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Joe Cocker è morto, addio alla leggenda del soul

Il cantante soul blues è scomparso a 70 anni probabilmente a causa di un cancro ai polmoni, non ancora confermato dalle fonti ufficiali.

pubblicato 22 Dicembre 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 11:01

Joe Cocker è morto a 70 anni nella sua casa in Colorado a causa di una malattia non ancora rivelata, anche se alcune fonti parlano di cancro ai polmoni. A dare la notizia, una comunicazione del manager del cantante soul blues, Barrie Marshall, che lo ha salutato con una frase struggente:

Non sarà possibile riempire lo spazio vuoto che lascia nei nostri cuori.

Celebre per la colonna sonora di 9 Settimane e 1/2, per la quale incise la famosissima You Can Leave Your Hat On sulla quale fa lo spogliarello Kim Basinger davanti a Mickey Rourke, Joe Cocker era in realtà una delle più grandi voci del soul bianco inglese degli anni Sessanta e ha attraversato quarant’anni di musica tra alti e bassi con indimenticabili interpretazioni della sua inconfondibile voce, graffiata e potente.

Nato nel 1944 a Sheffield col nome di John Robert Cocker, Joe Cocker iniziò la sua carriera nei primi anni Sessanta coverizzando canzoni altrui, tra cui alcune dei Beatles; nel 1968 incise la sua cover soul intensissima di With a Little Help From My Friends dei Quattro dei Liverpool, che gli portò una fama imperitura e che interpretò in una lunghissima e magistrale versione al festival di Woodstock nel 1969.

Nel 1970 fonda la sua band meglio riuscita, i Mad Dogs and The Englishmen che daranno nome anche ad un disco; con loro canterà e inciderà dal vivo le sue canzoni più celebri e psichedeliche come Cry Me A River (versione rockblues di uno standard jazz) e Feelin’ Alright, che ricevette anche la fantastica parodia di John Belushi al Saturday Night Live del 1976.

Tra i suoi brani più conosciuti non si può non citare The Letter, You Are So Beautiful (incisa nel 1973 e tra le sue ballad più famose) e naturalmente Up Where We Belong, incisa nel 1982 con Jennifer Warnes per la colonna sonora di “Ufficiale e Gentiluomo”: la canzone vinse l’Oscar e il Grammy come miglior duetto nell’anno successivo, ridonando splendore alla carriera di Joe Cocker dopo qualche anno di difficoltà tra alcol e droghe che ne avevano minato la salute.

Altra sua storica interpretazione fu la versione di Unchain My Heart; al cinema si concesse un cameo nei panni di un barbone nel film Across The Universe, per il quale incise Come Together dei Beatles nella colonna sonora.

Diventato baronetto nel 2008 per i servigi resi alla musica inglese, Joe Cocker aveva compiuto 70 anni lo scorso 21 Maggio e già da tempo si vociferava che non stesse bene di salute. Di recente, Billy Joel in concerto a New York aveva fatto presente alla folla dei problemi di salute del collega e aveva richiesto che Joe Cocker fosse incluso nella Rock’n’Roll Hall Of Fame.

Joe Cocker, la discografia

With a Little Help from My Friends (1969)
Joe Cocker! (1969)
Joe Cocker (1972/EU: 1973)
I Can Stand a Little Rain (1974)
Jamaica Say You Will (1975)
Stingray (1976)
Luxury You Can Afford (1978)
Sheffield Steel (1982)
Civilized Man (1984)
Cocker (1986)
Unchain My Heart (1987)
One Night of Sin (1989)
Night Calls (1991/US: 1992)
Have a Little Faith (1994)
Organic (1996)
Across from Midnight (1997)
No Ordinary World (1999/US: 2000)
Respect Yourself (2002)
Heart & Soul (2004/US: 2005)
Hymn for My Soul (2007/US: 2008)
Hard Knocks (2010/US: 2012)
Fire It Up (2012)

Via | BBC

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