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Vinicio Capossela: sono iniziate le registrazioni del nuovo album

Nuovo album nel 2011 per Vinicio Capossela. A due anni di distanza dalla pubblicazione di “Da solo” e dopo la – splendida – parentesi editoriale di “La Faccia della Terra”, è a Ischia per registrare il nuovo album. Un viaggio musicale che inizia dal mare, in un luogo dove gli strumenti sono arrivati con difficoltà.Per

pubblicato 29 Ottobre 2010 aggiornato 7 Settembre 2020 14:59

Nuovo album nel 2011 per Vinicio Capossela. A due anni di distanza dalla pubblicazione di “Da solo” e dopo la – splendida – parentesi editoriale di “La Faccia della Terra”, è a Ischia per registrare il nuovo album. Un viaggio musicale che inizia dal mare, in un luogo dove gli strumenti sono arrivati con difficoltà.

Per iniziare la lavorazione del suo ultimo lavoro infatti, un pianoforte vecchio di ottant’anni (un Seiler a coda lunga) è stato issato a ottanta metri sul livello delle onde e adagiato nella sagrestia della Cattedrale dell’Assunta, presso il Castello Aragonese di Ischia. Il disco promette di essere un’opera sul fato, sul viaggio e sul mare come metafora e scenografia del destino umano.

Voci di marinai, di profeti e balene: musica e letteratura visionaria, da Omero a Dante, da Melville a Conrad. Un viaggio non solo metaforico, visto che le canzoni saranno registrate nello spazio di due mesi in porti diversi e si concluderanno a novembre sulle coste di Creta.

Abbiamo voluto registrare il pianoforte e la voce nel Castello Aragonese perché è un luogo di ascesi, in cui sperimentare l’isolamento da altezza. Stare tra lo stridio dei gabbiani e gli spettri del mare. Una volta chiuso il ponte levatoio alle spalle, la volta celeste ci ruota addosso attraverso le occhiate delle rovine della cattedrale aperte in alto. Ci si muove nel cielo rimanendo fermi, come in un planetario. In sottofondo il rumore del mare, come un basso continuo

spiega Vinicio Capossela. E aggiunge:

La letteratura di mare è quella che espone di più l’uomo al contatto col suo destino, un mare di carta in cui ritrovare indicazioni utili alla rotta della nostra vita. Così è iniziato anche il nostro viaggio. Come in un romanzo a tre gambe: un vecchio pianoforte proveniente dalla mitteleuropa e il suo accordatore, Egidio Galvan, un ingegnere del suono e produttore, Taketo Gohara, e un maestro orchestratore, Stefano Nanni. Con questa piccola barchetta e questa compagnia “picciòla”, ha avuto inizio la nostra navigazione che ci condurrà fino a Creta sotto il monte Ida, fino all’ecotrofio dei lamenti di Psarantonis, lo Zeus con la lira

Per rimanere in metafora ‘marinara’: aspettiamo con grandissima curiosità che il disco arrivi ‘in porto’. Intanto ci ascoltiamo una versione live di “Con una rosa”

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