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Soundsblog intervista i Dewolff, ospiti all’Arezzo Wave Festival 2012: “Quella volta del fan con il machete sul palco…”

Arezzo Wave Festival i Dewolff intervistati da Soundsblog alla vigilia della partecipazione, foto e video

pubblicato 13 Luglio 2012 aggiornato 30 Agosto 2020 14:41

Dopo l’intervista ai Crowding Out Effect di ieri, oggi incontriamo un’altra band che si esibisce proprio stasera all’Arezzo Wave Festival.

Loro sono un gruppo internazionale, si chiamano DeWolff, sono originari di Geelen, città della provincia del Limburgo, in Olanda. Nel 2009 pubblicano il loro album d’esordio, Strange Fruits and Undiscovered Plants, con un tour in Olanda e Germania. In Italia hanno debuttato durante il Live Rock Festival (Acquaviva – Siena) nel settembre 2011, riscuotendo un grande successo da parte del pubblico presente, sia chi li conosceva, sia chi invece li ascoltava per la prima volta.

Abbiamo voluto intervistarli, per accontentare i lettori che vogliono saperne di più dei DeWolff: per chi li conosce già e per chi, invece, vuole conoscerli.

DeWolff

DeWolff
DeWolff
DeWolff

1) I DeWolff: come si descriverebbero, come si presenterebbero?
DeWolff è una rockband heavy psichedelica composta tra tre persone. La nostra musica è influenzata dalla musica rock anni ’60 e ’70 come Led Zeppelin e Black Sabbath, o anche gruppi dei nostri giorni come i Black Keys e Wolf People. I nostri live sono molto intensi e pieni di energia, oltre ad essere davvero dinamici. Cerchiamo di trovare il giusto equilibio tra gli heavy blues riff e la musica psichedelica e tutto quello che serve per iniziare un viaggio nella musica che ti possa trasportare in una dimensione di gioia superiore

2) Sarete all’Arezzo Wave quest’anno, per voi non è la prima esperienza in Italia, che rapporto avete con il pubblico italiano?
Abbiamo suonato in Italia per la prima volta al Live Rock Festival nel 2011. Sebbene poche persone, tra tutto il pubblico, conoscessero la nostra musica, ci hanno dato un caloroso benvenuto. Abbiamo suonato al meglio delle nostre capacità e tutti sono stati rapiti dalla frenesia dell’hard rock psichedelico a cui abbiamo dato vita. Amiamo il pubblico italiano e ritengo che anche loro ci amino. E’ stato divertente e da quel giorno abbiamo atteso a lungo per tornare ancora in Italia!

3) Live Rock Festival del 2011: la stampa racconta di un’accoglienza positivissima da parte del pubblico. Come avere vissuto quell’esperienza?
Esattamente come ha detto la stampa: per la prima volta avevano ragione!

4) Musica italiana: quali sono gli artisti che conoscete e che avete maggiormente apprezzato?
Daniele Luppi ha scritto un album insieme a Danger Mouse e lo hanno chiamato “Rome”. E’ molto influenzato dalla musica di Ennio Morricone ed è stato registrato a Roma con i musicisti che hanno suonato nella colonna sonora originale di “C’era una volta il West”. Devo ammettere che questi sono gli unici artisti italiani che conosco. Ma amo il cibo italiano e l’espresso, va bene lo stesso?

5) Il vostro gruppo è composto da Pablo van De Poel, il fratello Luka e Robin Piso: come è nata questa formazione?
Quando Luka ha iniziato a suonare la batteria all’età di otto anni, io già suonavo la chitarra da tre. Abbiamo iniziato ad improvvisare: io con la mia chitarra, nella mia camera da letto, e Luka la batteria nell’altra stanza, tutti e due con la porta aperta. I vicini di casa ci amavano. Dopo alcuni anni i nostri amati genitori hanno avuto un’idea geniale: hanno deciso di costruire un grande buco nel nostro giardino e di fare una sala prove. Quando l’hanno finita, Luka ed io abbiamo invitato Robin per provare con noi. Lui suonava già il piano e abbiamo cominciato a suonare Hammond nel nostro primo giorno di prova! Dopo alcune improvvisazioni abbiamo deciso e capito che eravamo una band: i Dewolff!

6) Non sempre tra fratelli sul palco c’è armonia (leggi Liam e Noel Gallagher): come sono i rapporti tra voi due e con Robin in questa vostra avventura di successo?
Abbiamo sempre un buon rapporto tra di noi ma non siamo mai troppo intimi: non è una buona cosa per la musica. Inoltre abbiamo tutti una fidanzata e non vogliamo che si arrabbino. Certe volte, quando ci sono vibrazioni negative e tensioni, andiamo tutti a giocare a bowling e dopo tutto sembra andare per il verso giusto


7) L’ultimo album che avete comprato?

Lo scorso mese ho speso duecento dollari in album. Non compro mai un album solo, ma sempre dieci allo stesso momento. Credo che l’ultimo sia il grande album “Fear Fun” di Father John Misty (precedentemente J. Tillman, l’ex batterista della band Fleet Foxes). E’ un mix di rock alternativo con influenze country e rock del sud. I testi e l’atmosfera generale dell’album sono molto divertenti.


8) Una canzone alla quale siete maggiormente legati? Una vostra e un brano non vostro che vi emoziona sempre?

Non sono sicuro di quello che intendi, ci sono centinaia di canzoni che amo davvero. Non posso proprio sceglierne solo una. Credo che “Crazy Horses” degli Osmonds sia magnifica. E’ la migliore canzone da party di sempre. Se, invece, dovessi scegliere una canzone dei DeWolff, opterei per “A Mind Slip”, del nostro ultimo album “DeWolff IV”

9) La critica vi sostiene e vi apprezza per la vostra abilità nel produrre una miscela originale di musica rock ma anche jazz con richiami al passato: a chi o cosa vi ispirate quando create?
I nostri gusti musicali si sono evoluti notevolmente e adesso noi siamo influenzati da moltissima musica: partiamo dall’era psichedelica dei Beatles fino al funk oscuro dei gruppi Afro e dei Black Crowes, il rock del sud fino alla colonna sonora degli spaghetti western di Roma e tutto quello che c’è in mezzo. Ma, a parte questo, spesso scriviamo cose che sembrano uscite dal nulla. Come “A Mind Slip”, abbiamo iniziato a scriverla e sembrava che si scrivesse da sola. Credo di abbiamo suonato così tanto, ascoltato talmente tanta musica e abbiamo avuto così tante esperienze di vita che tutto quanto si mescola nella nostra subcoscienza e quello che ne esce è genuino, qualcosa di originale. Così, se la metti così, TUTTO ci ispira quando creiamo.

10) Qualcosa di originale o “folle” fatto da un vostro fan o una vostra fan?
In Olanda abbiamo un gruppo di fan, spesso vengono ai nostri concerti. Alcuni di loro ci hanno visti almeno cinquanta volte in soli tre anni! E ogni volta, adesso e in passati, ci danno una birra speciale belga dal nome “Wolf”. Penso sia una cosa molto divertente. C’è stata anche una volta in cui un ragazzo che ha cercato di uccidere Robin con un machete mentre era sul palco perchè era convinto che nelle nostre canzoni si nascondesse un messaggio satanico. Folle.

11) C’è un momento particolare nel quale vi sentiti più creativi per creare e comporre?
No, accade in maniera del tutto casuale. Quando abbiamo finito di scrivere “A Mind Slip” e dovevamo scrivere le altre canzoni per “DeWolff IV” non è successo niente per due mesi. Ma poi, all’improvviso, ho scritto quattro canzoni in un giorno e altre nella settimana successiva. Così abbiamo scritto il materiale presente in “DeWolff IV” in un breve periodo di tempo.


12) C’è qualcosa che non vi ho chiesto e vorreste aggiungere per i lettori di Soundsblog?

Sì, dovreste venire tutti a vederci, dal vivo oggi, venerdì 13 luglio all’Arezzo Wave Festival. Sarà magnifico. Se hai voglia di energico rock & roll, non hai ragione per stare a casa. Se non ti piacere, l’Arezzo Wave di rimborserà il biglietto. Scherzo! Venite, non ve ne pentirete!

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