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Uto Ughi: “Senza un’educazione musicale nel pubblico, i giovani artisti non hanno futuro”

Nel corso di un’appassionata intervista concessa alle pagine del quotidiano Avvenire, Uto Ughi, riconosciuto unanimemente come il migliore violinista e direttore d’orchestra italiano, si è detto fermamente convinto che grazie alla musica sapremo salvarci da quest’epoca dominata dalla corruzione, dove l’inganno e l’egoismo sembrano dettare legge, indicando nei giovani e nell’istruzione le due strade maestre

pubblicato 6 Aprile 2010 aggiornato 31 Agosto 2020 03:11


Nel corso di un’appassionata intervista concessa alle pagine del quotidiano Avvenire, Uto Ughi, riconosciuto unanimemente come il migliore violinista e direttore d’orchestra italiano, si è detto fermamente convinto che grazie alla musica sapremo salvarci da quest’epoca dominata dalla corruzione, dove l’inganno e l’egoismo sembrano dettare legge, indicando nei giovani e nell’istruzione le due strade maestre da seguire per riuscirvi:

“Qualsiasi mezzo utile alla diffuzione della musica è ben accetto, anche X-Factor e Amici. Anche se il problema, per un cantante pop così come per un musicista classico, è sempre lo stesso, ossia quello di trovare spazio, di avere un futuro. Manca un gusto, un’educazione nel pubblico.

Per questo occorrerebbe ripartire prima di tutto dalla scuola, ripensare all’educazione musicale sin dalle prime classi delle elementari per preparare il terreno sul quale formare il pubblico di domani. Altrimenti i giovani musicisti, pop o classici, pur bravi, non avranno futuro.”

Secondo il maestro Ughi, quindi, solo attraverso l’educazione e l’istruzione dei più giovani riusciremo a risollevarci, e non solo dal punto di vista squisitamente musicale: e voi, siete d’accordo?

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