Home Notizie Le più belle canzoni d’amore degli anni 90 (dal 1990 al 1999)

Le più belle canzoni d’amore degli anni 90 (dal 1990 al 1999)

Quali sono le canzoni d’amore più belle degli anni Novanta? Scopri i titoli più romantici su Blogo.it

pubblicato 7 Gennaio 2015 aggiornato 29 Agosto 2020 10:29

Siamo partiti dalle più belle canzoni anni Cinquanta. Poi siamo passati ai nostalgici anni Sessanta, ai Settanta e ai mitici Ottanta. Non possiamo che proseguire, in ordine rigorosamente cronologico, con i brani più romantici degli anni Novanta.

Anche in questo pezzo, ovviamente, terremo in considerazione sia gli artisti italiani, sia quelli internazionali, per un elenco che cerca di racchiudere alcuni dei titoli più emozionanti e conosciuti. Pronti a prendere kleenex? Noi partiamo.

Il 1990 non può che iniziare che con il “Trottolino amoroso” di Amedeo Minghi e Mietta, secondo successo più venduto dell’anno dopo “Un’estate italiana”. La loro Vattene Amore è diventato da subito un classico della canzone italiana.

E’ anche l’anno della dichiarazione a 360 gradi di Sinead O’Connor con “Nothing Compares to U“. Ancora oggi è uno dei pezzi più conosciuti e amati della cantante.

Marco Masini canta il suo dolore assoluto nel brano “Disperato” (Come me, che muoio senza te).

Toto Cutugno, intanto, canta a Sanremo “Gli amori“, conquistando anche il sesto posto nella classifica di vendite. Un pezzo romantico nella classica tradizione italiana. Tutta una serie di amori, quelli sotto un grande cielo o chiusi in una stanza.

Nel 1991 Riccardo Cocciante torna con una canzone ideale per una coppia, dal titolo “Se stiamo insieme” (Ci sarà un perché e vorrei riscoprirlo stasera). Qui sotto la sua esibizione a Sanremo in quello stesso anno.

Nella top ten dei singoli più venduti troviamo anche Bryan Adams con (Everything I do) I do it for you, colonna sonora del film “Robin Hood” con Kevin Costner.

I Guns N’ Roses parlano d’amore con la ballad “Don’t Cry” in cui esprimono il loro sentimento (Non piangere stasera, Ti amo ancora, piccola. Non piangere staseram Non piangere stasera, C’ è un cielo su di te piccola, E non piangere stasera).

Mariah Carey inizia a seminare quello che sarà uno degli inizi della sua grande carriera con “Emotions“: la sua voce potente e calda conquista il pubblico:

Nel 1992, troviamo ancora Madonna in versione malinconia con “This used to be my playground” (Nessun rimpianto, ma vorrei che tu fossi qui con me) alternando così questa immagine con quella provocatrice dei tempi passati.

Ed è anche l’anno di Guardia del corpo con Kevin Costner e Whitney Houston. La cantante e protagonista della pellicola ottiene un successo incredibile in tutto il mondo grazie alla cover del brano di Dolly Parton, I Will Always Love You.

Da Sanremo, la coppia Aleandro Baldi e Francesca Alotta convince con la ballad “Non amarmi” e diventa un tormentone nei mesi a seguire. Ottiene un tale riscontro da essere poi reinterpretata, in spagnolo, da Jennifer Lopez e Marc Anthony dal titolo “No me ames”.

Siamo nel 1993 quando Laura Pausini fa il suo esordio con “La solitudine“. Da quel momento inizia la sua carriera che supera anche i confini italiani e “Marco se ne è andato e non ritorna più” diventa il simbolo di un amore adolescenziale separato dalla distanza.

Nel 1994, invece, sono gli 883 a conquistare il cuore degli italiani grazie alla meravigliosa ballad “Come mai“. L’uomo soffre d’amore per lei, si dispera sperando e pregando per un sì della sua donna dei sogni.

Jovanotti, intanto, cambia i cardini della canzone d’amore con una vera e propria “Serenata rap

Bon Jovi, intanto, dava vita ad una ballad con la B maiuscola. Always entrava nella classifica per candidarsi a hit romantica tra i classici. Dal sound al testo, gli ingredienti sono impeccabili.

Laura Pausini propone al pubblico nuovo materiale con “Strani amori” (Mettono nei guai, ma in realtà siamo noi. E lo aspetti ad un telefono, litigando che sia libero, con il cuore nello stomaco…)

A Sanremo, brilla anche Michele Zarrillo con la ballad “Cinque giorni“. Un amore finito, il tempo che non passa più e il dolore che non accenna a diminuire. Elementi vincenti per un drammone cantato.

Nel 1995, in mezzo all’invasione della musica dance italiana e straniera, si fa spazio Madonna con la delicata “You’ll see“. Anche in questo caso, l’amore non c’è più ma la protagonista, distrutta, non intende arrendersi. E sopravviverà senza il sentimento ricambiato.

Gianna Nannini canta la sua Meravigliosa Creatura, talmente forte e irresistibile da farle attraversare mari e fiumi, volando tra i fulmini. Più coraggiosa e disposta a tutto di cosa, cosa esiste?

Nel 1996 i Take That cantano la loro versione di How deep is your love ed è subito teen mania. I ragazzi inglesi conquistano le classifiche di tutto il mondo e anche quella italiana non ne è esente.

Ed Eros Ramazzotti fa una vera e propria dichiarazione d’amore: Più bella cosa della sua amata -Michelle Hunziker- non c’è al mondo. Il romanticismo puro. E il pubblico gradisce, facendo segnare un altro successo al cantante. Grazie di esistere è una frase che colpisce al primo ascolto.

Madonna, sempre quest’anno, veste i panni di Evita Peron nell’omonima pellicola e regala un album soundtrack dalla quale spicca la sofferta e intensa “You Must Love Me“. Lacrime.

Nel 1997 il ciclone Spice Girls, continua a conquistare anche il pubblico italiano. Dopo le precedenti hit, Wannabe e Spice Up Your life, è il momento della tenera e delicata “2 Become 1

Anche un’altra boyband stava scalando le charts. Sono i Backstreet Boys che fanno innamorare le più giovani anche grazie a pezzi come As Long As You Love Me, in cui declamano l’amore totale (“Non m’importa chi sei, da dove vieni, cosa facevi, finchè mi ami”).

Nel 1998, il film Armageddon ha spopolato nei box office di tutto il mondo. E anche la hit “I don’t want to miss a thing” è stato un brano vendutissimo che ha fatto tornare ad amare gli Aerosmith al pubblico intero, adulti e più giovani.

Stesso successo per “My heart will go on” di Celine Dion per il film dei record, Titanic.

I Savage Garden esplodono grazie alla dolcissima “Truly Madly Deeply” amatissima dal pubblico per la musica e per le parole (“Sarò il tuo sogno, Sarò il tuo desidero, sarò la tua fantasia, Sarò la tua speranza, sarò il tuo amore, Sarò tutto ciò di cui hai bisogno”).

Nel 1999 Ronan Keating conquista le classifiche con il singolo “When You Say Nothing At All” (“il sorriso sul tuo viso mi fa capire che hai bisogno di me, c’è una sincerità nei tuoi occhi che dice che tu non mi lascerai mai).

Alex Britti, invece, raggiunge il successo anche grazie alla divertita e allegra “Mi piaci“. L’amore torna ad essere qualcosa di non struggente ma per cui poter sorridere.

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