Home Lady Gaga Lady Gaga, ARTPOP: recensione

Lady Gaga, ARTPOP: recensione

ARTPOP è l’attesissimo nuovo album di Lady Gaga: dopo mesi e mesi di indiscrezioni, anteprime e rumours è finalmente realtà

pubblicato 2 Novembre 2013 aggiornato 16 Ottobre 2020 16:20

Lady Gaga e Artpop. Quindici pezzi inediti. Un primo singolo, Applause, rilasciato una settimana prima del previsto a causa di alcune parti del pezzo apparse online e di un leakaggio all’orizzonte ormai certo. Un video che ha fatto discutere, buone vendite ma per alcuni inferiori alle aspettative. E poi il confronto, scomodo e non ricercato, con Roar di Katy Perry, in grado di superare ogni più rosea aspettativa.

Nelle settimane successive è arrivata poi l’applaudita (cit.) esibizione all’iTunes Festival, la presentazione in anteprima di alcune nuove tracce incluso nell’album e la rivelazione (poi ritrattata): Venus sarebbe stato il secondo singolo. Ma il brano promozionale “Do What You Want” feat. R. Kelly ha ottenuto risultati inaspettati ed ecco il cambio programma: sarà quello il secondo singolo ufficiale da ARTPOP.

Lentamente, col passare delle settimane, sono state rese disponibile diversi snippet dei brani che compongono ARTPOP. Una scelta amata dai fan ma che rischia di togliere, in parte, l’effetto sorpresa di poter ascoltare il disco, per intero. Il concept dell’album, per la cantante, è puro divertimento, musica dance, da ballare, un disco leggero ed efficace. Una sorta di presa di distanza dall’impegno più evidente sul quale aveva voluto puntare in Born This Way:

“E’ mia intenzione che voi passiate un bel momento. Ho progettato che sia divertente dall’inizio alla fine, come una serata in discoteca nei termini dell’aspetto musicale da Dj. Quando lo ascolti, scorre davvero bene. E’ pop, divertente da ascoltare con i tuoi amici. Ho davvero scritto musica leggera per me e per i miei amici, dall’inizio alla fine”

In molti aspettavano di trovarsi fra le mani una sorta di The Fame 2.0. Ma non è così.

ARTPOP si apre con Aura, il brano che fa da colonna sonora al film Machete Kills, nel quale la stessa Gaga ha un ruolo. Inizio efficace per un pezzo che con il suo “Oh ra ah ah” non può non ricordare i precedenti pezzi della cantante, come Bad Romance o Poker Face. Potrebbe essere rilasciato come singolo perché immediato, semplice e perfetto per lo scopo dichiarato: far ballare. Venus è il secondo brano estratto ma sostituito poi dal brano con R Kelly. Radiofonica, sfacciata e strafottente nel testo (“Don’t you know my as* is famous?”), permette a Gaga di giocare con la sua voce e sfogarsi, accompagnata da un coro potente. Ci sarà anche un video già girato con Ruth Hogben e pubblicato prossimamente.

G.U.Y. – Girl Under You- è prodotto da Gaga e da Zedd (presente tra i crediti anche di Aura), rallenta il ritmo dei due pezzi precedenti e conquista soprattutto nel ritornello. In Sexxx Dreams Gaga gioca con il lato sensuale della voce, sinuosa, divertita e palesemente catchy.

Jewels n’ Drugs vede la collaborazione di T.I., Too Short e Twista. La voce di Gaga arriva solamente intorno al minuto e intende subito provocare (“Don’t want your jewels, I want your drugs, Don’t wan’t your money, I want your love, Don’t want your jewels, I want your drugs, Want your jewels, I want your drugs”) con un sound rap nel quale si diverte esplicitamente, sperimentando. Il risultato non è sgradevole e non sfigura.

MANiCURE vede nuovamente Gaga energica, rabbiosa e aggressiva fin dalla prima nota. Traccia febbrile ma che non colpisce totalmente nonostante l’impatto volutamente frenetico e ritmato. Arriviamo al secondo singolo Do What You Want e il secondo singolo ufficiale in collaborazione con R Kelly e prende quota proprio grazi al ritornello radiofriendly e immediato. ARTPOP suona come una ironica autoconfessione (” Artpop could mean anything”) con una sorta di comunione tra Gaga e i fan (“We could, we could, belong together (artpop)”)

Swine prende quota dopo pochissimo e ha tutte le carte in regola per poter essere scelto come singolo. Provocatoria, arrabbiata, Gaga si diverte ad insultare un uomo paragonandolo ad un maiale, disgustoso (“You’re just a pig inside a human body, Squealer, squealer, squeal out, you’re so disgusting!”)

Donatella è la chiacchierata traccia dedicata all’amica Versace, una dichiarazione d’amore e stima mondiale. Nonostante le premesse appetitose, però, il pezzo non riesce mai ad esplodere come tanto sospirato. Poteva non arrivare Fashion! dopo il pezzo su Donatella? Anche in questo caso, una traccia che non si distingue ‘dalla massa’. Non colpisce. Mary Jane Holland è l’omaggio tanto chiacchierato di Lady Gaga alla marijuana: voce potente e chorus rallentato e dal sapore di onirica cantilena.

Dope è una boccata d’ossigeno dal ritmo furioso e furibondo delle tracce finora ascoltate. Una ballad con ogni potenzialità per diventare singolo nei prossimi mesi. Voce sofferta, malinconica e intensa, il pezzo esplode proprio grazie all’emozione dell’interpretazione. Gypsy rimane inizialmente sullo stesso piano del precedente brano, intimista e nostalgico, per poi prendere quota col passare dei minuti. A chiudere l’album, proprio il primo singolo Applause, amore dichiarato della star al bisogno di sentire l’affetto e l’approvazione dei suoi fan

ARTPOP è un album che mantiene le promesse di Gaga, con lo scopo principale di ballare e di essere leggero. Il maggiore limite è che proprio tutto questo, dopo un po’, rischia di suonare ripetitivo o eccessivo. Alcuni brani convincono, come sempre, più di altri, ma la sensazione di “overdose” da brani dance ed elettronici è vicina. Un disco che ha il suo difetto maggiore nel non risuonare troppo vario. Il paragone con i precedenti lavori di Gaga è proprio la capacità di inserire elementi diversi nelle tracce per rendere variegato un progetto. In questo caso, c’è un solo filo comune che lega tutti i pezzi fra loro e, se per un verso è proprio la sua caratteristica di forza -e magari vincente- in altri casi risulta essere forse “troppo pesante nel suo voler essere leggero”. Una prima parte che conquista si alterna ad alcuni pezzi poco incisivi e ad una conclusione che, comunque, riporta il lavoro ad un buon livello.

1) “Aura”

2) “Venus”

3) “G.U.Y.”

4) “Sexxx Dreams”

5) “Jewels N’ Drugs” (featuring T.I., Too , and Twista)

6) “MANiCURE”

7) “Do What U Want” (featuring R. Kelly)

8) “ARTPOP”

9) “Swine”

10) “Donatella”

11) “Fashion!”

12) “Mary Jane Holland”

13) “Dope”

14) “Gypsy”

15) “Applause”

Voto: 7-

Lady GagaRecensioni musicali