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Concerti: live ripresi con i cellulari? I cantanti non ci stanno

L’utilizzo del telefonino durante i live è ormai una prassi invadente e famosi musicisti si ingegnano per vietarli, ognuno con le proprie motivazioni: la polemica su Soundsblog.

pubblicato 11 Luglio 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 06:29

Il dibattito è in auge dal lontano 2010 tra i cantanti della scena musicale mondiale e interessa in egual misura gli indie e i mainstream: l’uso dei cellulari durante i concerti dal vivo. Sarebbe meglio, invece, parlare dell’abuso che se ne tende a fare: durante i live è facile vedere persone che passano la maggior parte del tempo con le braccia alzate ad immortalare ogni minimo secondo di un concerto del proprio gruppo o cantante preferito.

Gli ultimi ad aderire alla polemica sono stati gli She & Him, il duo indiepop guidato dall’attrice Zooey Deschanel con Matt “M.” Ward, che nel corso dell’ultimo concerto, tenuto in Canada al TURFToronto Urban Roots Fest, hanno fatto affiggere all’ingresso un cartello tanto ironico quanto esplicito:

Il dibattito sul vietare o meno i cellulari ai concerti risale addirittura a tre anni fa; ne furono apripista i Black Crowes, tra gli alfieri del rock statunitense, che iniziarono a chiedere ai fan di evitare di brandire i loro smartphones durante i live del gruppo: benvenute le registrazioni audio, i vecchi cari bootleg da condividere gratuitamente online su forum e newsgroup, ma niente video di bassa qualità o foto pessime scattate con i cellulari. A seguire, furono affiancati anche dalle proteste di Jack White dei White Stripes e degli Yeah Yeah Yeahs, che si sono resi autori di un cartello addirittura ben più esplicito di quello degli She & Him.

Anche la cantante dei 10,000 Maniacs Natalie Merchant ha avuto recentemente da ridire con un fan che continuava a riprendere il concerto con il cellulare: la musicista americana ha interrotto il concerto, guardando il fan e dicendogli poche, direttissime parole di velenoso sarcasmo indicando se stessa, per poi mettersi in posa e lasciare che i fan scattassero tutte le foto necessarie, prima di riprendere il concerto a bocce ferme.

I’m right here. This is live. This is where the show is.

Altri artisti in primissima fila nel criticare l’abuso dei cellulari ai concerti sono Bjork, Prince e i Wilco, il cui leader Jeff Tweedy porta avanti da diversi anni la lotta contro le riprese fatte con i telefonini, notando che il divieto aiuta i fan a concentrarsi sull’atmosfera del concerto e a goderne appieno le emozioni trasmesse.

I honestly feel the crowd’s engagement with the show. There’s a more audible kind of reaction to different musical moments, a kind of intangible energy.

L’atmosfera, appunto: la bellezza di godersi lo spegnimento delle luci di palco e l’entrata degli artisti on stage, senza che il dovuto buio carico di suspence sia interrotto da mille lucine di cellulari, alzati sopra le teste per riprendere o fotografare il momento magico dell’inizio dello show; potersi abbandonare alla musica e dover litigare solo con il marcantonio che ti sta davanti e ti impedisce la visuale perché troppo imponente, non perché son quaranta minuti che tiene alzate le braccia per riprendere col telefonino un video traballante che non guarderà probabilmente mai più.

In tutto questo dibattito si inserisce anche la polemica di chi con fotografie e video ci campa: i fotografi accreditati dalla stampa, che lavorano duramente con attrezzature specifiche e capacità ben diverse per testimoniare ciò che avviene durante un concerto, sono anche loro sul piede di guerra per il continuo rilascio di immagini di bassa qualità che democraticizza sì la fruizione di un concerto, ma svilisce l’importanza del loro lavoro ponendo l’accento più sul momento della condivisione online dello scatto che non sulla bellezza e la qualità di una fotografia. Todd Owyoung, un fotografo di musica americano, ha persino scritto una caustica lettera/disclaimer sul proprio sito, dicendo ai fan di tranquillizzarsi e godersi i concerti con birre, ragazze e striscioni che tanto alle fotografie ci pensa lui: al di là dell’ironia, c’è un fondo di verità incredibile in questa sua dichiarazione, e riguarda proprio la fruizione del concerto.

After all, I do it for you, the fans. My job is to make the images you love of the bands you love, even if it means you steal them. But whatever you do, just please, put down your cell phone. You might just enjoy the rock show a little more.

La lotta dei cantanti, dei musicisti e ora anche dei fotografi contro questo abuso tecnologico riguarda solo lontanamente la pirateria musicale, che resta sullo sfondo: è l’invasione e l’invadenza del cellulare utilizzato impropriamente a tenere banco durante i live. Certo, avere il video inedito di un pezzo mai ascoltato prima, presentato in anteprima dal vivo come avvenuto per Do You Wanna A Man? dei Vaccines a Ferrara, è sempre un bottino divertente: ma nel riprendere quel piccolo video stando attenti alla qualità tremolante, cosa andiamo a perdere?

Fonti | Stereogum, Wow247, Cnn, Wsj, Ishootshows

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