non ci aspettavamo tutta questa risposta su Amen – e il tour lo stiamo organizzando man mano. Partiremo nei club, tipo il Deposito di Pordenone, La Salumeria della Musica di Milano, Hiroshima Mon Amour di Torino, Teatro Quirinetta di Roma. Le date precise le trovate sui social. Venitemi a sentire!

Per convincerli a venirti a sentire adesso raccontiamo traccia per traccia il tuo album. Basta un pensiero per ogni canzone…

Francesco Gabbani – L’album commentato traccia per traccia

Eternamente ora – 01 – La strada

La strada non a caso è messa come incipit del disco perché esprime l’idea che prima di partire per un viaggio bisogna analizzare il percorso che si andrà a fare. In realtà è abbastanza metaforica, perché mentre viviamo percorriamo una strada, la nostra vita è la strada, è un percorso che ci serve per guardarci intorno, per studiare ciò che ci sta intorno e capirci anche di più.

Eternamente ora – 02 – Amen

E’ difficile dire qualcosa di nuovo su questa canzone. Per riassumere Amen è un brano che suggerisce ironicamente di riconsiderare se stessi artefici del proprio destino.

Intanto, una domanda: la gente che ti riconosce per strada, ti dice: “Ma tu sei quello di Amen?” o già ti chiamano con il tuo nome?

C’è chi mi dice: “Ma tu sei Amen!” (Ride), ma devo dire la verità: tanti fortunatamente mi riconoscono.

Eternamente ora – 03 – Per una vita

Per una vita parla della paura sociale mediatica, nel senso che anche se non ce ne rendiamo conto anche chi ben ragiona si trova un po’ succube del meccanismo mediatico. Inevitabilmente si dà per scontato di comportarsi con dei valori morali, che in realtà ci arrivano in maniera subconscia da tutto ciò che è comunicazione.

Eternamente ora – 04 – Software

Software parla del rapporto con la tecnologia e in generale con tutto ciò che è informatico. La canzone parla del fatto che è molto importante un buon rapporto con la tecnologia e con il web, che fanno parte delle nostre vite e ce le facilitano, ma che bisognerebbe averlo con maggior consapevolezza: il software ti facilita le cose ma non ti dà le idee.

Eternamente ora – 05 – Eternamente Ora

Eternamente ora dà il nome all’album e parla dell’importanza del sentimento che viviamo, perché il rapporto sentimentale, che non deve essere per forza uomo-donna, uomo-uomo, donna-donna amoroso, ma anche un rapporto d’amicizia o dove c’è una condivisione, deve essere considerato nel presente, nel momento in cui lo si vive, senza avere troppe paure che vengono dal passato o preoccupazioni cervellotiche su quel che sarà il futuro. Bisogna viversi il presente. Viversi il presente ha anche un sapore più duraturo se vogliamo. Da qua: eternamente ora.

Eh qua mi verrebbe la domanda tipo “Signorini Style”: c’è “una eternamente ora” nella tua vita? Ma prima sono curioso di sapere se ora, dopo Sanremo, hai più amici, più conoscenti, se sei una persona con tanti amici o sei uno solitario.

Io ho pochi amici, tanti conoscenti ma pochi amici.

E sono “eternamente ora” loro?

Ma sicuramente!…

Meno male: si dice che il successo porti ad avere più “amici” o a perderne alcuni perché invidiosi…

Gli amici si trovano anche lungo il percorso, sono quelli che ti accettano per quello che sei nel bene e nel male…

E tu hai una “eternamente ora” nella tua vita?

Dici una fidanzata, una compagna?

Eh certo…

Si che ce l’ho!

Vogliamo dirlo? La vogliamo ringraziare?

Ma certo! Hai voglia a dirlo! Si chiama Dalila, è un’artista anche lei perché è una tatuatrice. E’ molto brava tra l’altro, è una ritrattista. Sono quattro anni che condivido la mia vita con lei. Devo dire che mi ha accompagnato nel mio percorso, mi è sempre stata vicina, mi ha sempre supportato, una cosa che credo che sia rara per una donna che sta con un’artista. Perché sai: una donna, quando sta insieme ad una persona che ha una passione forte per qualcosa, tendenzialmente ha un senso di gelosia nei confronti della passione. Invece lei non l’ha mai dimostrata e, anzi, mi ha sempre sostenuto. Le devo tanto.

Perfetto: “Le devo tanto”, potrebbe essere il titolo del tuo momento in video quando sarai intervistato a Domenica Live…

(ride)

Eternamente ora – 06 – In equilibrio

In equilibrio è la canzone frivola del disco. Parla di sentimento e del fatto che “l’eternamente ora” vale quando c’è l’equilibrio tra le due parti. E’ una canzone che parla della “contabilità” del sentimento, cioè del rapporto tra dare e avere, è il bilancio.

Eternamente ora – 07 – Prevedibili

Prevedibili parla del rapporto tra la collettività e l’individualità, cioè del fatto che alla fine ognuno di noi, come individuo sociale, cerca la sua posizione, la sua missione all’interno della società. Diciamo che esisti per qualcuno socialmente se sei descrivibile da certe caratteristiche (per ciò che fai, per come sei fisicamente, per come ti vesti). Però nella ricerca del senso di se stessi siamo tutti uguali, cioè ognuno di noi anche se è unico, alla fine con il modo in cui cerca di ritagliarsi una personalità sociale diventa simile all’altro. Siamo simili e quindi tutti prevedibili.

Eternamente ora – 08 – Il vento si alzerà

Il vento si alzerà è il pezzo con cui si chiude il disco, perché è la canzone più autobiografica, parla direttamente di me e non del mio punto di vista su altri argomenti. Parla di me nella visione più intima, con le mie paure e le mie insicurezze. Parla del fatto che la musica nella vita mi ha sempre dato un senso e mi ha “salvato” in un certo senso in quei momenti di mancamento o di ricerca della personalità. Lo stare tra le note mi ha sempre salvato.

Sempre salvato… qualcuno più serio di me ti chiederebbe da che cosa e perché. Hai voglia di spiegare?

Mi ha salvato da quelle che possono essere delle circostanze che nella vita ti possono abbattere e che ti possono far perdere l’entusiasmo. Io sono uno che cerca di trovare un senso nella vita, di avere un significato in quello che faccio e tante volte quando vivi in questo modo perdi l’entusiasmo e senti che ti manca il terreno sotto i piedi. E’ difficile da spiegare a parole, ma provi un senso di inquietudine… forse la parola “salvato” è sbagliata: la musica mi ha sempre dato un senso, ho sempre ritrovato il senso della mia vita nel fatto di potermi esprimere tramite la musica. Oltre tutto il vento si alzerà. Il vento è questa passione per vivere la vita di petto tramite la musica.

Eternamente ora – il senso dell’album e i concerti

La tua vitalità esce sia dai brani che canti, che anche se in certi momenti sembrano bui hanno sempre un lieto fine, sia nel modo di porti sul palco,dall’interpretazione a come ti muovi…

Questo mi fa molto piacere.

… Ma come hai messo insieme questi 8 brani? Che senso hai dato a questo album?

Questi otto brani, non sono gli unici che ho scritto in questi ultimi due anni, ho scritto un sacco, perché sono autore – è uscito adesso l’album di Francesco Renga che ha un brano scritto da me, L’amore sa -, ma credo che questi otto siano quelli che meglio mi rappresentavano o che rappresentassero di più la formula di come vorrei presentarmi in questo momento. Non è un concept album.

E’ un album, che è una sorta di biglietto da visita…

Si, credo di si. Però uno potrebbe andare a sentire un altro album che ho pubblicato tre anni fa, che si chiama gritistits (scritto come si legge), e anche lì ci sono altre canzoni che uno può ascoltare per conoscermi.

E tu le proporrai ai tuoi concerti?</

Assolutamente! Nei live farò tutto l’album Eternamente Ora, poi farò qualche album del disco vecchio e qualche cover che non si può dire…

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Francesco Gabbani – Il futuro

La domanda più stupida del mondo: quali sono i tuoi progetti per il futuro? Oltre al tour stai già pensando di proporre una canzone per il prossimo Sanremo – solitamente il giovane vincitore è invitato a proporre qualcosa -?

Mi piacerebbe partecipare, perché mi è piaciuta l’esperienza di Sanremo giovani. Lo farò solamente se avrò la canzone giusta. Non mi piace giocarmi la circostanza “favorevole” di vincitore di Sanremo Giovani. Lo farò se avrò qualcosa da dire.

Hai sei mesi di tempo almeno prima di doverla proporre…

Adesso vorrei un po’ di tempo per potermi ritirare, non lo so dove, in montagna, e scrivere la canzone giusta per il prossimo Sanremo.

La canzone giusta per il prossimo Sanremo si intitolerà: “In montagna per scrivere la canzone giusta per Sanremo”

Ecco bella! (ride)

Francesco Gabbani saluta i lettori di Soundsblog

Augura qualcosa ai nostri fantastici lettori…

Auguro intanto a tutti loro di passare una bella stagione estiva, soprattutto in armonia con la natura, perché in estate esplode la natura ed è giusto prendere l’energia, abbandonando la frenesia e la mondanità che fondamentalmente non ci lascia niente di buono nelle nostre vite. E poi… di vivere bene la vita. (ride)

E mentre vivono bene la vita, se comprano il tuo album e l’ascoltano o se almeno ti ascoltano senza comprarlo è cosa buona e giusta…

Si, su Spotify però sennò non mi arrivano i diritti! (ride)

Francesco Gabbani in tour – Le date già confermate

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5 maggio MORBEGNO – Auditorium S.Antonio DATA ZERO
6 maggio PORDENONE – Il Deposito Concert Hall
12 maggio MILANO – La Salumeria della Musica
19 maggio TORINO – Hiroshima Mon Amour
20 maggio ROMA – Teatro Quirinetta
10 agosto FORTE DEI MARMI – Villa Bertelli
11 agosto MARINA DI CASTAGNETO CARDUCCI (LI) – Arena Bolgheri

Francesco Gabbani