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Contexart intervista Alessio Bertallot per soundsblog:

Alessio Bertallot è sicuramente uno dei personaggi più eclettici della scena artistica italiana: è conduttore di “B-side”, un programma su Radio Dee Jay e ultimamente ha prodotto una raccolta molto interessante “Altrisuoni italiani” che ha visto la partecipazione di musicisti meno noti al pubblico. Nella sua carriera di artista è stato anche cantante (Aeroplanitaliani a

pubblicato 22 Novembre 2006 aggiornato 1 Settembre 2020 02:32

Alessio Bertallot è sicuramente uno dei personaggi più eclettici della scena artistica italiana: è conduttore di “B-side”, un programma
su Radio Dee Jay e ultimamente ha prodotto una raccolta molto interessante “Altrisuoni italiani” che ha visto la partecipazione di musicisti meno noti al pubblico.

Nella sua carriera di artista è stato anche cantante (Aeroplanitaliani a San Remo nel ’92) e tra i suoiremix ricordiamo quello di Lou Reed “Walk on the wild side”.

In giro per l’italia lo potrete trovare, con il suo progetto “Disco Inferno” dove da emozioni sonore all’opera di Dante.

A voi l’intervista che ho fatto ad Alessio per Soundsblog.


Contexart:

” Quale artista nella scena musicale Europea, ti ha più impressionato nel 2006 ?”

Bertallot:

“E’ difficile scegliere, in così tanta musica. Ne segnalerei due: Fink, inglese, molto influenzato dal Blues, songwriter “neo-acusitco” e quindi inqualche modo legato alla tradizione e Trentemoller, danese, autore di opere Techno, tra il minimalismo e la dance, ma vero e proprio architetto delle emozioni attraverso il suono.”

Contexart:

” Cosa ne pensi del movimento delle netlabels?”

Bertallot:

“Fenomeno piuttosto articolato per averne un giudizio unico: vedo comportarsi in maniera diversa quelle ispirate dalle major, da quelle più “indipendenti”… la sensazione generale è che siamo ancora in fase di trasformazione: forse il punto d’arrivo ( se ci sarà ) sarà ben diverso da
quello che accade oggi. Quante novità sono sorte e tramontate nel web nel giro di pochi anni?”

Contexart:

“Nei tuoi dj set che disco non deve mai mancare? E nel tuo I-pod?

Bertallot:

“Credo che , volente o nolente, James Brown sia sempre presente in buona parte della musica , anche d’ispirazione dance. Campionato o remixato, da Funky Drummer a Sex machine, riaffiora sempre… Nel mio lettore mp3 c’è un casino inestricabile: ho troppa musica, inutile sperare di mettere ordine per portarsi in giro qualcosa..”

Contexart:

“L’Italia è ancora un paese dove vale la pena di vivere per gli artisti emergenti?”

Bertallot:

“L’Italia non è mai stato un paese dove valesse la pena fare gli artisti. Forse solo nel rinascimento… Oggi è il paese della musica che diventa
karaoke, della cultura alternativa ostracizzata dai media, della consapevolezza dei diritti sociali che diventa Gabibbo, dei calciatori che
scrivono i libri, dei reality show con i balletti e le prove di coraggio.”

Contexart:

Eppure in questa Italia esistono ancora personaggi che “osano” con progetti indipendenti: come è andata con il tuo disco “Altrisuoni Italiani”?

Bertallot:

“In italia, da sempre, esiste il talento e il coraggio, ma senza potersi appoggiare a una cultura che li sostenga. Il risultato è un’ “arte di arrangiarsi” , anche nei sogni. Il progetto “altrisuoni italiani” partito come una compilation di musicisti e canzoni italiane non ancora emersi alla luce del sole, ha dato forse origine ad una piccola comunità di musicisti con la quale poter fare un progetto più ad ampio respiro di una compilation.
Ci stiamo pensando!”

Contexart:
Grazie Alessio per le tue risposte !

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