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Concerto Primo Maggio 2013: Management del Dolore Post-Operatorio, Luca Romagnoli: “Mi sono sentito censurato”

La performance della band è stata interrotta dalla Rai.

pubblicato 2 Maggio 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 09:03

Sul loro sito ufficiale, i Management del Dolore Post-Operatorio hanno condiviso la loro versione dei fatti riguardo ciò che è accaduto al Concerto del Primo Maggio 2013 a Roma. Il gruppo si è scusato con chi si è sentito offeso dalla performance di Luca Romagnoli che ha simulato il rito dell’eucaristia con un preservativo:

In merito alla scelta performativa, percepita come ‘fuori luogo’ dal contesto del Primo Maggio, ci dispiace se qualcuno si è sentito offeso o infastidito e ce ne scusiamo; non volevamo toccare sentimenti religiosi di nessuno, perché la nostra unica intenzione era quella di lanciare un messaggio e far riflettere sulle grandi sofferenze e ingiustizie della vita, sensibilizzare i giovani a utilizzare il preservativo per avere rapporti sicuri ed evitare di contrarre malattie. Oggi in tutto il mondo si muore ancora anche per l’hiv.

Riguardo ciò che è successo dopo l’interruzione della loro esibizione (il cantante Luca Romagnoli si è effettivamente denudato in pubblico), il gruppo ha motivato con queste affermazioni il loro comportamento:

L’interruzione brusca dell’audio dovuta ai ritardi e a un disguido con l’organizzazione ha causato le nostre istintive reazioni di protesta. Per la successiva situazione di caos creatasi sul palco, ci rammarichiamo con i ragazzi dello staff che hanno gentilmente e professionalmente lavorato con noi e per noi.

Luca Romagnoli, nella fattispecie, ha dichiarato:

Non avendo più audio nel microfono e quindi impossibilitato a comunicare con la piazza, mi sono sentito censurato.

 

Concerto Primo Maggio 2013: Management del Dolore Post-Operatorio censurati come Elio e le Storie Tese?

Tra i numerosi gruppi della scena indipendente che si sono esibiti sul palco del classico Concerto del Primo Maggio, a Piazza San Giovanni a Roma, i Management del Dolore Post-Operatorio non sono passati certo inosservati.

La rock band abruzzese, praticamente sconosciuta al grande pubblico ma tra le più originali (a partire dal nome) della scene indie del nostro paese, dopo l’esibizione di ieri pomeriggio, avrà sicuramente attirato l’interesse e la curiosità di chi non li aveva mai ascoltati prima d’ora.

Riassumendo ciò che è successo sul palco, possiamo dire ironicamente che i Management del Dolore Post-Operatorio non si sono fatti mancare davvero nulla: Luca Romagnoli, il front-man della band, si è presentato sul palco con una chierica alla San Francesco e ha simulato il rito dell’eucaristia con un preservativo anziché con la classica ostia. Questa è stato il breve monologo antecedente alla performance musicale:

Questo è il budello che uso io, che toglie le malattie dal mondo. Prendetene e usatene tutti, fate questo, sentite a me.

Al termine della canzone Pornobisogno, il cantante ha anche mimato sesso orale con il suo microfono. Con la seconda canzone, Norman, un brano dedicato ad un ragazzo che si è suicidato a causa del nepotismo e della corruzione nella sua università, si può intuire, da parte di questa band, la necessità di veicolare messaggi che possano diventare temi importanti di discussione e il desiderio di comunicare qualcosa di costruttivo da parte dei nuovi artisti è sempre un bene per la musica italiana.

Lo scandalo, però, nasce da ciò che è successo dopo la performance televisiva: la Rai, infatti, ha interrotto l’esibizione dei MDPO in pieno svolgimento. La memoria, ovviamente, è tornata subito al 1991, quando l’esibizione di Elio e Le Storie Tese (il caso ha voluto che anche loro fossero presenti ieri a Piazza San Giovanni) fu interrotta bruscamente a causa del contenuto della loro canzone (una lista di parlamentari coinvolti in Mani Pulite).

Sul web, inoltre, gira voce che Romagnoli si sarebbe denudato sul palco, immagine non trasmessa dalla Rai perché, come già detto, ha interrotto anzitempo la loro performance.

Marco Godano, organizzatore dell’evento, si è subito preso le distanze da ciò che è successo:

Mi dissocio duramente per la violenza e la scorrettezza che perseguiremo anche per vie legali confermando ancora una volta che laddove gli artisti non sanno autoregolamentarsi, per quanto ci riguarda, non sono degli artisti in linea con lo spirito del concertone. Sottolineo inoltre come questi atteggiamenti stridano con i temi culturali, artistici e sociali che questo palco rappresenta. Infine trovo che sia uno schiaffo alla compostezza e alla passione che ci arriva da centinaia di migliaia di spettatori.

Il messaggio di Godano, quindi, fa intuire che qualcosa di grave sia realmente accaduto sul palco.

Sarebbe un peccato, per i Management del Dolore Post-Operatorio, che un gesto irrisorio abbia offuscato il contenuto delle loro canzoni, che è davvero interessante e meritevole di attenzione.

Se queste azioni provocatorie, invece, facessero parte integrante del repertorio della band, dovremmo chiederci perché gli organizzatori dell’evento non abbiano avuto l’accuratezza di informarsi prima, nello stesso modo, ad esempio, con il quale si sono informati sul passato di Fabri Fibra, allontanato dall’evento per una canzone, Venerdì 17, pubblicata nel 2004.

Tornando al gesto di Luca Romagnoli, nessun giudizio: ognuno è libero di fare ciò che vuole, a patto che si prenda le proprie responsabilità.

E’ un peccato, e lo ripetiamo, che a rimetterci, però, siano state le canzoni.

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