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Pink Floyd, intero catalogo su Spotify: raggiunto il milione di streaming con Wish You Were Here

Come promesso, la band inglese sblocca la discografia su Spotify per l’ascolto in streaming.

pubblicato 18 Giugno 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 07:28

Sono bastati a malapena due giorni perché Wish You Were Here raggiungesse il milione di streaming e i Pink Floyd hanno rispettato il patto: è stato finalmente pubblicato su Spotify l’intero catalogo dello storico gruppo inglese. I fans, gli estimatori e chiunque voglia conoscere un pezzo di storia della musica rock contemporanea potranno finalmente setacciare l’immensa discografia dei Pink Floyd e godere appieno della loro magia musicale.

Pink Floyd, Wish You Were Here è su Spotify. E il catalogo?

Una sola condizione: che Wish You Were Here, sbarcata su Spotify due giorni fa, raggiunga un milione di ascolti. Questo è il patto siglato dai Pink Floyd perché l’intero catalogo della loro musica, dagli esordi con The Piper At The Gates Of Dawn del 1967, passando per gli storici The Dark Side Of The Moon (fresco quarantenne) fino agli ultimi recenti live, possa essere ascoltato in streaming sulla piattaforma di condivisione musicale.

L’annuncio è stato lanciato sul Twitter ufficiale della band, con l’hashtag #floydcountdown per vedere in quanto tempo Wish You Were Here raggiungerà il milione di ascolti effettivi.

Nonostante la piattaforma di streaming musicale americana abbia siglato un patto con l’etichetta EMI nel 2011 per la pubblicazione online dei brani di artisti afferenti alla casa discografica, che detiene anche i diritti dell’intero catalogo della storica band inglese, all’interno dell’accordo non era prevista la cessione dei brani dei Pink Floyd. Così i padri della psichedelia inglese hanno partorito questa trovata di marketing virale: far sì che una delle loro canzoni più famose, in versione radio edit (cui manca tutta la parte introduttiva), raggiunga il milione di ascolti in modo da sbloccare definitivamente tutto il catalogo.

La band non è nuova alla riluttanza per la fruizione online della propria discografia: già nel 2010 avevano citato in giudizio la EMI stessa perché aveva dato la liberatoria per l’ascolto e la vendita dei singoli brani su iTunes invece di preferire l’acquisto dei dischi completi, che nel caso dei Pink Floyd sono veri e propri concept album da ascoltare nella loro interezza strutturale. La band perse la causa, ma non è raro sentir parlare di molti artisti che non gradiscono la gestione del loro lavoro quando si parla di download (più o meno legale) e digital streaming: basti pensare che su Spotify non è ancora possibile ascoltare i brani di Beatles, Led Zeppelin e AC/DC, oppure andare indietro nel tempo e ripensare alla storica lotta al download portata avanti dai Metallica contro Napster.

La svolta dei Pink Floyd, per quanto grande operazione di marketing, fa ben sperare nell’arrivo di molti artisti mancanti, specialmente del passato, in modo da poter usufruire di una ingente quantità di album seminali e formativi, ma siamo già sulla buona strada: un Tweet di Spotify ha mostrato che Wish You Were Here è già oltre i 350mila ascolti.

E voi? Cosa state ascoltando adesso?

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