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Michael Jackson: Quincy Jones spara a raffica contro i produttori dell’album “Michael”

Quando nel 2009 Jacko ci ha lasciato un forte dolore ha colpito non solo i fan ma tutti quelli che hanno visto in lui uno dei più grandi geni che il mondo musicale avesse mai visto. Assieme a noi anche Quincy Jones ha molto sofferto tanto che non partecipò nemmeno ai funerali del suo ‘vecchio’

pubblicato 23 Novembre 2010 aggiornato 30 Agosto 2020 23:10


Quando nel 2009 Jacko ci ha lasciato un forte dolore ha colpito non solo i fan ma tutti quelli che hanno visto in lui uno dei più grandi geni che il mondo musicale avesse mai visto. Assieme a noi anche Quincy Jones ha molto sofferto tanto che non partecipò nemmeno ai funerali del suo ‘vecchio’ amico. Forse Jones è l’uomo che maggiormente conosce Michael in quanto uomo e professionista. E’ per questo che il leggendario produttore musicale ha inveito contro i produttori del disco postumo dell’artista, insistendo sul fatto che il Re del Pop non avrebbe voluto che le sue canzoni non ultimate finissero sugli scaffali dei fan.

I responsabili della Sony sono in procinto di pubblicare l’album “Michael” previsto per il prossimo 10 dicembre, composto da materiale inedito, anticipato da “Hold My Hand”, il primo singolo estratto. Jones commenta, in maniera malinconica, l’uscita dell’album nel corso dell’intervista a UsMagazine:

“Non ho avuto la possibilità di ascoltarlo ancora. Qualcuno mi ha chiamato e mi ha chiesto se era Michael, e ho detto che sembrava Michael. Ma è sostenuto da tante voci per le quali non riesco a scavare abbastanza in profondità o non ho avuto il tempo di scavare abbastanza in profondità per identificarlo. Ma non era così che doveva uscire. Doveva rimanere in magazzino.”

Ma il produttore 77enne che è stato dietro a album di successo come “Off the Wall” e “Thriller”, è convinto che il Re del Pop non avrebbe mai voluto far ascoltare le sue canzoni senza il suo “tocco finale” perché era un perfezionista.

“Non avrebbe voluto rilasciare niente senza i suoi ultimi ritocchi. E’ un periodo folle, questo. Stiamo anche assistendo alla crisi del business discografico. E ‘un momento molto strano. Sono stato per 60 anni nel business, e non avevo mai visto nulla di simile.”

Con le sue parole ha accusato i dirigenti dell’etichetta discografica affamati di soldi che stanno approfittando della prematura morte di una leggenda.

“Sembra che tutti cerchino di far uscire tutto quello che possono su di lui. Io non lo capisco. Tutto per fare soldi. Lui non avrebbe voluto uscire in questo modo. Stanno solo cercando di fare quanto più denaro possibile. Non so perché lo stiano facendo.”

Che ci siano molti dubbi sull’autenticità del materiale inedito è evidente, ma è tanta è la voglia di ascoltare ancora Michael che forse ci siamo un po’ tutti dimenticati che probabilmente questo non era il suo volere…

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