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Panic! at the disco, secondo (o terzo?) nuovo album

Chi fa un lavoro artistico, anche molto tecnico, può arrivare alla costruzione di opere che dopo lungo, lunghissimo lavoro, appaiono insoddisfacenti. Lì arriva la scelta più difficile: decidere di buttare tutto all’aria, o salvare il salvabile. I Panic! At the disco scelgono la strada più faticosa, ma che rende loro onore, ovvero gettare tutto ciò

di aleali
pubblicato 16 Settembre 2007 aggiornato 1 Settembre 2020 01:07

Chi fa un lavoro artistico, anche molto tecnico, può arrivare alla costruzione di opere che dopo lungo, lunghissimo lavoro, appaiono insoddisfacenti. Lì arriva la scelta più difficile: decidere di buttare tutto all’aria, o salvare il salvabile. I Panic! At the disco scelgono la strada più faticosa, ma che rende loro onore, ovvero gettare tutto ciò che era stato già scritto nel sacchetto dei rifiuti per la realizzazione del loro secondo (che in qeusto modo è quasi un terzo) album, dopo l’enorme successo di “A fever you can’t sweat out” del 2005. Leggiamo le dichiarazioni del chitarrista della band Ryan Ross a riguardo:

“Siamo arrivati a scrivere alcuni brani, perchè il tour è stato molto lungo ed eravamo stufi delle vecchie canzoni, così abbiamo deciso di realizzare dei brani che fossero complicati e impegnativi per noi. Poi abbiamo capito che non c’era alcun divertimento nel suonarle live, così abbiamo deciso di mollare l’intero progetto e metterlo nel dimenticatoio cominciato a suonare come una band, e questo passo è dato risultati migliori”

Insomma, non tutti i mali vengono per nuocere. Il nuovo singolo del gruppo emo rock di Las Vegas lancerà il singolo di lancio attorno al periodo natalizio e l’album dovrebbe uscire il prossimo febbraio. Inutile dire che i Panic! sono un gruppo incredibilmente amato in tutto il mondo con buone fondamenta indipendenti dal sapore insolitamente commerciale. Pensate che uno dei loro brani più conosciuti “I write sins not tragedies”, ha quasi raggiunto ben quattro milioni di visite. Ecco, a seguire, il celebre video.

Fonte: Red Pill Music

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