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Backstreet Boys, In a world like this: recensione del web e dei lettori

E’ uscito il nuovo album dei Backstreet Boys al gran completo: come ha giudicato questo disco la critica? Scopriamolo insieme

pubblicato 8 Agosto 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 05:33

Il 30 luglio 2013 è uscito “In a world like this“, il nuovo disco dei Backstreet Boys al gran completo.

E’ l’ottavo album -settimo uscito negli Usa- della band ed è il successore di “This Is Us” del 2009. In questo nuovo lavoro è presente anche Kevin Richardson, che aveva abbandonato il gruppo nel 2006. Inoltre è il primo disco indipendente dopo la fine del legame con la Jive Records nel 2010.

Il primo singolo, dal titolo omonimo, è stato rilasciato il 25 giugno di quest’anno. Howie, in una recente intervista, aveva dichiarato a proposito del progetto:

“Quando siamo andati a Londra, non sapevo davvero cosa aspettarmi con noi cinque in una stessa stanza – l’ultima volta che abbiamo fatto questo, abbiamo fatto un viaggio alle Bahamas, l’abbiamo fatto per l’album Back and Blue ed è stato fantastico. Ma ero un po’ scettico, perché a volte quando si hanno un sacco di cuochi in cucina si può quasi avere troppe mani nel piatto e con un sacco di idee tutte insieme c’è il rischio di essere soffocati e la creatività non nasce. Con mia grande sorpresa, è venuto fuori meglio di quanto mi aspettavo e la reazione che stiamo ottenendo mi dà incoraggiamento. Stiamo finalmente diventando una band indipendente”

E’ un mix di canzoni dance e pop. Qui sotto le prime recensioni della critica. E le vostre.

In a world like this, recensioni

Rolling Stone: Il disco risulta cento volte meno divertente del cameo dei Backstreet Boys in “This Is the End”

NOW Magazine: Max Martin ha scritto il brano di apertura in ciascuno dei loro primi dischi, come fa qui con l’ottavo album. Ma nonostante questo la traccia titolo non può sollevare il gruppo dal territorio di musica da ascensore

Slant Magazine: Sembrano bloccati nel voler tornare alle stesse strutture delle canzoni prevedibili e delle melodie turgidi che li hanno resi famosi nei primi tempi

The A.V. Club: Le personalità musicali del gruppo si sentono un po’ imbiancate; molte canzoni di “In a world like this” sono indistinguibili da quelle dei OneRepublic, The Wanted o The Script

The Guardian: L’autore di lunga data Max Martin ha cucinato per loro una title track che si colloca come una delle più insipide della sua carriera. La maggior parte della prima parte del disco procede in questo modo, con l’eccezione della ballad anti-bullismo Madeleine, una vetrina per la dolce voce di AJ McLean. Il secondo tempo è più interessante, con maggiore attenzione e spazio alle loro armonie vocali

Pop Matters: Questo album non porterà il mondo in fiamme, come ha fatto Millennium- probabilmente non lo potranno ancora fare né lo faranno. Ma per quello che sono diventati, è sicuramente un passo nella giusta direzione

All Music Guide: Forse ci sono momenti in cui l’apparenza ha la meglio sulla composizione, ma nel complesso In a world like this è un disco sorprendentemente maturo e raffinato da parte di una ex boy band che sembra non avere paura di agire secondo la loro età

Entertainment Weekly: I Backstreet Boys adottano una struttura snella – osiamo dire matura – nel suono del loro ottavo album.

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