Home Notizie As I Lay Dying, il cantante in prigione: “Mi fingevo cristiano per vendere più dischi”

As I Lay Dying, il cantante in prigione: “Mi fingevo cristiano per vendere più dischi”

Dopo aver confessato di aver cercato di uccidere la moglie, Tim Lambesis ammette anche di aver sfruttato la religione…

pubblicato 19 Giugno 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 17:31

Come se non fosse abbastanza shockante la confessione di Tim Lambesis relativa alla ricerca di un killer per uccidere sua moglie (cosa per la quale sta scontando sei anni di carcere), ora arriva una confessione più bizzarra: il suo gruppo, gli As I Lay Dying, avrebbe finto di essere cristiano per vendere più dischi.
Come abbiamo appreso proprio in una recente intervista con uno dei gruppi più importanti della scena christian-rock americana (gli Skillet), il rock di matrice cristiana in America è una vera e propria industria multimilionaria, con le band che vendono molti pià dischi rispetto ai “ragazzacci” che professoano sesso droga e rock and roll.

In una intervista ad Alternative Press, Lambesis ha però detto che lui aveva da tempo perso la fede, ma continuava a fingere per vendere più dischi. Ecco le sue parole…

“Per molti anni sono stato un ateo all’interno di una band christian metal. E onestamente non ero nemmeno il primo ad esserlo, nella band. Penso di essere stato il terzo a passare dal cristianesimo all’ateismo. E gli altri due che sono rimasti cristiani, non parlavano più di religione con noi, quindi secondo me anche loro ci hanno ripensato.
Ricordo che ad un festival di christian rock un tizio ci intervistò e ci chiese una professione di fede: uno di noi rimase paralizzato, e passò il microfono ad un altro che ancora rimaneva attaccato alla religione. Finita l’intervista ci ridemmo sopra a lungo!
Poi, spesso i fan volevano pregare con noi dopo un concerto, e io dicevo sempre ‘Uh sì, iniziate voi!’, poi li lasciavo pregare standomene zitto, e aggiungevo solo un ‘Amen’. Onestamente se per loro pregare mentre tenevo le mie mani sulle loro spalle li faceva sentire meglio, non avevo problemi a farlo. Se mi chiedevano però di pregare per qualcosa, gli dicevo che non prego mai ad alta voce, e mi limitavo a stare zito e fingere di pregare.

Comunque, non eravamo gli unici a fingere: fra tutte le band cristiane con cui sono stato in tour, erano più quelle che fingevano rispetto a quelle che ci credevano veramente. Secondo me una su dieci era genuina.

Ma ai genitori piaceva questa etichetta di christian rock, compravano i dischi degli As I Lay Dying ai figli perchè erano sicuri che i testi fossero tutti moralmente giusti.”

Notizie