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Da tenere d’occhio: i Gonzo48K

Possono capitare strane cose il venerdì, piccole sorprese che ti riescono a cambiare una noiosa serata in provincia in una piacevole nottata. Capita ad esempio di entrare in un club qualunque e trovare sul palco i Gonzo48K, giovane e ispirato gruppo indie di Rovigo autore di un electro pop di stile scandinavo, onirico e romantico;

pubblicato 12 Dicembre 2007 aggiornato 31 Agosto 2020 23:59

Possono capitare strane cose il venerdì, piccole sorprese che ti riescono a cambiare una noiosa serata in provincia in una piacevole nottata. Capita ad esempio di entrare in un club qualunque e trovare sul palco i Gonzo48K, giovane e ispirato gruppo indie di Rovigo autore di un electro pop di stile scandinavo, onirico e romantico; roba da sognatori innamorati insomma, però mai noiosi o smielati come certi professionisti del romantico a tutti i costi riescono ad essere.

Mentre mi siedo davanti a una birra, Luca Marrocco e Simone Pizzardo (questi i membri del gruppo, coadiuvati da sinth e computer) tratteggiano i loro arpeggi elettrici su basi elettroniche e resto stupito dall’eleganza delle composizioni, rigorosamente cantate in inglese, anche quando accellerano sfiorando la dance, senza mai però lasciarti il cuore. Non è da tutti saper giocare così bene con emozioni contrastanti, e da queste cose capisci la bravura di un gruppo.

Minimali ed essenziali, sento echi di Air, Telefon Tel Aviv, Royksopp, e il cantato rarefatto e delicato mi ricorda le ultime cose dei Pet Shop Boys. Si definiscono dream-pop, e credo sia un’ottima definizione. Finito il concerto mi avvicino ai due per fargli i complimenti e fare due chiacchiere e scopro due ragazzi modesti e gentili. Mi scappa anche di comprargli un cd: hanno infatti già pubblicato un album, Hi Fi Lover, per la Pippola Music, distribuito nientemeno che dalla Audioglobe.

Insomma la strada giusta l’hanno imboccata, mi auguro di vederli presto associati ai migliori nomi della scena indie pop nostrana come My Awesome Mixtape e Disco Drive, o perchè no, magari in qualche festival europeo. Se lo meritano.