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Concerto primo maggio: polemica su location e costi. Resterà a Roma?

Il concertone del primo maggio resterà a Roma? E’ polemica su location e costi tra Camusso, Godano, Alemanno e la Rai.

di grazias
pubblicato 3 Maggio 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 09:02

Il concertone di quest’anno, come sempre accade, non è piaciuto a tutti. Molte sono le polemiche scatenate dalle nove ore di diretta dal palco della romana piazza San Giovanni. Se l’affluenza di pubblico (settecentomila presenti stando agli organizzatori) e gli ascolti (oltre un milione e ottocentomila telespettatori) non hanno deluso, in molti hanno avuto da ridire su qualunque aspetto dell’evento dalla location (che potrebbe subire delle variazioni in futuro), al cast fino alla discussa esibizione del Management del dolore post operatorio.

Andiamo con ordine, secondo Marco Godano, storico direttore artistico del concertone, il comune di Roma dovrebbe fare di più per supportare la manifestazione, sempre che tenga ad esserne sede per i prossimi anni. Inoltre, secondo lo stesso Godano, sarebbe proprio il caso di istituire una commissione che lavori al cast del concertone per tutto l’anno (una volta certificate le disponibilità economiche effettive), in modo da poter accaparrarsi anche grandi nomi della musica internazionale:

Non si può andare avanti così continuando ad improvvisare: c’è bisogno di regole nuove. Cgil, Cisl e Uil sono ottimi editori ma ci vorrebbe una fondazione dove siedano gli stessi editori, il direttore artistico e la Rai che dovrebbe essere finalmente in grado di assicurare una convenzione di qualche anno. E potrebbe farne parte anche il comune. Altrimenti, bisognerà che il concertone faccia una gara e vada nella città in grado di offrirgli le migliori condizioni. Mi piacerebbe poter lavorare al cast già da un anno prima avendo certezza delle risorse disponibili in modo da poter di avere anche star internazionali come Bob Dylan.

Anche secondo Susanna Camusso ci sarebbe bisogno di un rinnovamento se non di location, quantomeno di formula da lei definita “segnata dal tempo” e “logorata”. Ciò che deve cambiare, però, è soprattutto la visione che ne ha il comune di Roma in generale e il sindaco Alemanno in particolare. Il fatto che il primo cittadino romano abbia chiesto sessantaseimila euro (sugli oltre duecentomila spesi) per la pulizia dell’Ama (tra nolo dei wc, trasporti e straordinari del personale) non piace alla segretaria generale della Cgil che replica ricordando che il concertone sarebbe “un regalo alla città e, in tempi di crisi come questi, i costi della manifestazione non possono essere scaricati sui romani”.

Sia come sia, di certo la polemica maggiore sono riusciti a scardinarla i fino a ieri quasi sconosciuti (non da me) Management del dolore post operatorio contro i quali Marco Godano dice di star pensando a procedere per vie legali (addirittura!). Il direttore artistico però si dice contento di un fatto relativo alla loro esibizione (o almeno al post live della band abruzzese):

La cosa più confortante del concertone è che i tecnici del palco hanno preso a schiaffi l’autore di quelle pagiacciate da esibizionista.

Chissà se qualcuno aveva parlato così anche di Piero Pelù quando, ad un concertone dei primissimi anni Novanta, mise un preservativo sul microfono del conduttore Vincenzo Mollica. Forse sì. L’unica speranza rimane quella di non vedere Romagnoli giudice di un talent della Rai fra una ventina d’anni…

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