Home Notizie Scott Weiland è morto: addio al cantante di Velvet Revolver e Stone Temple Pilots

Scott Weiland è morto: addio al cantante di Velvet Revolver e Stone Temple Pilots

Il cantante 48enne è stato trovato privo di vita sul suo tour bus, prima del concerto della sua nuova band.

pubblicato 4 Dicembre 2015 aggiornato 28 Agosto 2020 23:32

La notizia è stata appena battuta da TMZ.com e sta iniziando a fare il giro del mondo: Scott Weiland, ex cantante di Stone Temple Pilots e Velvet Revolver, è morto all’età di 48 anni. E’ stato trovato privo di vita sul suo tour bus in Minnesota, dove si trovava per suonare un concerto con la sua nuova band, i The Wildabouts: alle 9 di sera sono andati a svegliarlo, ma non rispondeva a nessuna sollecitazione. Al momento non ci sono altri dettagli disponibili, e la pagina Facebook di Scott, confermando purtroppo il decesso, chiede di rispettare la privacy del cantante:

“Scott Weiland, meglio conosciuto come il cantante di Stone Temple Pilots e Velvet Revolver, è deceduto nel sonno in Minnesota, dove si trovava con la sua band The WIldabouts. In questo momento vi chiediamo di rispettare la privacy di Scott e della sua famiglia.”

Come si sa, Scott ha un passato legato alla droga, e al momento nessuna pista è purtroppo da escludersi, per la sua scomparsa. Pochi giorni fa era comparso in tv per un’intervista e sembrava del tutto spaesato, incapace di fornire risposte articolate alle domande.
Il chitarrista dei Wildabouts, Jeremy Brown, è morto in Marzo per un mix letale di droghe.

Gli Stone Temple Pilots, band a cui il nome di Scott è più fortemente legato, lo licenziarono nel Febbraio 2013 dopo tre anni di reunion ed un disco. La band si era sciolta nel 2002 (dopo 10 anni di enormi successi), principalmente a causa dei problemi con alcool e droga del cantante. Dal 2003 al 2008 Scott Weiland fu il cantante dei Velvet Revolver, la band messa insieme da tre ex-Guns N’Roses (Slash, Duff McKagan, Matt Sorum) e Dave Kushner. Con i Velvet Revolver Scott ha inciso due dischi, prima di abbandonare il gruppo (che al momento si trova ancora in stato di “pausa”, con tutti i membri che si sono dedicati ad altri progetti).
Nel 2012 diede un nome alla sua backing band, ora chiamata The Wildabouts, e con loro è stato molto in tour, prima di incidere un disco uscito a inizio 2015.

27 Ottobre 1967 – 3 Dicembre 2015. RIP, Scott.

I Tweet sulla morte di Weiland hanno iniziato a fioccare, da parte di amici e colleghi musicisti – eccone alcuni fra i più sentiti e articolati, oltre alla marea di “RIP” brevi.

Dave Navarro (Jane’s Addiction) è stato il primissimo a scriverne: “Ho appena scoperto che il nostro amico Scott Weiland è morto. Mi spiace tantissimo, penserò alla sua famiglia stasera.”

Nikki Sixx (Motley Crue): “E’ triste sentire della morte di Scott. Spero non si tratti di droga. La cosa triste è pensare ai figli e alla sua famiglia. RIP.”

Alice Cooper: “Sono molto triste per la scomparsa di #scottweiland. Che voce abbiamo perso. Pensieri e preghiere alla sua famiglia.”

Andy Biersack (Black Veil Brides): “E’ molto triste scoprire che Scott Weiland è morto. Sono un grandissimo fan della sua voce e della sua presenza scenica. Una volta ho cantato “Slither”, durante la mia primissima battle of the bands. RIP.”

Taylor Momsen (The Pretty Reckless): “Il Rock and Roll ha perso un’anima stanotte.”

Zach Myers (Shinedown): “Quando era al picco della carriera… era al livello di Mercury. Punto.”

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