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Amici, Eleonora Crupi: “Voglio darmi un’ultima possibilità”

Duro sfogo di Eleonora Crupi ad un anno di assenza dalle scene musicali

pubblicato 11 Aprile 2013 aggiornato 30 Agosto 2020 09:39

Nelle scorse ore, sulla propria pagina ufficiale Facebook, Eleonora Crupi ha pubblicato una lettera molto intensa che raccoglie le riflessioni di una carriera ricca di piccole ma significative soddisfazioni ma che non ha mai spiccato del tutto il volo: una continua (e forse estenuante) gavetta rispetto agli altri colleghi di talent (Amici) che, in tempi più maturi, hanno avuto la possibilità di calcare palchi prestigiosi e affacciarsi nel panorama musicale italiano con un proprio disco, acquisendo una credibilità anche tra gli addetti ai lavori:

Il post Amici

Il mondo della musica ti insegna che devi dare un’immagine sicura di te. Anche se non stai lavorando, devi tenere viva l’attenzione, decantando progetti e creando attesa. Devi fingere di essere sempre in movimento anche quando sei “immobile”, altrimenti rischi di passare per una persona che si piange addosso, una fallita. Oggi ho capito che non mi interessa nulla di queste logiche e che nessuno mi obbliga a seguirle. Voglio dimenticarle ed essere totalmente sincera con voi. Ciò che più mi far star male è non riuscire più a trovare il modo di portare avanti l’unica cosa che mi sono resa conto di saper fare bene: CANTARE. Sono stata fortunata rispetto a tanti altre persone che tentano di fare il mio lavoro lo so, ho partecipato al talent che tutti sognano in Italia, AMICI. Ho anche avuto la possibilità di vivere di musica per qualche anno e sono arrivata a condividere lo stesso palco duettando con Laura Pausini, una delle cantanti italiane più brave e carismatiche. Ma credo senza paura di apparire presuntuosa di essermi anche guadagnata queste cose con tenacia, determinazione e sacrificio.

Le sperimentazioni

Ho fatto anche tanti errori, infondo avevo solo vent’anni! Non avevo mai studiato canto, venivo da un paesino di provincia e mi sono trovata catapultata in una realtà in cui le persone mi fermavano per strada, si complimentavano con me, si tagliavano i capelli come me e addirittura venivo pagata per fare quello che amavo… Non mi sono mai adagiata. Non ho mai dato per scontato il mio talento, non mi sono mai definita un’artista e ho mantenuto integro il mio senso di stupore davanti ai complimenti per la mia voce. Sono state proprio quelle “rassicurazioni” sul mio valore a spingermi a non mollare mai in questo periodo, spesso difficile. Ho fatto un percorso, non solo interiore, che mi ha portato a capire quale fosse la mia strada e cosa sapessi fare meglio, ho sperimentato. Ho creato un gruppo, le Holograms. Ho voluto provare a rompere gli argini con una canzone spregiudicata e “poco italiana” come NEGRONI.

I riferimenti musicali al femminile

Sono arrivata alla canzone che mi ha dato tutte le risposte di cui avevo bisogno, “PERFETTI”, grazie alla quale (e grazie ad alcune persone attorno a me) ho capito cosa significava “pesare” le parole che cantavo, non dare per scontata nessuna frase, capire se una parola doveva “scivolare” via o aveva bisogno di essere “marcata”… ho capito che sapevo INTERPRETARE. Mentre incidevo “BASTAVA”, “QUESTA SONO IO” e altre canzoni riscoprivo quel mondo musicale che avevo un po’ abbandonato ma che sentivo più mio. Ho passato pomeriggi interi a guardare filmati delle donne che hanno messo le fondamenta della musica italiana… Mina, Mia Martini, Loredana Bertè, Fiorella Mannoia, Anna Oxa, Ornella Vanoni, Patty Pravo, ognuna con le sue particolarità, ma con un unico denominatore comune: interpretare e dare vita alle parole di altri. Sono stata una persona fortunata, ma è altrettanto vero che sono stata anche sfortunata. Le carte che potevo giocarmi le ho tentate tutte.

L’esclusione dal circuito Sanremo

Sono riuscita ugualmente ad avere qualche brano prezioso. Ho presentato “Bastava” a Sanremo, prima all’Accademia, vincendola, e poi alle selezioni sul web, ma, nonostante la bellezza del brano, nonostante persino GIANNI MORANDI, presentatore del festival di quell’anno, lo cantasse durante le audizioni, non ce l’ho fatta. Per fortuna questa stupenda canzone ha trovato la sua strada nel disco di Laura Pausini, un’artista immensa, una donna speciale a cui devo lacrime di gioia e la mia stima incondizionata. Forse il problema sono io. Forse non sono abbastanza brava. Mi sono data tutte le colpe che potevo darmi… ma poi la stima degli addetti ai lavori, in primis PAOLO GIORDANO e PLATINETTE, persone che non smetterò mai di ringraziare, mi hanno convinta che non è così. Ho riflettuto. In dodici edizioni di AMICI ogni anno almeno 10/15 ex concorrenti del talent provano a partecipare a Sanremo, ma ci sono riusciti solo in due (Antonello Carrozza e Maria Pia).

La carta X Factor

Stesso discorso per le case discografiche: dai talent escono ogni anno almeno 3 o 4 nuove ragazze e loro hanno una visibilità televisiva fresca di mesi che garantisce maggiori vendite. Perché una casa discografica dovrebbe investire (rischiando) su di me? Ho provato anche a partecipare ad X-FACTOR, ma mi è stato chiaramente detto che, avendo già partecipato ad AMICI, non avevo possibilità. E piano piano tutto ha iniziato ad andare a rotoli. Sentire una canzone che avevo inciso con il cuore, studiando la giusta interpretazione, vivendola e commuovendomi nel cantarla, nel disco di un’altra giovane cantante, ricantata nello stesso modo, fa male, mi ha fatto sentire inutile, come se per me non ci fosse più posto…

Il mancato ascolto di Maria De Filippi

Una delle domande che mi pongono in continuazione è: “Perché non hai chiesto aiuto a MARIA DE FILIPPI?” Negli ultimi anni c’è stato un momento in cui lo sconforto aveva preso il sopravvento ed ero caduta in depressione, la depressione vera, quella che ti toglie la forza di fare, tutta la speranza. In quel momento ho fatto una cosa che non avevo mai fatto, nonostante conservassi ottimi rapporti con lo staff: ho chiesto aiuto alla redazione di “Amici”. Se non lo avevo mai fatto era perché volevo farcela con le mie gambe, perché mi avevano già dato tanto, perché non mi piace chiedere e perché capivo che erano passati così tanti ragazzi da quella scuola che non potevano certo curarsi di tutti noi, ma ero veramente disperata e ci ho provato.

Un’ultima possibilità

So che il canto è la mia vita. E che vorrei che gli addetti ai lavori, i giornalisti, la gente che stimo, anche chi non mi conosce, mi dicesse chiaramente se non ho talento, se per un qualche motivo devo appendere l’ugola al chiodo per sempre, mi spiegasse se ho qualcosa in meno o se ci sono dei chiari motivi per questi muri di gomma contro cui mi ritrovo sempre a sbattere. Avrei solo bisogno di risposte, sincere. E infine so che voglio darmi un’ultima possibilità e, se qualcuno è disposto a credere con me in me, io sono qui.
Con affetto e sincerità.
Eleonora Crupi

Che le gioie della figlioletta (“Vedo crescere mia figlia giorno dopo giorno e lei, inconsapevolmente, mi ripaga di tutto e riesce a strapparmi un sorriso. Sempre“) possano ripagare la talentuosa Eleonoradi una vita artistica che, non sempre, percorre le strade più lineari?