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Sia, 1000 Forms of Fear: recensioni del web e dei lettori

Anticipato da Chandelier, il primo singolo del nuovo progetto, è uscito 1000 Forms of Fear

12 Luglio 2014 08:15

1000 forms of Fear è il sesto album in studio di Sia Furler ed è uscito lo scorso 8 luglio. Due i singoli che hanno anticipato il disco, Chandelier e Eye of the Needle (più altri inediti come Big Girls Cry). In totale dodici tracce a formare la tracklist dell’album:

Chandelier (Sia Furler, Jesse Shatkin)
Big Girls Cry (Sia Furler)
Burn the Pages (Sia Furler)
Eye of the Needle (Sia Furler, Chris Braide)
Hostage (Sia Furler, Nick Valensi)
Straight for the Knife (Sia Furler, Justin Parker)
Fair Game (Sia Furler)
Elastic Heart (feat. The Weekend & Diplo) (Sia Furler, Thomas Pentz, Abel Tesfaye, Andrew Swanson)
Free the Animal (Sua Furler)
Fire meet Gasoline (Sia Furler)
Cellophane (Sia Furler)
Dressed in Black (Sia Furler)

Ma come ha reagito la critica di fronte al disco? Se le vendite in America sembrano più che buone in base alle previsioni, le recensioni hanno apprezzato il lavoro della cantante e autrice di hit internazionali? Scopriamolo insieme.

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1000 Forms of Fear, recensioni

The A.V. Club: 1000 Forms Of Fear ha le canzoni e la brillantezza contemporanea necessaria per rendere Sia una star a suo pieno diritto, ma avviene a scapito della sua intimità emotiva e della sua personalità anticonformista.

The Guardian: Mentre Sia merita la celebrità, 1.000 Forms of fear è così impeccabile dal punto di vista sonoro e dal sound contemporaneo che il suo impatto potrebbe sbiadire con il tempo.

Q Magazine: C’è sottigliezza occasionale e dramma in mezzo alla magniloquenza.

Drowned In Sound: Non ci sono drastiche alterazioni alla formula standard di Sia, quello che si ottiene è un album con una identità molto specifica.

The Observer (UK): I testi delle canzoni della Furler tendono verso generalità più che specifiche ma ci sono sguardi penetranti verso giochi mentali d’amore (Fair Game), e sull’essere salvati (Cellophane).

Pretty Much Amazing: Anche se il suo nuovo materiale è di qualità mista, lo strumento di Sia rimane uniformemente magnifico. Esegue capriole vocali nel corso delle dodici canzoni, distribuendo grande dolore con un ancora più grande trionfo.

Paste Magazine: E’ un album che agisce come se semplicemente l’esistere sia sufficientemente un successo abbastanza. Sì, è un successo sotto quest’ottica ma avrebbe potuto cercare di esserlo di più.

All Music Guide: Dire che è il suo album migliore non fa comunque sfigurare i suoi album precedenti.

Exclaim: Basta considerare che è il solido progetto di un’artista che, dopo aver dato vita as album efficaci a partire dalla fine degli anni ’90, sta finalmente ottenendo il suo riconoscimento davanti, invece che dietro la quinte.

The Independent (UK): Non sorprende quindi che questo primo album solista che asseconda e segue il suo vento sia pieno di squisita fattura.

The New York Times: E’ il suono delle passioni irrisolte che possono essere ancora vive dentro formule pop.

PopMatters: Il disco mostra il lavoro di un’artista che ha un talento innegabile per la scrittura di melodie solenni e per la lavorazione di canzoni che visualizzano una risonanza più emotiva e che si trova tipicamente in cima alla Billboard.

Rolling Stone: Il suo talento per cori e cuori gonfi traspare da una serie di brani che potresti suonare mentre stai vincendo una maratona.

New York Daily News (Jim Faber): Nel suono, nella composizione e nel funzionamento, Sia cattura il melodramma della vita con tutta l’esagerazione folle che merita.

MusicOMH.Com: 1000 Forms of Fear è probabilmente il più bel corpo di lavoro di Sia.

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