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Soundsblog intervista i Sonohra

Quest’oggi intervistiamo i Sonohra, vincitori nella categoria Giovani di Sanremo 2008. Grande successo non solo nella kermesse per il singolo “L’Amore“, che li ha portati oggi ad essere nella top 10 degli album più venduti della settimana. Abbiamo chiacchierato con loro dell’improvvisa popolarità, dei loro possibili amori e soprattutto della loro musica. Vi rimandiamo alla

di aleali
pubblicato 8 Aprile 2008 aggiornato 31 Agosto 2020 22:16


Quest’oggi intervistiamo i Sonohra, vincitori nella categoria Giovani di Sanremo 2008. Grande successo non solo nella kermesse per il singolo “L’Amore“, che li ha portati oggi ad essere nella top 10 degli album più venduti della settimana. Abbiamo chiacchierato con loro dell’improvvisa popolarità, dei loro possibili amori e soprattutto della loro musica. Vi rimandiamo alla gallery a loro dedicata e alla nostra recensione dell’album “Liberi da sempre“. Ringraziamo i Sonohra per la disponibilità.

Cosa state facendo in questi giorni?

Siamo nel mezzo del tour radio e store partito due lunedì fa, abbiamo finora toccato molte città del sud italia, tra l’altro riscuotendo anche tantissimo successo. Davvero non ci aspettavamo di trovare una marea di folla in città come Bari o Napoli, pensavamo fosse un fenomeno ristretto al nord, invece abbiamo trovato tanto calore da parte della gente. Adesso stiamo salendo nel nord Italia.

Successo televisivo, radiofonico e discografico. Tutto merito di Sanremo?

Il Festival per noi è stato importantissimo, per due artisti giovani certamente offre una vetrina molto importante. Non è solo merito di Sanremo: la canzone e il disco devono piacere alla gente. Sanremo ti dà l’opportunità di arrivare al pubblico, sta a te poi conquistarlo. Finora a noi sta andando benissimo.

Qual’è la cosa più inaspettata che vi è capitata dopo il Festival?

L’aneddoto più simpatico è legato ad una festa della circoscrizione della provincia di Verona dove noi viviamo, una festa legata al nostro ritorno che sembrava ristretta alla poca gente del paese. Invece sono venute migliaia di persone da tutta Italia. Un’invasione positiva che ci ha fatto davvero piacere.


Alex Britti ha dichiarato di non voler più essere “una controfigura che canta in playback”. Da chitarristi e cantanti come lui, cosa pensate di questa esternazione?

Lui ha sicuramente ragione, è una politica che portiamo avanti anche noi perchè crediamo che gli artisti debbano sempre cantare dal vivo, tra l’altro se sei un chitarrista il playback penso sia la cosa più brutta in assoluto. Si sa che quando un artista è giovane ed emergente, in tante trasmissioni il playback purtroppo è inevitabile. In qualche occasione lo dovremo fare anche noi, ma in futuro lo elimineremo del tutto e già oggi, quando è possibile, cantiamo live.

Quali sono i messaggi e le emozioni che i Sonohra vogliono trasmettere con la loro musica?

Noi vogliamo far sognare i nostri coetanei e tutti gli ascoltatori. Pensiamo possa arrivare anche ai più grandi e non solo ai giovanissimi.

I Tokio Hotel dicono di non avere tempo per pensare all’amore. Voi?

I Tokio Hotel sono furbi. Noi diciamo sempre che siamo innamorati delle nostre chitarre. Puoi avercela o non avercela, una fidanzata. Stiamo intraprendendo una carriera che purtroppo è incompatibile con una relazione stabile. Tra un mese puoi essere pure fidanzato, ma tra un mese non più.

Ecco i commenti di alcune fan: “Sonohra, siete la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore e cerco come voi l’amore”. Oppure: “Siete bellissimi se non avete la ragazza fatemi uno squillo”. Come vivete questa forma un po’ dissennata di affetto delle giovanissime?

Questa è sicuramente una cosa che fa molto piacere. Quando piaci a quel pubblico, vuol dire che si muovono grandi masse, quindi vuol dire che sei sulla strada giusta. Il fatto che si immedesimino nei nostri pezzi è una cosa positiva: vuol dire che siamo come loro e scriviamo le cose che pensano.

Molti artisti (anche italiani) vivono grazie anche al gossip. Qual è la vostra posizione in merito?

A noi il gossip non interessa. La nostra vita privata la vogliamo mantenere tale. Non vogliamo finire su riviste di gossip dove si raccontano cose private. Siamo musicisti e vogliamo che si parli di noi in merito alla nostra musica.

I Sonohra emergono dalla Tv. Cosa pensate di X Factor e Amici come canali per emergere?

Sono dei programmi che danno la possibilità ai giovani di andare in televisione, certo, ma con l’impostazione del reality tolgono mistero all’artista. Non a caso chi viene fuori da questi show fa fatica ad emergere o non emerge. L’artista non deve stare troppo in tv.

Quali sono i solidi pilastri con i quali vi difenderete da un eventuale effetto meteora?

La cosa principale è quella di rimanere con i piedi sempre per terra e di non montarci la testa. Quando cominci a renderti conto del successo e te ne approfitti, lì l’artista declina. Il segreto sta nell’umiltà e nel lavoro perchè come sei arrivato lì in un attimo, ci va un attimo per tornare dov’eri prima.

Cosa pensate della parodia del vostro brano realizzata da Elio e le storie tese?

La parodia l’hanno fatta insieme a noi. La cosa ci ha fatto molto piacere. Elio non ha fatto tutte le canzoni del Festival, ha fatto le sue preferite, quelle che gli stavano più simpatiche. Il fatto che abbia fatto una parodia su di noi ci ha aiutato molto.

Novità in vista dell’estate?

Stiamo decidendo in questi giorni il prossimo singolo. Abbiamo delle idee, sicuramente essendo un pezzo estivo sarà una canzone veloce. Dopo il radio tour e le ospitate televisive, a giugno ci sarà una tournée nelle città italiane. Partiremo dai locali e le piazze.

Grazie ai Sonohra per la collaborazione

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