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Bruce Springsteen: presentato il documentario “The Promise: The Making of Darkness on the Edge of Town”

La leggenda del rock Bruce Springsteen, nel corso dellla 35esima edizione del Toronto International Film Festival, ha raccontato della realizzazione di un album determinante, “Darkness on the Edge of Town”, descrivendolo come un passaggio verso l’età adulta di un musicista di provincia. Intervistato dall’attore Edward Norton, Springsteen parla di quel disco su cui ha lavorato,

pubblicato 16 Settembre 2010 aggiornato 16 Ottobre 2020 15:52

La leggenda del rock Bruce Springsteen, nel corso dellla 35esima edizione del Toronto International Film Festival, ha raccontato della realizzazione di un album determinante, “Darkness on the Edge of Town”, descrivendolo come un passaggio verso l’età adulta di un musicista di provincia.

Intervistato dall’attore Edward Norton, Springsteen parla di quel disco su cui ha lavorato, ventiquattro ore su ventiquattro per cercare la perfezione, con uno sforzo fisico e mentale non indifferente. Il lavoro pubblicato nel 1978, quarto album dell’artista, ha segnato una svolta.

Springsteen era a Toronto per celebrare la presentazione del documentario (non un film-concerto) di “The Promise: The Making of Darkness on the Edge of Town” di Thom Zimny, in cui si narra della scrittura e delle registrazioni prima della pubblicazione dell’album, che andrà in onda sul canale via cavo HBO il prossimo 7 ottobre. Sarà anche parte di un cofanetto deluxe (composto da 3 Cd e 3 Dvd) in vendita dal 16 novembre che commemoreranno l’album e comprenderanno più di sei ore di film e oltre due ore di audio. Sarà in vendita anche il solo album nella nuova edizione la cui uscita è prevista nello stesso periodo.

Nel 1978, in una estenuante rincorsa alla pubblicazione del disco, Springsteen scrisse 70 canzoni, dalle quali ha pubblicato il meglio. “Ho utilizzato le 10 canzoni più difficili che avevo”, ha detto Springsteen sul palco nel corso dell’intervista realizzata da Norton davanti a una platea di fan che pendeva dalle sue labbra.

“Il modo che abbiamo usato è stato così difficile che abbiamo pensato spesso che ci muovevamo in maniera sbagliata. Ma se guardo indietro penso che non facevamo male , abbiamo usato solo l’unico modo che conoscevamo”. C’era qualcosa in quella durezza di esso, che i giovani desiderio nudo. Volevamo essere importanti, eravamo arrivati da poco città e abbiamo voluto che le persone ascoltasero la nostra voce “.

Springsteen che ha definito “Darkness” un disco arrabbiato, afferma di essere stato influenzato da alcuni film che hanno segnato la storia del cinema come “Mean Streets “e” Taxi Driver ” di Martin Scorsese. Il film alterna immagini riprese tra il 1976 e il 1978 , tra cui le prove a casa e in studio, con interviste attuali a Springsteen, ai membri della E Street Band che raccontano ricordi incredibili di quei mesi difficili. Tra i ricordi anche alcuni terribili, quando la causa tra Springsteen e l’ex manager costrinse The Boss a un esilio forzato fuori dagli studi di registrazione per un bel po’.

“E ‘stato l’inizio di un lungo racconto… una lunga conversazione che ho avuto con i miei fan che è stata una delle cose più preziose nella mia vita”, ha affermato Springsteen.

Via | HollywoodReporter

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