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Five Finger Death Punch, nei guai per “testi osceni davanti a minorenni”

Una bambina di 9 anni sul palco incitata a cantare “Burn Motherfucker Burn”: è subito polemica

pubblicato 15 Maggio 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 18:55

“Burn MF” è una delle canzoni più amate dai fan dei Five Finger Death Punch, e grazie ad un ritornello semplicissimo ed orecchiabile è sempre cantata a gran voce da tutti i fan ai concerti (anche a quello di Milano in Marzo.
Il brano, però, ha ora messo nei guai la band, finita sotto la lente d’ingrandimento di una televisione americana, dopo che un video postato su YouTube mostra il cantante Ivan Moody cantare il ritornello “Burn Motherfucker Burn” nelle orecchie di una bambina, incitandola a fare lo stesso davanti all’enorme pubblico del Fort Rock Festival.

Il video, che potete vedere qui sopra, è stato girato e messo online direttamente dal padre della bambina, orgoglioso del suo “momento di gloria”. Purtroppo, il momento in cui la piccola Olivia, 9 anni, è salita sul palco è stato proprio durante il ritornello della canzone, che contiene appunto la parolaccia “Motherfucker” (‘bastardo’, diciamo…). E purtroppo, c’è ancora chi immagina che una bambina non abbia mai sentito prima quella parola: ecco quindi partire le polemiche, l’inchiesta televisiva, i guai per la band e per il padre.

Il padre è un tizio ragionevole, e dice che la parola “mortherfucker” non è una oscenità:

“E’ una brutta parola, sì. Ma è una parola. Tutto qui. E’ una parola…e tutti dicono parolacce. L’avrà già sentita a scuola. L’avrà già sentita in tv, nei film… la dicono tutti. Le parolacce esistono da sempre, non scompariranno dalla faccia della terra.”

Si è messo di mezzo, però, un avvocato specializzato nei maltrattamenti di minori.

“Questa è una forma di abuso. La bambina è stata usata per intrattenere la gente.
Mi sento male, per questa bambina. Era indifesa in quella posizione, sul palco. E infatti è lì, immobile, costretta ad ascoltare un testo che promuove la violenza, gli atteggiamenti criminali, il caos!”

Si arriva quindi anche ad ambienti della polizia di Lee County, dove il concerto si è tenuto. Mike Scott da tempo si batte per proteggere i bambini dalle canzoni oscene dei rocker e dei rapper.

“Non ho parole per esprimere il mio disgusto, questa cosa non dovrebbe mai, mai accedere in un parco pubblico della mia contea.”

Interessanti anche i commenti di chi era al concerto (li si può leggere nei commenti su YouTube:

“Ero lì e ho visto la bambina… era così carina! Se solo avesse cantato con Ivan, la gente sarebbe esplosa!”
“Ero lì ed è stato fantastico, la parte più divertente del concerto!”

E quindi, voi da che parte state?
La bambina era immobile per timidezza, o per il disgusto della parola “motherfucker”? Ivan Moody le stava facendo ‘violenza verbale’? Come vi ponete nei confronti di un tizio che come scopo nella vita ha evitare che i bambini ascoltino rap e rock?

Siamo nel 2014, gente…

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