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Beyoncé, Beyoncé: recensioni del web e dei lettori

A sorpresa, Beyoncé ha pubblicato il suo album omonimo: web impazzito e vendite boom. Ma la critica come ha commentato?

pubblicato 24 Dicembre 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 00:36

Era notte quando, Beyoncé ha rilasciato il suo nuovo album. Una settimana fa circa. I fan sono letteralmente impazziti per la sorpresa, ignari che finalmente il tanto atteso disco potesse davvero essere disponibile. Un accordo con iTunes e subito le vendite hanno pagato questa decisione originale. E pure tanto. Oltre 600 copie vendute in pochi giorni, primo posto assicurato in classifica e generalmente ottime opinioni sul web.

Ma proprio tutti hanno apprezzato il risultato? Scopriamo insieme le vostre opinioni e le recensioni. Le trovate a seguire.

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Beyoncé, recensioni

The Indipendent (Uk): Musicalmente, è lo stesso tipo di electro R & B del quale la radio è già inondata – in gran parte perché è prodotta dalla stessa piccola cricca di produttori hip, con Timbaland che sembra avere il ruolo più importante tra artisti del calibro di Jerome Harmon, Pharrell Williams e Ryan Tedder.

Slant Magazine: Ciò che rende l’album significativo è il fatto che Beyoncé è una superstar in buona fede che, a quanto pare, sembra preoccuparsi di più della sua felicità creativa rispetto ad avere facili successi e hit. E porta lei (e noi) in alcuni luoghi strani, convincenti e potenti

Rolling Stone: Beyoncé può essere “annoiata”, con la routine di popstar, come confessa in “Ghost”. Ma solo un’enorme arroganza avrebbe potuto fare una prodezza come questo album. E l’arroganza di Beyoncé rende il mondo migliore, più posto per gente come lei!

Drowned In Sound: Per tutta questo spavalderia, i momenti da confessionale di Beyonce sono quando ci si connette con la sua parte più… imperfetta? Sicuramente. Noiosa? Mai.

Los Angeles Times: Quello che è eccitante nel disco, oltre ai metodi di consegna, è come la musica si fonda risultando allo stesso modo intima e stravagante.

Chicago Tribune: La fusione dei sound non può essere destinata alla top 10 (infatti è al primo posto, ndr) ma un’audacia come questa non può essere commisurata nelle posizioni in classifica.

The Observer (Uk): La migliore sorpresa di tutte, in un autunno in cui i concorrenti più stretti di Beyoncé – Gaga, Katy Perry e Miley Cyrus – hanno proposte offerte insoddisfacenti per il trono. Con questo album, invece, è completamente assicurato, coinvolgente e sostanziale

The Telegraph (Uk): Per tutta la sua lunghezza (16 brani) e l’elaborata messa in scena (con video per ogni canzone), l’album ha una messa a fuoco e un’intensità inusuale in produzioni da multi-autori, un senso di finalità che ottiene l’attenzione anche quando le canzoni a volte vanno alla deriva al largo, alla ricerca di un coro

Consequence of Sound: L’intero team mantiene le ambiziose aspirazioni della 32enne cantante. C’è una gamma stilistica incredibile attraverso il tono contemplativo e oscuramente seducente dell’album.

Exclaim: Beyoncé è più che buono, perfettamente confezionato, realizzato con le migliori intenzioni con sincerità e brillantezza. Sarà un successo a prescindere.

NME: getta i riflettori sulle parole e le immagini che hanno portato a far sembrare Beyonce come artista seria che comprende bulimia, depressione post-partum, paure e insicurezze del matrimonio e della maternità e un sacco di sess0

NOW Magazine: Anche se non c’è un singolo spacca hit come Single Ladies o Baby Boy, risultano 14 brani (più 17 video) che rendono il suo album più completo fino ad oggi.

MusicOMH.com: Questo è facilmente il miglior album di Beyoncé, una chiara progressione del suo lavoro precedente e un trionfo musicale.

Billboard. Una volta che la novità iniziale e lo shock svanisce per l’impressionante talento della realizzazione furtiva di Beyoncé, la brillantezza e l’audacia creativa dell’album stesso colpisce a fondo

The New York Times: Le canzoni sono attente al suono del momenti dei club e delle radio, non intrappolate da essi, i ritornelli sono concisi e diretti, ma ciò che accade tra loro non è stereotipato. E mentre Beyoncé ha realizzato le canzoni con un gran numero di collaboratori, tutti hanno saputo ancora più enfatizzare la sua voce soul.

The Quietus: Si tratta di un espansivo corpo di lavoro che dovrebbe avere tutti gli elogi: senza preavviso ha pubblicato uno dei più potenti album dell’anno

Fact Magazine: Beyoncé è una dichiarazione personale più forte di Magna Carta… Holy Grail, meno auto-indulgente rispetto a The 20/20 Experience, e (a suo modo) scuro e conflittuale come Yeezus.

Entertainment Weekly: Qui, più che mai, Beyoncé indulge su impulsi contrastanti – fra testi risonanti di forza e fuga, grande pop, suoni freschi e grandi messaggi.

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