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Coldplay: cupo e introspettivo il nuovo album

Continuano ad arrivare informazioni sul nuovo album dei Coldplay. Dopo l’intervista al manager David Holmes, oggi è il turno dei componenti stessi della band che hanno fatto 4 chiacchiere con quelli di Rolling Stone USA.Il successore di “X&Y” rifletterà la voglia di cambiamento e sperimentazioni sonore dei ragazzi, decisi a regalare qualcosa di nuovo al

di piero
pubblicato 28 Febbraio 2008 aggiornato 31 Agosto 2020 22:50

Continuano ad arrivare informazioni sul nuovo album dei Coldplay.
Dopo l’intervista al manager David Holmes, oggi è il turno dei componenti stessi della band che hanno fatto 4 chiacchiere con quelli di Rolling Stone USA.

Il successore di “X&Y” rifletterà la voglia di cambiamento e sperimentazioni sonore dei ragazzi, decisi a regalare qualcosa di nuovo al pubblico anche a costo di subire delle critiche. Afferma il chitarrista Johnny Buckland:

“ Consideriamo i nostri primi 3 album come pezzi di un unico progetto, una trilogia, che oggi appare superata e conclusa. Perciò ora vogliamo guardare avanti e dedicarci a qualcosa di diverso”

Gli fa eco il frontman Chris Martin:

“ Che sia un fatto positivo o che non lo sia, abbiamo cominciato ad usare nuove e diverse sfumature. E’ impossibile piacere sempre e a tutti, c’è voluto del tempo per capirlo ma ora lo abbiamo fatto”.


L’inviato di RS ha avuto modo di ascoltare qualcuna delle tracce incluse nel disco, ed è rimasto impressionato dalla diversità di suoni e temi trattati. La voce di Chris è molto più bassa e profonda che in precedenza, e le canzoni parlano di temi come morte e solitudine. Ampio spazio avranno chitarre e percussioni.

Un ruolo di primo piano nel cambio di direzione dei Coldplay va attribuito alla presenza in studio in veste di produttore di Brian Eno, vera e propria leggenda nell’ambiente ( che si sta occupando anche del nuovo lavoro degli U2).

“L’apporto di Brian è stata una ventata d’aria fresca per noi. Ci ha portato un sacco di idee che poi abbiamo sviluppato quotidianamente, con calma. Uno dei suoi consigli più ricorrenti e fruttuosi è stato quello di concederci delle pause di tanto in tanto per meglio riflettere ed incanalare l’ ispirazione”.

Come pronosticato dal cantante, arrivano le prime reazioni (alquanto contrariate) dei fans.
I commenti all’articolo sono un fiorire di frecciatine ironiche e sarcastiche che alludono a presunte scopiazzature al lavoro dei Radiohead e a derive cupe ed intimiste che porteranno poco lontano.

Appare prematuro emettere giudizi ora, senza aver ancora ascoltato una nota, e azzardare paragoni. Non dovremo aspettare troppo se verranno confermate le voci che danno l’album in uscita prima dell’estate.

In ogni caso credo che allontanarsi dal “seminato” per cercare nuove soluzioni è certo un azzardo a livello commerciale ma non può che far bene alla creatività. Poi diciamocelo francamente, i fans son difficili da accontentare: se si insiste su una stessa direzione si parla di “ pigrizia e furbizia, di artisti che si adagiano sul successo riscosso e finiscono col ripetere all’infinito la stessa formula”.
Se si osa sperimentare invece si accusa di “incoerenza, tradimento, scopiazzatura dell’altrui lavoro”.

E’ proprio un lavoraccio quello della RockStar, non credete anche voi?!?

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