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Nicki Minaj, The Pinkprint: recensione del web e dei lettori

The PinkPrint, il nuovo album di Nicki Minaj è stato pubblicato: ecco le recensioni della stampa. Promosso o bocciato?

pubblicato 22 Dicembre 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 11:02

Nicki Minaj ha rilasciato il nuovo album, The PinkPrint. E’ il terzo disco in studio della rapper statunitense, pubblicato il 15 dicembre 2014. Per questo progetto, la cantante ha deciso di abbandonare i suoni dance dei precedenti lavori, tornando alle sue radici hip-hop e collaborando con produttori come Boi-1DA, Cirkut, Da Internz, Detail, Dr. Luke, e Polow da Don.

Il primo singolo è stato Pills N Potions, pubblicato il 21 maggio 2014. Successivamente Anaconda (con record di visualizzazioni su YouTube), Only e Bed of Lies.

Come avrà reagito la critica al terzo album della rapper? Il suo sound meno “commerciale” avrà giovato? Qui sotto le recensioni e le opinioni della stampa.

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Nicki Minaj, The Pinkprint: recensioni

Pretty Much Amazing: Quasi trenta i produttori coinvolti nell’album eppure la musica è incredibilmente e sconvolgemente semplice.

New Musical Express (NME): Dopo 64 minuti della stessa musica tutto inizia a suonare un po’ come la solita routine.

Entertainment Weekly: Pinkprint sgobba attraverso troppe ballad per pianoforte ed è un peccato perché ci sono momenti che danno lampi di quella brillantezza.

The 405: L’album contiene troppe canzoni hip-hop/pop e brani pop flaccidi.

RapReviews.com: Pinkprint provoca delusione per alcuni difetti concettuali di base, è apatico e mette troppa fiducia nella bonus tracks per placare le masse.

New York Daily News (Jim Faber): L’album è sicuramente orecchiabile.

The New York Times: Pinkprint è il suo terzo album in studio e come i primi due è pieno di compromessi e mezzi successi.

NOW Magazine: Se Pinkprint avesse inserito 12 canzoni piuttosto che la versione estesa da 22, sarebbe potuto diventare un classico.

Slant Magazine: Questo è un grande passo in avanti per questo genere: una maggiore attenzione è stata dedicata alla lavorazione su rime complesse e meno banali. E anche se lei non ha pienamente trovato l’equilibrio tra le sue diverse modalità, almeno sta facendo qualcosa di impegnativo, offrendo un approccio diverso per il suo terzo album.

Los Angeles Times: In tutto Pinkprint, è intenta a convogliare il suo talento nell’esplorare e documentare i suoi stati d’animo diversi. La combinazione è spesso, se non sempre, inebriante.

Exclaim: Nicki è più personale, senza tempo e più legata alla sua arte, dando vita al miglior lavoro della sua carriera con Pinkprint.

Billboard: Mentre è troppo presto per dire se Pinkprint sia un classico, è sicuro che questo sia il suo miglior album fino ad oggi.

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