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Go Down Moses: quando il punk diventa poliedrico

Non sempre Myspace vien per nuocere. Tralasciando celebri casi alquanto discutibili ci si può realmente imbattere spesso in qualcosa di buono, come è successo nel caso dei comaschi Go Down Moses. Il terzetto suona una sorta di post punk hardcore schizofrenico ed elettrico, fortemente commistionato con certo brit pop, grunge, funk, garage e chi più

di midori
pubblicato 29 Novembre 2007 aggiornato 1 Settembre 2020 00:08

Non sempre Myspace vien per nuocere. Tralasciando celebri casi alquanto discutibili ci si può realmente imbattere spesso in qualcosa di buono, come è successo nel caso dei comaschi Go Down Moses.

Il terzetto suona una sorta di post punk hardcore schizofrenico ed elettrico, fortemente commistionato con certo brit pop, grunge, funk, garage e chi più ne ha più ne metta. I ragazzi, insieme dalla tenera età di 15 anni, hanno da poco pubblicato il loro primo album “Welcome idiots” per la Produzioni Sante, otto tracce adrenaliche tra le quali consiglio di ascoltare sul Myspace della band la bella “We are the ones who dress in black” e “We plant pumpkin seeds”.

Da notare tra i credits la partecipazione di Giulio Favero de “Il teatro degli Orrori”, uno dei gruppi rock indipendenti più interessanti degli ultimi tempi. Davvero un gran bell’inizio!

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