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Metalitalia Festival 2015: foto-report dal Live Club di Trezzo

Testament, Exodus, Fleshgod Apocalypse: ecco com’è andata al festival soldout!

pubblicato 31 Maggio 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 04:52

Entro al Live Club di Trezzo con colpevolissimo ritardo (causa altri impegni lavorativi), ed il locale è già stra-pieno e caldissimo. Il soldout è stato annunciato da pochi minuti, nel pieno pomeriggio, e l’atmosfera è carica di eccitazione.

Il lavoro di Metalitalia e della Eagle Booking sta pagando, con un progetto fatto crescere negli anni: i primi quasi di rodaggio, il 2014 con il gran colpo di portare gli At The Gates in esclusiva (davanti ad un pubblico numeroso, ma che avrebbe potuto anche “dare di più”), e quest’anno, per la quarta edizione, una doppietta “biblica” come Testament ed Exodus, co-headliner di un festival che già dal primo pomeriggio ha messo in scena davanti ad un nutrito pubblico band come Ulvedharr, Ultra-Violence, Sinister, Dark Lunacy ed Onslaught. Il risultato? Un soldout clamoroso.
La cifra del successo? Il fatto che fuori dal locale i venditori di magliette contraffatte abbiano prodotto la loro versione taroccata della maglietta del fest. E’ il segno dell’ “essere arrivati”.

Una volta entrati, con fiero bracciale del festival al polso (distribuito a tutti per permettere di entrare ed uscire dal locale, sempre un tocco di classe ed un bel souvenir), riusciamo a godere solo gli ultimi minuti degli Onslaught, alfieri inglesi del Thrash, e poi è già l’ora di girare un po’ fra i tantissimi stand – il festival si distingue anche per la quantità e qualità di espositori, dalla distro della Punishment 18 agli editori di libri della Tsunami, passando per chi offre giochi a tema come Ready To Rock (a cui lo scorso anno avevamo comprato il divertente gioco di carte), e tanto altro, fra magliette, altre distro, e anche chitarre. I modi per spendere i propri soldi sono tanti, e a quanto pare tutti mettono mano al portafoglio, quando si trova qualche chicca…

Parlare del lato musicale del festival, quando c’è stato un accurato report in diretta scritto da Metalitalia, è quasi inutile: vi invitiamo a leggere i loro commenti su tutte le band, dopotutto è il loro festival. Possiamo parlare solo delle sensazioni, e del pubblico…

Torniamo all’interno del Live Club per i Fleshgod Apocalypse, ed il loro posizionamento in scaletta è meritatissimo: gli italiani spezzano con tutto il thrash metal che viene prima e dopo, proponendo uno spettacolo di grande brutalità ed impatto visivo. La scelta di portare una corista sul palco è vincente, perchè è sempre meglio che appoggiarsi a basi registrate per le parti più liriche, e anche il pianoforte trova la giusta collocazione musicale e scenica.

Breve cambio di palco, e tocca agli Exodus: il locale si dimostra pienamente soldout quando il “figliol prodigo” Steve Souza mette piede sul palco, mentre già i suoi musicisti stanno scatenando l’inferno. trovare spazio per pogare è quasi difficile, tanta è la calma, ma più i minuti passano, più il moshpit si fa largo a spallate: impossibile resistere a tale carica.
La cosa bella di Steve è che passa metà del tempo ad incitare la folla, a far alzare i pugni al cielo, ad urlare “OI OI OI”, e a scherzare (epico il momento in cui ha fatto credere che ci fosse Gary Holt nel backstage, pronto ad entrare a sorpresa!). Si pesca tantissimo da Bonded By Blood, per la felicità di chi ascolta il disco da 30 anni, ma anche i brani del nuovo Blood In, Blood Out sono accolti con la grinta richiesta, ed in definitiva lo show è stato devastante.

Il pubblico è devastato dal pogo, e carichissimo per i Testament. Solo che i Testamente si fanno aspettare. Ci si riposa un po’, ok. Ma dalle 23.30 di inizio previsto si passa a mezzanotte, e ancora la batteria sta facendo il check e le luci vengono sistemante. La stanchezza inizia un po’ a pesare sugli eroi della prima fila, perchè alle 24.10 ancora niente, se non una imponente scenografia sul palco. Però poi d’un tratto le luci si spengono, Chuck Billy arriva impugnando la sua asta microfono-spada laser, e parte il macello. Suoni pulitissimi, tecnica devastante (stiamo parlando di Gene Hoglan, Alex Skolnick e Steve DiGiorgio, insieme sul palco), impatto da far sciogliere la faccia. La stanchezza è spazzata via da uno show è senza pause, e non si poteva immaginare conclusione migliore per la giornata.

Con il solo dilemma: come farà Metalitalia, per il quinto anniversario, a superarsi ancora una volta?
Non vediamo l’ora del 2016…

Altre foto del pubblico si possono vedere sulla pagina Facebook di MusicaMetal/Soundsblog, pronte per essere taggate nel caso vi riconosciate!

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