Home Interviste Lidia Schillaci a SoundsBlog: “La musica è comunicazione, cultura e creatività, sono valori da rispettare”

Lidia Schillaci a SoundsBlog: “La musica è comunicazione, cultura e creatività, sono valori da rispettare”

Tra i protagonisti di Operazione Trionfo fino all’imminente uscita del suo album: Soundsblog incontra Lidia Schillaci

pubblicato 3 Giugno 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 18:13

Lidia Schillaci è stata tra i concorrenti di uno di primi talent show trasmessi in Italia, Operazione Trionfo. Successivamente, dopo quell’esperienza e grazie alla sua voce, ha iniziato ad ottenere sempre maggiore attenzione nell’ambiente e ha potuto contare su importanti collaborazioni con i più grandi nomi della musica italiana (tra questi, Eros Ramazzotti, in concerto con NOI, e l’ultimo tour italiano “L’anima vola” di Elisa, compresa la performance prevista per questa sera ai Music Awards 2014)

Adesso, la giovane cantante tenta anche la carta solista, prodotta da Mariella Nava e Antonio Coggio (www.suonidallitalia.com) per un disco che verrà pubblicamente prossimamente e che lei stessa ci conferma in questa nostra intervista su Soundsblog. Abbiamo parlato delle varie esperienze di Lidia, da concorrente di talent alla sua esperienza di attrice in “Non smettere di sognare” fino ai progetti più imminenti. Tra bilanci, ricordi e passioni, ecco le risposte di Lidia a Soundsblog:

1) Ciao Lidia, benvenuta su Soundsblog. Se dovessi parlare di te ai nostri lettori, come ti racconteresti e descriveresti?

Ringrazio molto Soudsblog per quest’intervista 🙂 Beh ….non amo descrivermi, posso solo dire che nel mio modo di essere c’è al primo posto la semplicità. Cerco di ricordare sempre le mie origini e questo mi serve a tenere i piedi ben saldi a terra.

2) Non solo cantante ma anche attrice nella serie tv “Non smettere di sognare”: che ricordo hai di quell’esperienza? Ti piacerebbe tornare a recitare per il piccolo o grande schermo?

Questa esperienza è stata una tappa molto interessante della mia carriera artistica, la recitazione mi ha aiutata moltissimo ad avere percezioni più profonde riguardo l’interpretazione delle mie canzoni. Recitare è stato anche uno strumento di ricerca che mi ha insegnato molto e che mi ha fatto anche tanto divertire, si.

3) Agli inizi della tua carriera hai partecipato ad uno dei primi talent show italiani, Operazione Trionfo. Cosa ti è rimasto di quella partecipazione al programma? La rifaresti?

Ricordo quell’esperienza in modo molto chiaro ed emozionante, Operazione Trionfo era uno dei primi talent italiani e per me è stato un bell’inizio che mi ha permesso di entrare nel mondo della musica e di poter vivere di questo mestiere difficile e pieno di sacrifici. Rifarei sicuramente quell’esperienza ma non come allora, la discografia italiana dieci anni fa non era ancora pronta a gestire artisti che emergevano dai talent show, non ne aveva ancora chiara la forza comunicativa, come invece è evidente che l’ha compresa oggi.

4) Amici, X Factor e The Voice. Segui questi talent show? Parteciperesti ad uno di questi? E chi sono, tra i concorrenti di questi programmi, che ammiri maggiormente a livello musicale?

Quest’anno ho seguito soltanto qualche puntata di The Voice, che è un bel talent, ma fino ad oggi non ho avuto il desiderio di partecipare nuovamente a nessun talent show e spero non ce ne debba essere necessità in futuro. Per quanto riguarda questi potenti format televisivi penso che siano di sicuro un ottimo mezzo promozionale per i nuovi talenti ma sono in disaccordo su un sistema,del tutto italiano, che sta imponendo come unico mezzo di scoperta e promozione di nuovi artisti proprio i talent show. Vorrei esistessero altri canali e desidererei che le case discografiche si occupassero come facevano una volta della ricerca e del lavoro artistico sui nuovi talenti. Oggi tutto questo si sta perdendo e credo sia un grande peccato. La musica in quanto arte è bella perché è piena di varietà, non possiamo omologarci e diventare uno uguale all’altro, ognuno di noi ha le sue particolarità e nella musica è quella la cosa vincente. Non tutti gli artisti sono fatti per usare il canale dei talent show quindi bisognerebbe avere a mio parere possibilità di scelta. Di voci interessanti in questo ultimo “The Voice”, ce ne sono un po’, mi piace molto Tommaso Pini, Dylan Magon e poi come penso molti italiani adoro Suor Cristina.

5) Nella tua carriera hai affiancato sul palco voci importanti del panorama italiano, da Elisa ad Eros Ramazzotti. Cosa ci puoi raccontare? Che effetto hai provato?

Lavorare con artisti del loro calibro è stata una grande scuola, ho imparato molto da loro soprattutto con Eros con cui ho lavorato più a lungo. Devo dire inoltre che principalmente ho imparato molto con l’esperienza avendo avuto la fortuna di calcare assieme a loro grandi palchi internazionali in ogni parte del mondo.

6) In questi giorni hai partecipato al Festival Internazionale della Music FIMI, a Genova. Com’è andata?

Il Festival internazionale della musica si svolge a Genova, una delle città che è stata la culla del nostro cantautorato italiano e che ha segnato per decenni la storia della musica italiana, credo sia stato un bel modo per presentare il mio primo progetto discografico. E’ andata molto bene e ritengo sia stato un ottimo punto di partenza per me e per l’etichetta di cui faccio parte “Suoni dall’Italia”.

7) Tra i tuoi prossimi impegni, un progetto discografico da solista. Cosa ci puoi anticipare? Il periodo d’uscita? Un titolo? Il singolo che anticiperà il disco?

Ho in programma l’uscita di un album, anticipato da un singolo, sto collaborando con l’etichetta discografica “ Suoni dall’Italia” capitanata da Mariella Nava e Antonio Coggio, a questo album stanno mettendo la firma molti autori importanti della musica italiana e sono entusiasta del lavoro che sto facendo in studio in questi mesi. La data di pubblicazione non è stata ancora fissata, stiamo ultimando in questo periodo le registrazioni in studio.

8) Pensi che in Italia sia possibile riuscire ad affermarsi, nel campo della musica, come cantante -in questi anni- senza il grande trampolino di lancio di un talent show?

Penso che sia possibile se ci si crede e se si lavora con determinazione e professionalità. La strada di certo si fa così un pò più lunga e anche più dura, ma io sono stata sempre dell’idea che quello che matura e prende forma da sacrifici e lavoro porta sempre con se dei grandi risultati.

9) Hai provato -o ti piacerebbe- tentare la carta di Sanremo? C’è quale pensiero per quello del 2015?

Sanremo è un bel sogno, confido si realizzi al più presto.

10) Ringraziandoti per la disponibilità,c’è qualcosa che non ti ho chiesto e che vorresti aggiungere?

Ricambio con un grazie a te di cuore per quest’intervista, in ultimo vorrei lanciare un messaggio ai giovani che vogliono intraprendere la carriera musicale, io credo che la musica abbia tre prerogative fondamentali, la musica è comunicazione, cultura e creatività ed è quindi arte, questi per me sono i valori fondamentali che andrebbero rispettati per primi dagli artisti stessi e dagli addetti ai lavori. Queste tre qualità dovrebbero rendere i giovani musicisti, cantanti e cantautori responsabili del valore che stanno maneggiando mentre creano comunicazione che arriva dritta alla società, nelle case e nella vita di tutti i giorni e che per questo ha valore culturale, uno dei valori più alti che l’uomo possiede. Prendiamocene cura tutti, siamo creativi e non usiamo la musica perchè non è un semplice strumento di mercato, non è nella sua natura.

Grazie Lidia per la disponibilità e in bocca al lupo!

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