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Hardcore Superstar amarcord: le primissime interviste Italiane (2000, 2003)

Riscopriamo le prime dichiarazioni della band sleaze-rock svedese…

pubblicato 12 Agosto 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 05:40

Il prossimo Novembre gli svedesi Hardcore Superstar saranno in Italia con un importantissimo tour, a fianco dei Buckcherry, loro “equivalenti” americani, dediti ad un rock and roll orecchiabile ma graffiante e a testi dedicati alle feste e alle donne.
In attesa di vederli in concerto qui i dettagli degli show a Roncade, Bologna e Milano), ho ripescato delle vere e proprie chicche: alcune delle primissime interviste realizzate dalla band, forse la prima in assoluto per l’Italia (si possono chiamare “vintage”? Son passati tredici anni dopotutto!). Le due interviste sono state realizzate da me, ne detengo il copyright e posso utilizzarle come voglio: dopotutto il webmagazine per cui scrivevo all’epoca è morto, sepolto e addirittura sparito da internet (alla faccia di chi dice che le cose su internet rimangono per sempre…). Quindi, i fan della band si godano delle dichiarazioni che, alla luce dei fatti avvenuti in seguito, possono apparire strane, ironiche, profetiche…
Vi lascio alle due interviste, corredate da un mio commento di oggi in corsivo, e dall’introduzione dell’epoca…

APRILE 2000 – Dalla Svezia con Amore

(Ahhh, il 2000… esistevano ancora Backyard Babies ed Hellacopters, e nonostante questo gli HCSS riuscirono a sfondare e ritagliarsi la propria scena in Svezia. Grazie anche alle “groupies orribilmente minorenni” di cui parla Silver. La domanda su internet, letta adesso, è quasi scontata, ma Silver risponde in maniera fenomenale…)

Gli Hardcore Superstar contribuiscono con il loro Bad Sneakers and a Piña Colada al consolidamento della scena svedese per quel che riguarda la musica rock e glam. Proprio di questo, e del loro debut album, il chitarrista Silver Silver ha parlato con Musicb00m.

– Innanzi tutto un saluto dall’Italia! Ci vuoi parlare della tua band?

Oh… siete Italiani? (In Italiano:) Mi chiamo Silver Silver, suono il chitarra nel gruppo Hardcore Superstar, amo Italia!

– Molto bene! Vuoi continuare l’intervista in Italiano allora?

(Ride) No… forse è meglio di no, almeno finchè qualche ragazza non mi insegna qualche altra parola! Nel frattempo ti posso dire gli Hardcore Superstar come band esistono da 3 anni, da quando Mag (Andreé -batterista) e Martin (Sandvik -bassista) mi chiesero se volevo suonare la chitarra durante i loro concerti. Poi ci siamo pure messi a scrivere canzoni, abbiamo preso il mio amico Jocke (Berg) come cantante fisso… ed eccoci qua!

– Quanto tempo ci avete messo a comporre le canzoni dell’album?

Due settimane per scriverle, e due settimane per inciderle.

– Questo album per la Music For Nations è uscito poco dopo quello prodotto da una etichetta indipendente svedese, che conteneva alcune canzoni poi finite su Bad Sneakers e alcune altre che sono state eliminate. Quelle “nuove” sono state scritte in un secondo momento, rispetto alle due+due settimane di cui mi hai appena detto?

No, le abbiamo scritte al momento del concepimento del primo album, che si chiama semplicemente Hardcore Superstar. Avevamo scritto un bel po’ di canzoni e ne abbiamo scelte 11 per quell’album. Quando, poco dopo, la Music For Nations ci ha messo sotto contratto e ci ha chiesto di ri-pubblicare l’album con nuove canzoni, abbiamo tenuto quelle che ci piacevano di più e ne abbiamo aggiunte delle altre che in precedenza avevamo lasciato fuori.

– C’è qualche possibilità di vedere le altre canzoni di Hardcore Superstar ripubblicate?

Al momento, non credo… hey, così quell’album diventerà una rarità! Ci sono 5 canzoni non presenti su quello nuovo!!!

– Nemmeno come b-sides per i vostri singoli?

Mmm… in effetti, abbiamo usato una traccia demo come B-side per Someone Special. Non si sa mai cosa potrà accadere in futuro!

– Avete in programma di girare qualche video?

In mente??? Ne abbiamo già fatti due!

– Ahem… scusa! È che qui da noi Mtv non trasmette la vostra musica, ovvero quella buona!

È un peccato! I video sono per Someone Special, che in Svezia ha toccato picchi di successo inimmaginabili (Numero 1 per due settimane nella billboard locale!) e per Liberation. Quest’ultimo ha avuto un piccolo ritardo perchè Mtv non voleva trasmetterlo, visto che alla fine del video c’è una luce bianca lampeggiante e avevano paura di scatenare casi di epilessia… quindi abbiamo dovuto ri-editarlo. Ma ora è già in circolazione!

– Ho sentito che dal vivo siete fenomenali. Che succede durante i vostri concerti?

Questo le devi venire a vedere di persona! Comunque, non è niente che non si sia mai visto. È solo buon, vecchio rock and roll. Non ci mettiamo maschere e non facciamo i pagliacci… facciamo solo la vita dei rockers, e questo si vede quando siamo sul palco!

– Come siete messi a groupies?

Ne abbiamo in continuazione… soprattutto in Svezia, ovviamente. Il problema più grosso è che la maggior parte sono orribilmente minorenni, sui 15 anni. Quindi le dobbiamo mandare via.

– Un peccato,eh? E delle altre bands svedesi che mi dici? Formate una vera e propria scena o ci sono rivalità?

Siamo amici con tutti, cerchiamo, appunto, di dare una idea compatta del rock and roll… vogliamo farlo tornare in vita in tutto il mondo! Però non è che usciamo tipo tutte le sere coi Backyard Babies o gli Hellacopters: siamo spesso in tour (o noi o loro), quindi non ci vediamo spesso.

– E della scena americana, con tutte le reunions, che mi dici?

Beh penso sia un bene per il rock and roll!

– Visto che i Motley Crue sono il vostro gruppo preferito, che ne pensi della nuova band di Tommy Lee, i Methods of Mayhem?

Fa schifo. Chiaro e semplice. Tommy sa suonare da dio la batteria, e quello dovrebbe fare. Adoro i Motley Crue, e lui dovrebbe lasciar stare la chitarra o, peggio ancora, cantare… spero che presto torni in sè. Capisco le sue motivazioni sia per l’abbandono dei Crue sia per l’esigenza di sperimentare qualcosa di nuovo, ma questo è troppo!!!

– Ultima domanda, riguardo alla Grande Rete. Che ne pensi di Internet?

Mi spiace ma hai chiesto al membro sbagliato degli Hardcore Superstar… sono un completo ignorante informatico!!!

– Ti ringazio comunque della franchezza, e in generale per l’intervista. Ciao!

Ciao! (In italiano:) A presto, Italia!!!

SETTEMBRE 2003 – Molti cambiamenti, nessun pentimento

(Quattro interviste – e tre dischi -in tre anni: gli HCSS si davano decisamente da fare! Jocke si era appena sposato, adesso è divorziato e risposato di nuovo. Interessante il commento sui tatuaggi del logo della band, che rimarranno sulla pelle anche se ci si allontanerà dal gruppo – Silver Silver insegna…)

E’ la quarta volta che mi ritrovo ad intervistare gli svedesi Hardcore Superstar, e molte cose sono cambiate per questa glam-band: da sconosciuti pieni di grinta degli esordi, sono diventati una band di culto anche in Italia, grazie all’aggressività delle loro canzoni e, perchè no, all’avvenenza del loro leader Jocke Berg (pronunciato “Ioki”, in caso qualche ragazza lo volesse avvicinare dopo un concerto….). Ora è uscito il loro terzo cd, con qualche luce e qualche ombra, e mi ritrovo a discuterne in un albergo milanese proprio con un Jocke in preda al mal di testa e quindi non troppo loquace, ma in grado di motivare i cambiamenti di direzione nella band, e di rivelarci un dettaglio incredibile della sua vita privata…

– Vi siete sempre dichiarati grandi fan dei Motley Crue, ed il vostro primo album (Bad Sneakers and a Pina Colada) aveva proprio un sound simile al loro, la giusta miscela di punk e glam. Ora, ilvostro nuovo “No regrets” è molto più glam, tanto da poterlo quasi accostare ai Fater Pussycat… insomma, cosa è successo al vostro sound?

E’ vero, il nostro sound è cambiato. Spero che tu non intenda dire che è diventato “commerciale”, anche perchè comunque il glam rock non è che si possa definire un genere pop-commerciale. E’ solo che… beh, semplicemente, questo album ci è venuto così, è certamente più melodico del solito, e capisco quando dici che siamo più glam che mai, ma è una cosa che è successa spontaneamente, non ci siamo sforzati per creare questo o quel sound. E d’altronde, sarebbe stato peggio se ci fossimo sforzati ad appesantire i riff per far contente le persone che ci vogliono “più pesanti”: il risultato sarebbe stato falsissimo, ci saremmo odiati per questo!

– Ma allora, cosa ne è stato della vostra rabbia punk?

Oh… Silver Silver, il nostro chitarrista, è più punk che mai, non dubitarne! Però, in generale, siamo cresciuti, siamo maturati, e la musica è cambiata di conseguenza. Tutto qui.

– Spero che però dal vivo siate sempre aggressivi… cosa mi dici del concerto di domani?

Suoneremo molti pezzi nuovi e, non c’è nemmeno bisogno di dirlo, salteremo per tutto il palco e faremo un gran casino. Suoneremo le canzoni più velocemente, e cercheremo il massimo contatto con il pubblico. Dal vivo, non siamo cambiati per niente, e chi ci ha già visto qualche volta non rimarrà deluso.

– Parli di cambiamenti nella vita: per ricollegarci al titolo del nuovo album, è quindi vero che hai “No regrets”, nessun rimpianto?

Assolutamente vero. Come band,abbiamo sempre raggiunto i nostri obiettivi, senza che nessuno ci dicesse mai cosa fare. Se abbiamo sbagliato, è stato per colpa nostra, è stata una nostra scelta. Non posso pentirmi, ad esempio, se questo album a te sembra un po’ più leggero del precedente: è così che noi l’abbiamo voluto, e così a noi piace. Riascoltandolo fra 10 anni, sicuramente non troverò niente che vorrei cambiare.

– Sono sicuro, quindi, che non ti pentirai mai nemmeno del tatuaggio del logo degli Hardcore Superstar che porti sul braccio…

Ovvio! Tutti noi quattro della band abbiamo questo identico tatuaggio, ognuno posizionato dove più gli piaceva. Silver ce l’ha sul collo, non potrà nemmeno mai nascondere, di essere un “hardcore superstar”. Se a volte mi sento giù, oppure ho dubbi su me stesso, tiro su la manica e guardo il tatuaggio, tutto ciò che rappresenta. E’ il massimo, per me.

– Come band, come vi sentite ad essere fra i pochi sopravvissuti della scena glam-rock svedese della fine degli anni novanta? Anche i Backyard Babies sembrano essere spariti…

Beh non so dirti, da noi la scena ci sembra ancora abbastanza viva. Comunque i Backyard Babies al momento sono in studio in America a registrare il loro nuovo album, quindi non sono spariti, non ti preoccupare. Ma ci fa piacere, nel frattempo, essere noi ad aver conquistato la luce della ribalta.

– L’Italia vi ha sempre certamente dato una mano, con la luce della ribalta, siete davvero famosi dalle nostre parti. Anche grazie, suppongo, alle decine di concerti che avete suonato qui da noi. Cosa trovi di così interessante in Italia?

Innanzi tutto, il calcio. Domenica saremo ancora qui a Milano, e vogliamo andare a San Siro a vedere la partita (chissà se si sono divertiti, a vedere Milan-Lecce? – NdPB). Il calcio italiano è fantastico, e abbiamo anche disputato una storica partita Hardcore Superstar-Giornalisti Italiani l’anno scorso, è stato fantastico, mai avevamo giocato contro qualcuno che, non professionista, fosse così bravo. Abbiamo perso tipo 12 a 2! Poi, ovvio c’è il pubblico sempre caldo, e le belle ragazze!

– Domani dovresti vederne moltissime, di belle ragazze… suonerete ad un concerto all-glam con i Bastet! Vedrai che vestitini indosseranno le tue fan…

Hey, hey. Non lo sai? Io sono sposato!. Guarda la mia fede. Quindi, casomai, potrò guardare ma non toccare.

– Non sapevo del matrimonio! Quando è avvenuto? E tua moglie è in tour con voi?

Sto per festeggiare un anno di matrimonio, ma lei non è qui con me in tour. E’ a casa, con cinque cavalli. Abbiamo una bella villa in collina, con un sacco di cavalli.

– Chissà quanti cuori spezzati, comunque…

Beh, spero che la nostra musica sia più importante del fatto che le ragazze mi vogliono baciare!!! Lo scopriremo domani e poi quando torneremo all’inizio del 2003 per un tour completo! Ciao!

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