Sanremo 2018, le reazioni degli esclusi: Rettore tranquilla, Bertè delusa, Gatto Panceri polemico

Quest’anno alla Commissione del Festival di Sanremo 2018 sono arrivate 140 candidature per la categoria Big: venti di loro sono riusciti a entrare nel discusso cast, ma altri centoventi sono rimasti fuori. “Ho dovuto fare diverse rinunce dolorose. Ho mandato un messaggio a chi non era rientrato nella rosa. Un scelta un po’ paracula ma che mi faceva sentire a posto con la coscienza. Certo da oggi avrò un po’ di nemici”, ha fatto sapere il direttore artistico Claudio Baglioni.

Chi è rimasto fuori? Voci di corridoio sostengono che erano in lizza per un posto anche Loredana Bertè (forse in coppia), Elodie, Lele, Alexia, Anna Tatangelo, Arisa, Malika Ayane, Amedeo Minghi, Marco Carta, Mietta, Dolcenera, Luisa Corna, Donatella Rettore, Marcella Bella (aveva presentato un brano con Mario Biondi, che invece è stato preso), Mario Venuti, Briga, Mariella Nava, Deborah Iurato, Il Cile, Enrico Papi (in duetto), Le Deva, Thomas, Federica Carta e tanti altri. Ma anche Morgan, che aveva annunciato di aver presentato “la più bella canzone degli ultimi 49 anni”. L’ex Bluvertigo si è sfogato sui social:

“Il Morgan che avete conosciuto fino ad oggi è morto. Chiuso un ciclo di vita, mi preparo ad entrare in uno nuovo fatto di musica nuova, voce nuova, corpo nuovo, stile nuovo. Per compiere questa metamorfosi abbandono definitivamente tutto quello che appartiene al mio passato, al mio vissuto artistico, alla mia “immagine”, al mio feticcio: metto all’asta tutto quello che ho intorno, dentro casa, nei cassetti, negli armadi, negli scaffali, nelle librerie; gli oggetti, gli strumenti, le carte, i vestiti e ogni altra cosa che mi possa ricordare chi o cosa ero. Me ne libero”.

Donatella Rettore è pacata:

“Poche donne al Festival. Non ho niente da recriminare, io ci ho provato, ma ripeto, senza convinzione. Ma lo guarderò, ci sono cose divertenti come i miei amati Decibel, Elio & Company, i folli. Ecco, io ero più sul romantico, forse da me ci si aspettava l’ironia. Ma se una ha voglia di parlare di armonia, di affetti veri, lo può fare in altri contesti. Meglio così posso continuare in serenità il mio lavoro”.

Loredana Bertè

è delusa:

“Mi sono attenuta al regolamento del Festival di Sanremo presentando, tramite i canali ufficiali, nei tempi e nei modi richiesti, un pezzo al quale credevamo molto. Il giorno prima della comunicazione dei nomi dei big in gara ARRIVA LA DOCCIA FREDDA: sono stata contattata dal portavoce del direttore artistico, il quale mi ha proposto una canzone di Biagio che era pervenuta alla commissione. Avrei dovuto provinarla in poche ore… ascoltarla, impararla, registrarla. Tra l’altro quel pezzo già mi era stato proposto da Biagio stesso qualche settimana prima ed io gentilmente avevo declinato, spiegandogli che già avevo fatto la mia candidatura ufficiale. Alla fine ho deciso di restare fedele alla mia scelta artistica, sicura che avrei dovuto rinunciare al festival. Mi spiace per il mio pubblico che aspettava di rivedermi su quel palco, ma ho preferito essere fuori da Sanremo e non tradire il mio mondo artistico piuttosto che essere in gara con qualcosa che non mi somigliava”.

Laura Bono, cantante del gruppo femminile Le Deva (e con una vittoria nella categoria Nuove Proposte), ha scritto: “PORCADIQUELLAVACCA!!!! Ci avevo creduto…vabbè a Sanremo ci vado lo stesso, pare che a Giugno ci siano degli ottimi prezzi per la mezza pensione”. Anche il rapper Briga ha voluto dire la sua: “Scusate ragazzi, sono sempre in ritardo. Qui è appena arrivato il secondo… Qualcuno sta già alla frutta?”, ha pubblicato sui social. Gianni Nazzaro è rassegnato: “Io mi sono presentato, come tutti gli anni: mica puoi pretendere che vada sempre bene”.

La cantautrice L’Aura, invece, è dispiaciuta:

“Conoscete l’espressione “chiusa una porta si apre un portone”? Beh, a volte la vita si muove diversamente da come la vorremmo. Eppure dietro ad ogni scelta, dietro ad ogni notizia, c’è sempre la grande ineluttabile verità che tutto quello che siamo chiamati a fare su questa terra è imparare qualcosa. E per quanto difficile, strano, incomprensibile, non c’è altro destino di fronte a noi. Sì, qualcuno di noi ha modo di piegarlo al proprio volere, credendo di avere in mano le chiavi del mondo. Ma ciò che ha in mano, realmente, è solo una distorsione della realtà, un ennesimo modo per accelerare i tempi verso un risultato che alla fine è e sarà sempre lo stesso. Perché il segreto di tutto, e ve lo sussurro nell’orecchio perché nessuno ci senta, è nella strada che percorriamo, e non nel punto d’arrivo. E la strada che percorriamo è quella giusta per noi. Se non lo fosse, puzzerebbe di bruciato e il nostro spirito guida ci porterebbe immediatamente verso altri lidi…”.

Il cantautore Gatto Panceri, tre volte in gara nel passato, non l’ha presa bene: “Ho una buona notizia: anche io faccio parte dei 30 cantanti da cui devono sceglierne 20”, aveva scritto poche ore prima dell’annuncio. E poi, lo sfogo: “Cambiano i direttori artistici ma la storia è sempre la stessa: Sanremo non è mai una cosa pulita, ci sono sempre mille magagne sotto, conflitti di interessi subdoli e questa volta avendo davvero sfiorato miracolosamente di esserci ho visto cosa succede da molto vicino. Parlerò e dirò tutto quello che ci sta dietro e vi svelerò dei meccanismi che voi non potete neanche immaginare. Ho letto molto sdegno nei vostri commenti per alcune scelte di nomi davvero opinabili. Diciamo che la lista finale è peggio di quelle che io vi avevo ipotizzato. Quindi vi dirò tutto, clamorosamente e sinceramente come è mia consuetudine. E solleverò un bel polverone, così finalmente si parlerà molto di me in tv, radio, giornali e internet. Fidatevi. In Italia quelli onesti, educati, comprensivi e pacati lo pigliano sempre in cu*o”.