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Benedetta Valanzano, Una terra che tace: video ufficiale e testo

Il debutto come cantante dell’attrice campana

pubblicato 11 Febbraio 2014 aggiornato 29 Agosto 2020 23:05

Update: E’ uscito il video ufficiale di Una terra che tace, il singolo d’esordio di Benedetta Valanzano. Il brano- disponibile su iTunes- racconta la piaga dei rifiuti tossici e dei roghi che interessa le province del territorio della Campania. Potete vedere le eleganti immagini che accompagnano il pezzo qui sopra. Qui, invece, l’intervista che ci ha concesso Benedetta.

Chi segue “Un posto al sole” probabilmente ricorda il personaggio di Valeria Paciello, interpretato da Benedetta Valanzano.

La giovane attrice campana ha poi successivamente recitato nella serie Rosso San Valentino (su Rai Uno) ed è stata protagonista della commedia musicale “L’astice al veleno” con Vincenzo Salemme. E il prossimo 10 febbraio 2014, Benedetta farà il suo ufficiale debutto come cantante con il brano “Una terra che tace“.

“C’è una terra che tace, sotto un seno di cemento”. “una terra che muore” . “Eppure da vent’anni io sapevo”.

Queste sono solo alcuni dei versi del brano sulla terra dei fuochi esclusa dal Festival di Sanremo. La Valanzano segna il suo esordio come cantante con un pezzo che tratta un tema sociale attuale e scomodo: la piaga dei rifiuti tossici e dei roghi che interessa le province del territorio della Campania.

Una terra che tace, pubblicato sotto l’etichetta Suoni del Sud sarà disponibile su iTunes dal prossimo 10 febbraio 2014. Qui sotto il testo della canzone:

Una terra che tace, testo

C’è una terra che tace,
sotto un seno di cemento.
La speranza si torce,
seppellita mi chiama.

C’è una terra che attende.
Sarà un cielo ancor più terso.
Si apriranno le strade,
ne usciranno veleni.

Ti ho perso ma so di certo
Che un giorno ti rivedrò.

Che cosa ho fatto?
Soldo a soldo ho seminato un temporale.
Affronterò me stesso, ora.
Che cosa ho fatto?
Ho chiamato il mio Dio se ancora è mio.
Eppure da vent’anni io sapevo.

C’è una terra che muore,
dietro un timido sgomento.
L’impotenza si stira,
e non è terra mia.

c’è una terra che mente.
Sarà un cielo ancor più terso.
Brucerà la campagna,
si alzeranno veleni.

Ti ho perso ma so di certo
Che accanto a te tornerò.

Che cosa ho fatto?
Soldo a soldo ho distillato un funerale.
Affronterò me stesso, ancora.
Che cosa ho fatto?
L’ho aperta io la strozza dell’inferno.

Che cosa è mai questa pioggia che viene dai monti?
La misericordia spazzi via quello che ho fatto.

Che cosa ho fatto?
Soldo a soldo ho distillato un funerale.
Affronterò me stesso, ora.
Che cosa ho fatto?
Ho pregato il mio Dio se ancora è mio.
Eppure da vent’anni io sapevo.

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