Home Interviste Gene Simmons: “Hai vent’anni e sei depresso? Ucciditi”

Gene Simmons: “Hai vent’anni e sei depresso? Ucciditi”

Gene Simmons dei Kiss attacca duramente chi soffre di depressione. Ma poi si scusa.

di grazias
pubblicato 16 Agosto 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 15:22

UPDATE, 16 agosto 2014 ore 11.15: Probabilmente per via delle troppe critiche ricevute da (ex) fan e (nuovi) detrattori, Gene Simmons ha deciso di cancellare il proprio account Twitter.

Lasciano senza parole le recenti dichiarazioni di Gene Simmons, bassista dei Kiss, che nel corso di un’intervista al sito SongFacts ha tirato fuori davvero il peggio di sé dimostrando un’insensibilità per nulla perdonabile ad una star del suo calibro, come ad ogni altro essere umano che calpesti il nostro globo terracqueo. Il rocker ha criticato aspramente chi soffre di depressione consigliando loro, per farla breve, di porre fine alla propria vita quanto prima. Poi, in modo del tutto tardivo ma necessario, si è scusato con un lungo messaggio affidato alla propria pagina Facebook ufficiale.

La scandalosa intervista risale al 31 luglio scorso e qui di seguito trovate le citazioni incriminate:

I drogati e gli alcolisti dicono sempre: “Il mondo è un posto troppo duro”. Mia madre è stata imprigionata in Germania, nei campi di concentramento. E c’è gente che si permette di dire che il mondo sia troppo duro. Lei si alza ogni giorno, adora il profumo delle rose e ama la vita. E ora un idiota qualsiasi di appena vent’anni dice: “Sono depresso, vivo a Seattle”. Fancul0, ammazzati. Voglio dire, stai scherzando? Come puoi sognarti anche solo di pensare una cosa del genere? Taci, raccimola un po’ di dignità e salta giù da un palazzo.

Non abbiamo nessuna intenzione di commentare tali assurde esternazioni. Assurde soprattutto perché riducono un problema grave come la depressione ad un semplice capriccio da ragazzini quasi imberbi. Fortunatamente anche Simmons si è reso conto di aver esagerato, forse anche grazie al grande clamore mediatico che quanto da lui affermato ha generato in patria. Da qui, le scuse ufficiali scritte su Facebook a Ferragosto, in tarda serata:

    Voglio rilasciare una dichiarazione in merito alla mia opinione sulla depressione. Credo sia giunta l’ora di un chiarimento.

    Per quanto riguarda ciò che ho detto sulla depressione, ammetto di aver sbagliato e nella foga del momento ho fatto errori che, a posteriori, giudico totalmente irrispettosi nei confronti di chi realmente soffre combattendo contro la depressione. Mi scuso sinceramente con tutti coloro che si sono sentiti offesi dai miei giudizi affrettati. Riconosco che la depressione sia un problema molto serio e triste, soprattutto quando colpisce un famigliare o un amico. Sostengo fortemente e sono solidale con chiunque soffra di una patologia, in particolare se si tratta di depressione.

    Non ho mai indorato la pillola in merito a ciò che penso sull’abuso di droghe e alcol. Ma stavolta la mia intenzione di parlare in modo molto diretto e forse politicamente scorretto della dipendenza da sostanze è stata fraintesa e preso come fosse un vile commento sul dramma della depressione. Dichiarazioni fuori luogo su questo problema così delicato non erano certo nelle mie intenzioni. Comunque, non sono qui per difendermi citando le miriadi di iniziative umanitarie e di sostegno di cui faccio parte. Piuttosto, voglio semplicemente chiarire come il mio supporto vada di cuore a tutti coloro che soffrono di depressione e quanto io sia dispiaciuto di aver detto quelle cose terribili nel corso di un’intervista che avrebbe dovuto lanciare ben altri messaggi.

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