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Kasabian, Serge Pizzorno: “Il rock’n’roll sta morendo”

L’ennesimo contributo all’immortale diatriba sulla salute del rock viene dal chitarrista dei Kasabian, in procinto di pubblicare il nuovo album 48:13 il 9 Giugno: avrà ragione o no?

pubblicato 29 Maggio 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 18:21

Rock’n’roll is dead VS Rock’n’roll will never die: due scuole di pensiero contrapposte tra un brano di Lenny Kravitz e un verso di Neil Young, pronte a darsi battaglia di fronte all’invasione delle popstar o del rap che tenta sempre di scalfire la potenza dei quartetti rock.

La questione sullo stato di salute del rock’n’roll, sia esso considerato cadavere o perfettamente sano, non cessa mai di attirare discepoli e discussioni; ad ogni nuovo nome o disco si tenta di generalizzare e inquadrare il rock’n’roll nell’una o nell’altra categoria senza riuscire mai a dipanare del tutto la domanda, oscillando tra la speranza di un soffio vitale e la rassegnazione dell’ennesima fine di una vecchia e gloriosa era.

Un’infusione di polemica arriva in questi giorni dal chitarrista dei Kasabian Serge Pizzorno: la band inglese è pronta a tornare con il nuovo disco 48:13 dal quale è stato estratto il primo singolo Eez-eh, e Serge ci ha tenuto a parlare del disco inquadrandolo nello scenario generale del r’n’r.

Vorrei che questo album ispirasse una nuova generazione di band rock’n’roll, perché questo genere sta morendo. E’ strano pensare a noi come una delle ultima band rock in giro, ma è importante perché comunque non ce ne sono molte rimaste.

Quanto al nuovo disco in studio 48:13, definito già in fase di scrittura decisamente composito quanto a influenze (Nirvana, Death Grips, Kanye West…), Serge Pizzorno ne ha dato un’immagine positiva, sperando che sia di ispirazione anche alle future band che si formeranno:

Questo nuovo album che abbiamo fatto è importante perché è ad oggi il nostro miglior lavoro. E’ così avanti, è un disco che guarda al futuro e dà una nuova versione futuristica di una rock band, che è importante per i ragazzini che decidono di mettersi a suonare perché non penseranno più “aaah non è che non possiamo fare questa cosa… Possiamo sperimentare.”

Questo rock’n’roll è morto o no? E grazie a chi sta sopravvivendo, in caso fosse ancora vivo?

Via | NME

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