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Lou Reed è morto: il ricordo di Soundsblog

E’ morto Lou Reed, icona della musica, capace di influenzare la musica mondiale con i Velvet Underground e di regalare al mondo un pezzo come Perfect Day, Sunday Morning, e Walk in The Wild Side.

pubblicato 27 Ottobre 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 02:50

E’ morto oggi Lou Reed, il cantante, musicista e poeta statunitense. Aveva settantuno anni. A dare la tragica notizia è stato Rollingstone USA che non ha specificato la causa della morte. Ricordiamo che a maggio la star aveva subito un trapianto di fegato e che a luglio era stato nuovamente ricoverato per alcuni problemi fisici.

Lewis Allan Reed, nato a Brooklyn il 2 marzo 1942, è stato uno dei più grandi rocker della storia della musica. Dopo aver avuto il primo successo da solista nel 1964 con The Ostrich incisa con la neonata etichetta Pickwick Records, il cantante fa amicizia con il musicista gallese John Cale. Insieme a lui Lou fonda i The Primitives, poi diventati Warlocks. Nel 1966 crea, sempre insieme a John Cale, i Velvet Underground un gruppo che diventa in breve tempo cult. La band può contare anche sul chitarrista Sterling Morrison e sul batterista Angus MacLise, sostituito repentinamente con Maureen Tucker.

The Velvet Underground & Nico, il primo album nato dalla collaborazione tra i Velvet Underground e Nico, promosso e finanziato da Andy Warhol (che disegna anche la copertina) è un successo: in breve tempo diventano famosi brani come Sunday Morning, Heroin, Femme Fatale, Venus in Furs. Warhol decide così di inserire il gruppo nel suo spettacolo itinerante, Exploding Plastic Inevitable. Nel 1967 Nico esce di scena e Lou Reed decide di proseguire senza Warhol. Lo stesso anno i Velvet Underground piazzano White Light/White Heat: l’album è un nuovo successo, sia per la canzone che dà il titolo all’LP sia per Sister Ray. Nel 1969 il gruppo, orfano di Cale, estromesso da Reed, incide il terzo album, The Velvet Underground, che annovera tra i brani What Goes On, Pale Blue Eyes e Candy Says. Nel 1970 i Velvet Underground piazzano il quarto album, Loaded, più commerciale dei precedenti, ma sempre degno di nota, grazie a canzoni come Sweet Jane e Rock ‘n’ Roll, poi Reed abbandona il gruppo per cercare fortuna comesolista.

La carriera da solista inizia in Inghilterra nel 1972: Reed, accompagnato dalla progressive-rock band degli Yes, registra l’album Lou Reed. Il risultato è deludente, ma David Bowie lo sostiene e gli fa produrre un nuovo album, Transformer. Lou torna al successo grazie a brani come Walk on the Wild Side, Satellite Of Love e Perfect Day. L’anno successivo il cantautore crea Berlin: l’album che viene apprezzato dalla critica, meno dal pubblico, che lo ignora. Nei trentacinque anni successivi il cantante fa uscire Sally Can’t Dance, Metal Machine Music, Coney Island Baby, Rock ‘n’ Roll Heart, Street Hassie, The Bells, Growing Up in Public, The Blue Mask, Legendary Hearts, New Sensations, Mistrial, New York, Magic and Loss, Set the Twilight Reeling, Ecstasy, The Raven e Hudson River Wind Meditation, alternando album sperimentali ad altri più commerciali, alternando successi ad insuccessi. Nel 2011 il cantautore ha collaborato con i Metallica all’album Lulu.

Reed ha avuto un profondo impatto sulla cultura americana, perché ha portato la musica d’avanguardia rock e la pop art nella musica mainstream, e perché ha trattato tematiche pesanti come le droghe (di cui era fruitore) e i disturbi sessuali senza tabù. Nel 1966 è stato aggiunto alla Rock and Roll Hall of Fame.

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