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Le icone della musica: Tom Jones

Ricordate il film “La storia di Agnes Browne” in cui la protagonista interpretata da una brava Angelica Houston coltiva il desiderio di incontrare il suo idolo Tom Jones? Come ho amato quella storia forse perchè ho un debole per l’artista gallese. Tom Jones, grande artista dalla voce tonante mi ha sempre affascinato per l’aria bonaria

pubblicato 13 Settembre 2010 aggiornato 7 Settembre 2020 15:09

Ricordate il film “La storia di Agnes Browne” in cui la protagonista interpretata da una brava Angelica Houston coltiva il desiderio di incontrare il suo idolo Tom Jones? Come ho amato quella storia forse perchè ho un debole per l’artista gallese.

Tom Jones, grande artista dalla voce tonante mi ha sempre affascinato per l’aria bonaria (ancor più spiccata oggi, uomo maturo con interessanti occhi azzurri e pizzetto bianco), il carisma, la voce possente che utilizza come il migliore strumento musicale. L’artista con oltre 40 anni di carriera alle spalle ha segnato gli ultimi decenni della storia della musica riuscendo a interpretare svariati stili musicali tra cui il pop, rock, country, dance e jazz. Attualmente si è dato al gospel, suo primo amore, con un magnifico album dal titolo “Praise and Blame” uscito appena due mesi fa.

Un altro punto a suo favore (almeno per me!) è che ha frequentato il grande Elvis Presley, suo amico, cosa che me lo fa amare ancor di più. Lo stesso Tom racconta spesso quando raggiungeva la suite dell’albergo di Elvis e improvvisavano delle session impressionanti, e quanto The King gli abbia dato.

Tra i primi successi di Jones c’è “It’s Not Unusual” scritto con Les Reed e uscito nel 1965, brano evergreeen da ascoltare e riascoltare ancora attualissimo. Ancora oggi quando lo ascoltiamo ci rendiamo conto di quanto la canzone sia meravigliosa. E ancora “Green Green Grass of Home” o “What’s New Pussycat” sempre dello stesso anno, che gli danno grande notorietà.

A metà degli anni ’70 la sua popolarità è in declino. Nel 1986, alla morte del suo storico manager Gordon Mills, arriva il figlio Mark a sostituirlo. Il giovane gli consiglia subito di cantare un genere più fresco, allontanandosi dal country che aveva frequentato negli ultimi anni. Dopo alcuni alti e bassi vissuti nel successivo decennio, il vero rilancio è rappresentato dall’album del 1999, “Reload”, raccolta di cover cantata in duetto con artisti del calibro di The Cardigans, Natalie Imbruglia, Zucchero, Van Morrison, The Stereophonics, e Robbie Williams. Il disco vende oltre 4 milioni di copie nel mondo. Dall’album viene estratto il mitico brano “Sex Bomb” che ancora risuona nelle nostre orecchie per la forza ed energia che emana.

Un cantante che travolge e non ha perso niente nel corso degli anni, anzi ha guadagnato. Sempre attento nella scelta dei brani, sostenuto dalla grande esperienza, basta ascoltarlo anche solo qualche secondo per dare una svolta positiva alla giornata, la passione che trasmette ci coinvolge e colpisce nel segno. Ogni suo progetto è originale e unico. Come il suo ultimo lavoro “Praise and Blame” in cui la meravigliosa voce tuona e ci immobilizza come fossimo in un dolcissimo trance. Basta chiudere un attimo gli occhi e la musica fa il resto. Impazzisco per il pezzo “Run on”, il gospel che, come racconta Jones, ha imparato proprio da Elvis durante le sue frequentazioni a Las Vegas. Naturalmente la canzone ha uno stile diverso: Tom l’ha trasformata in una versione più rock, entusiasmante.

Di seguito, vi segnalo, un paio di brani di Jones e una chicca, il brano country in versione live di “Feel Like Going Home” con Tom Jones accompagnato da un grandioso Mark Knopfler. La canzone originale è di Charlie Rich (1973).

Tom Jones – “It’s Not Unusual” (1965)

Tom Jones e Mark Knopfler – “Feel Like Going Home” versione live

Tom Jones -“Run On” versione live in “Elvis Forever” (2010)

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